venerdì 27 luglio 2012

Trattativa stato-mafia: morti due collaboratori di Falcone in due giorni.


Ha avuto ampio risalto, sui mass media, la morte di D'Ambrosio, mentre il decesso del giudice Barillaro è passato inosservato. Due collaboratori di Falcone morti in due giorni: quando lo scandalo "trattativa stato-mafia" è entrata nel vivo...

24 Luglio 2012: Incidente in Africa, muore il giudice Barillaro Il giudice era alla guida di una jeep in Namibia che si è scontrata contro un camion. Si era occupato anche del processo Borsellino ter e dell'attentato a Falcone. 

Barillaro era nato a Reggio Calabria nel 1967. Dal 1996 al 2006 era stato giudice del tribunale di Nicosia (Enna) e consigliere applicato alla Corte assise d'appello a Caltanissetta. Ha redatto, tra le altre, la sentenza nel processo a Mariano Agate e altri 26 imputati nel Borsellino ter relativo alla strage di via d'Amelio e la sentenza 10/03 nel processo a Totò Riina e ad altri sei imputati relativo all'attentato dell'Addaura contro Giovanni Falcone. (...) Nelle settimane scorse il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza aveva deciso di togliere la scorta assegnata a Barillaro fin dal suo arrivo a Firenze. Pochi giorni dopo, ad alcune redazioni fiorentine era stata recapitata una lettera anonima di minacce al giudice. (leggi tutto)

26 Luglio 2012: Quirinale, è morto D'Ambrosio Era il consigliere di Napolitano a cui aveva telefonato Nicola Mancino per la questione della trattativa Stato-mafia. Il decesso sarebbe avvenuto per infarto. Da poco sentito dai magistrati, doveva deporre anche all'Antimafia.

E' morto nel suo studio di Roma, zona Parioli, Loris D'Ambrosio, il consigliere giuridico di Napolitano a cui aveva telefonato Nicola Mancino, nell'ambito della controversa vicenda che oggi vede Mancino rinviato a giudizio per la trattativa Stato-mafia. La morte sarebbe avvenuta per cause naturali, probabilmente per infarto, mentre D'Ambrosio stava parlando al telefono. D'Ambrosio era stato in passato uno stretto collaboratore di Giovanni Falcone. Il suo nome tuttavia è tornato alla ribalta proprio negli ultimi giorni perchè D'Ambrosio era stato interrogato dai procuratori di Palermo "come persona informata sui fatti" in riferimento ai contenuti di quella telefonata legata ad uno dei misteri della trattativa. (leggi tutto)

Ovviamente i due decessi non sono collegati: si tratta dei famosi "casi della vita"... comunque ha fatto bene Antonio Ingroia ad andare in Guatemala, vero?

3 commenti:

fracatz ha detto...

si muore a qualsiasi età specialmente se si è già morti di fame:
negli ospedali, nelle carceri, in caserma, sul lavoro, etc..
ma qui occorre deferenza perchè stiamo parlando di gente over 70.000
Il partito degli under 70.0000

paolo ha detto...

ESISTONO PERSONE IN GIRO, ANCHE SE SONO RARE, CHE SANNO QUANDO DEVONO MORIRE.DUE CASI ASSOLUTAMENTE FORTUITI E FRA LORO ASSOLUTISSIMAMENTE NON CORRELATI...

Scherzi a parte, tale 'coincidenza' veramente spaventosa dimostra, oltre ogni limite ragionevole, che il Potere non scherza nemmeno in Italia. La cosa mette un pò di paura. Sono tornati i tempi di Al Capone e di Lucky Luciano...o non se ne sono mai andati?

Qûr Tharkasdóttir ha detto...

> a fatto bene Antonio Ingroia
> ad andare in Guatemala, vero?

Io, personalmente, mi sentirei MOLTO meno sicura in Guatemala. Specie se il mio nome fosse Ingroia.