martedì 15 maggio 2012

Pignoramenti senza fine: addio casa per 44mila. Grazie Equitalia


Pignoramenti immobiliari in costante, drammatica crescita in Italia. Se 37 mila 472 famiglie avevano perso la casa nel 2010, nel 2011 il doloroso destino si è abbattuto su altre 44 mila e 27. E le cose sarebbero andate addirittura peggio senza l´accordo salva-famiglie fra Abi e associazioni consumatori. Il paracadute ha scongiurato il pignoramento per migliaia di altre persone colpite da eventi traumatici come la perdita del lavoro o la cassa integrazione, che ne hanno ridotto la capacità di rimborso del mutuo. Queste persone hanno sospeso – per un anno – il pagamento delle rate.
L´ultima moratoria scade alla fine di luglio di quest´anno e difficilmente sarà prorogata. «Le prospettive reddituali delle famiglie – spiega Luca Dondi, responsabile settore immobiliare di Nomisma – non sono certamente positive e il sistema bancario, che finora ha riconosciuto una serie di moratorie, non potrà certamente rimandare sine die il momento del pagamento delle rate».
Ma pochi numeri sono sufficienti per confermare l´attuale momento di difficoltà economica delle famiglie: il numero delle richieste di sospensione del pagamento delle rate è passato dalle 55 mila di fine novembre 2011 alle oltre 60 mila attuali, con un debito residuo di circa 7,5 miliardi.
La contrazione della capacità reddituale delle famiglie è confermata dai dati Crif, secondo cui le richieste di mutuo nel primo trimestre di quest´anno sono calate del 48%, mentre Assofin segnala nel primo bimestre 2012 una vera e propria emorragia di operazioni di finanziamento concluse con un secco meno 58,5%.
Il dimezzamento dei finanziamenti immobiliari è anche l´effetto dell´inasprimento dei criteri di concessione del credito da parte delle banche e che ha colpito, in particolare, i mutuatari con reddito medio-basso. A questo fattore bisogna poi aggiungere il forte aumento dello spread. L´applicazione da parte delle banche di spread elevati, di fatto, vanifica fortemente le riduzioni dell´Euribor.
Basti pensare che – rispetto al 7 ottobre 2011 quando l´Euribor a un mese quotava 1,36% – venerdì scorso il valore si è posizionato sullo 0,40% ( – 0,96%) e l´Euribor a 3 mesi è passato nello stesso periodo dall´1,57% allo 0,69% (-0,88%).
Al contrario, dati elaborati da MutuiOnline propongono questo scenario: i ricarichi applicati dalle banche per i mutui a tasso variabile sono mediamente passati dall´1,43% del primo semestre 2011 al 3,57% del primo bimestre di quest´anno. «Il calcolo rigoroso dei tassi di interesse – segnala Dondi – rappresenta uno degli strumenti preferiti dagli istituti per alleggerire i propri costi. In altre parole, si trasferiscono sulla potenziale clientela l´onerosità dei costi di approvvigionamento a medio-lungo termine».

Rosa Serrano

3 commenti:

scidox84 ha detto...

Dovrebbero applicare leggi molto più severe per l'evasione fiscale dei grandi patrimoni invece di tartassare le persone oneste per poche centinaia di euro, bisognerebbe fare delle proposte concrete come quella fatta in quest'articolo .

Roberto ha detto...

Posso chiedere perché nel titolo si "ringrazia" Equitalia e non lo Stato? Le "regole" le fa lo Stato, non Equitalia. Cosa dovrebbe fare l'incaricato della riscossione se non riscuotere secondo le regole? Ovviamente tutto questo se il debito è veramente dovuto e non sia invece una cd cartella pazza.

Kalsifer ha detto...

In visita ad Alessandria, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri incontra i giornalisti. Parla della nuova minaccia terroristica evidenziata dal ferimento del dirigente di Ansaldo Roberto Adinolfi e si infila nella polemica quando, durante la conversazione, parla di "Tav, "madre di ogni preoccupazione"