Non c'è pace per la Lega. Nel mirino della procura di Milano ora c'è Piergiorgio Stiffoni, senatore che pochi giorni fa si è dimesso dalla carica di amministratore del Carroccio al Senato.
Secondo i pm milanesi avrebbe utilizzato un conto che serve di norma
per rimborsare le spese dei senatori, per effettuare operazioni
«sospette» come l'emissione di assegni circolari e una serie di prelievi
in contanti. La posizione di Stiffoni è al vaglio degli inquirenti.
La somma ipotizzata è compresa tra i 3 e i 4 milioni di euro, che Stiffoni aveva gestito nel periodo 2010-2011. Il denaro era depositato alla Bnl, filiale di Palazzo Madama. Per Stiffoni potrebbe scattare l'accusa di peculato perchè i gruppi parlamentari, a differenza dei partiti che sono enti privati, hanno una funzione pubblica e in questa veste ricevono denari dallo Stato. Su questi movimenti di denaro Stiffoni era stato sentito come testimone, poi il senatore si era autospeso dal gruppo del Carroccio.
La somma ipotizzata è compresa tra i 3 e i 4 milioni di euro, che Stiffoni aveva gestito nel periodo 2010-2011. Il denaro era depositato alla Bnl, filiale di Palazzo Madama. Per Stiffoni potrebbe scattare l'accusa di peculato perchè i gruppi parlamentari, a differenza dei partiti che sono enti privati, hanno una funzione pubblica e in questa veste ricevono denari dallo Stato. Su questi movimenti di denaro Stiffoni era stato sentito come testimone, poi il senatore si era autospeso dal gruppo del Carroccio.
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