sabato 22 ottobre 2011

Berlusconi paga il congresso di Domenico Scilipoti ma pretende donne in minigonna e tacchi a spillo

Domenico Scilipoti è diventato ormai il simbolo della degradazione umana, politica e culturale della casta italiana.
Ieri il Cettolaqualunque siciliano, cui restano ancora misteriose le qualità e le motivazioni per le quali è stato scovato dal nulla da Antonio Di Pietro e portato in parlamento,  ha celebrato il congresso fondativo dell'ennesimo partito di cui nessuno in Italia avverte la necessità, se non lui stesso e il suo conto corrente bancario.
Un tempo transfughi e voltagabbana avevano la decenza di nascondersi, i Clemente Mastella di turno scomparivano sotto i colpi dell'indignazione trasversale dell'opinione pubblica, oggi sbandierano ai quattro venti la loro ignoranza e la loro voracità: oggi addirittura Scilipoti vuol fondare su queste basi addirittura un partito.
 Un congresso di partito che - forse proprio per questo - non solo sfugge alle liturgie e alle rappresentazioni tradizionali della partitocrazia della Prima Repubblica, ma assomiglia più ai festini e ai bunga-bunga di Arcore.
Probabilmente Gianpaolo Tarantini non avrebbe saputo fare di meglio.
Nella sua conclamata generosità Berlusconi ha pagato l'organizzazione dell'evento, dettando però la linea da seguire.
No. Non la linea politica, quella è un orpello secondario facile da tirar fuori, con un bell'impasto di qualche quintale di luoghi comuni, una tonnellata di retorica, chili e chili di bugie e una spruzzata di cristianità.
In cambio dell'assegno di qualche decina di migliaia di euro (l'assegno è metaforico, lui paga in contanti: le avete mai viste o utilizzate le banconote da 500 euro? dubito, le hanno coniate appunto solo ed esclusivamente per questi affari in nero di lor signori), ha preteso di poter dar sfogo anche in tale occasione al suo repertorio di perversioni maniacali, a suon di giovani ventenni in minigonna e tacchi a spillo (alcune sono nella foto qui allegata= e allegre barzellette.
Fuori il mondo va a puttane. Ma anche lì dentro non ci scherzano.

s.t.

12 commenti:

Arthur Guinness ha detto...

che latrina d'uomo scilipoti....

giuzi ha detto...

...e ovviamente la puttana e' scili.

Anonimo ha detto...

ma la colpa non è sua ma di chi l'ha eletto e voluto nel suo partito (dipietro)

Piru ha detto...

Fuori il mondo va a puttane. Ma anche li' dentro non scherzano.

Ahah. Conclusione perfetta!

http://italianfreereporter.blogspot.com/

Gabriele Bianchi ha detto...

le belle ragazze piacciono a tutti ma con dei distinguo, io le rispetto perché sono persone prima di tutto e non solo dei corpi. esser uomini non significa esser come loro.
scilipotto poi, il suo prima era solo un cognome ora è un insulto...

Paolo Marani ha detto...

Vauro ci ha visto giusto nel soprannominarlo SciliPUSSY

Renny ha detto...

Perchè dai delle Puttane a delle ragazze la cui unica colpa è essere belle? Quelle ragazze probabilmente fanno le hostess a questi " congressi " solo per guadagnare quattro soldi, gli viene chiesto di indossare la minigonna e i tacchi per mostrare bellezza, non credo sia Puttane per questo. Dovresti pubblicare delle scuse.

*Dioniso*777* ha detto...

Giusto, e per chi altrimenti? Per chi lavora per 600 ero al mese?

lorenzo ha detto...

Concordo pienamente con Renny : prima di "dare delle puttane" a delle ragazze che manco conoscete dovreste chiedervi cosa impegnava così tanto le vostre mamme che non hanno avuto il tempo di insegnarvi l' educazione !

Mr. Tambourine ha detto...

Vi prego, aiutate Scilipoti, è completamente impazzito.

www.ciclofrenia.it

Unknown ha detto...

Se contiamo su questa politica per uscire dalla crisi… lo possiamo/dobbiamo farlo noi dal basso, modificando quelle strutture che nella realtà, di fatto, ci governano, a cominciare da quella bancaria/finanziaria e quella commerciale/distributiva. Si devono priviligiare le alternative più equosostenibili, che già esistono ma vanno diffuse, se non vogliamo perpetuare le cause della crisi… ottimi gli spunti su http://is.gd/NDWh7L

Viaggiare ha detto...

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