venerdì 30 settembre 2011

La BCE ordina, la Politica obbedisce: l'Italia non è più sovrana

La pubblicazione della lettera strettamente riservata sottoscritta da Mario Draghi e Jean-Claude Trichet che la BCE (Banca Centrale Europea) ha inviato il 5 agosto scorso al Governo italiano, mette fortemente in discussione la sovranità nazionale, l'indipendenza del Governo e del Parlamento, l'inviolabilità della Costituzione e la credibilità di tutti i partiti che chiudono gli occhi dinanzi alla distruzione dell'architettura democratica del nostro paese.
L'accettazione acritica delle misure ci descrive come attualmente in Italia non c'è solo un governo Berlusconi incompetente che lavora sotto dettatura della Banca, ma anche un silenzio complice e connivente delle opposizioni.
Il commissariamento di fatto della politica economica nel nostro paese dimostra ancora una volta il livello di decadimento della classe politica italiana, incapace di indicare una linea di sviluppo alternativa: sono in casi come questi, di esautorazione e chiusura dei canali formali della rappresentanza politica, che  centrodestra e centrosinistra si dimostrano come contenitori vuoti di idee e di progetti, ma "agenzie di lavoro interinali" piene di aspiranti e politicanti in carriera.


La lettera ‘segreta’ della BCE

Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011

Caro Primo Ministro,

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria
 un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.

Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:

1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.
2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.

Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.

Con la migliore considerazione,

Mario Draghi, Jean-Claude Trichet

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Come può un organo esterno dettare condizioni specifiche piuttosto che indicare obiettivi generali da raggiungersi nelle forme che in Italia si ritengono più opportune?
E tutti zitti. Che patetici.

Mr. Tambourine ha detto...

Ma meno male.

Il futuro è quello, l'unico modo per salvarci: Gli Stati Uniti d'Europa!


www.ciclofrenia.it

Unknown ha detto...

Ormai tutti sanno che la grande finanza, nazionale e internazionale, è un soggetto altamente deleterio, speculativo, rapace, che ha provocato e provoca enormi danni alla popolazione... non tutti sanno invece che anche in Italia lavora da più di 10 anni una finanza etica che opera con metodi e per obbiettivi totalmente opposti, e a cui hanno aderito già 35mila italiani... è questo il punto da cui ripartire, informatevi anche voi http://giannigirotto.wordpress.com/finanza-etica/

Dani ha detto...

In realtà credo che i particolari della lettera siano stati ispirati dai nostri politici, per potere poi sbandierarci che "l'Europa lo vuole", e in questo modo passa tutto.

xpressyaself4me ha detto...

V aveva torto! Non sono i governi a decidere ma le istituzioni Bancarie PRIVATE, cioé, persone come me e te (o forse no), solo con tanti soldi in piu fregati ad altri nel corso dei tempi creando depressioni, crisi e povertà con il loro controllo monetario! Ora, chiedono a Berlusconi & Co. di imbavagliare le notizia e la libertà di espressione che è cio di cui si sta discutendo di nuovo nei parlamenti europei!

F14-Tomcat ha detto...

Con i politici che abbiamo per fortuna ci danno le indicazioni dall'Europa.....

Anonimo ha detto...

Un bellissimo commento di delta all' articolo "Il buco nero della casta dei professiosti delle intercettazioni". Lo segnalo perchè penso che questo sia il posto giusto.

Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione (Henry Ford,

Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi (Sherman Rothschild, banchiere, alla Ditta Kleimer, Morton e Vandergould di New York, 26 giugno 1863)

L'attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto (Maurice Allais, premio Nobel per l'economia)

I politici non sono altro che i camerieri dei banchieri (Ezra Pound)

Che cos'è una rapina in banca a confronto della fondazione di una banca? (Bertolt Brecht)

È assurdo dire che il nostro paese può emettere $30,000,000 in titoli ma non $30,000,000 in moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l'usuraio, l'altra invece aiuta la collettività (Thomas Edison - New York Times, 1921)

Dare alle banche la possibilità di creare la moneta è come darsi in schiavitù e pagarsela pure (Sir Josiah Stamp, governatore della banca d'inghilterra)

Non è tollerabile che una banca centrale, isolata, che non ha nessuna responsabilità né l'obbligo di spiegare quello che fa, possa continuare a creare disoccupazione mentre i governi stanno zitti (Modigliani, premio Nobel per l'Economia, su "Il Tempo" del 22/10/2000)

Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall'usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l'ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi (Ezra Pound)

Anonimo ha detto...

E adesso sappiamo chi è questo Mario Draghi e come la pensa. Prenderei la lettera di Draghi a confronto con il precedente commento che riporta quello di delta per sapere come si muoverà la BCE.
Il mio parere è che si debba attuare un primo passo per rivoluzionare il sistema : uscire dal vincolo dell'euro e riprestinare la lira...ma, purtroppo, il mio parere non conta nulla.

MrPalarran ha detto...

@ liberodipensare:
ottimo, così la lira la stamperà la Banca d'Italia, che è controllata da altre banche, assicurazioni ed enti pubblici italiani (Intesa, Unicredit, Generali, INPS, sono le prime 4 per partecipazione) -> http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf

Anonimo ha detto...

MrPalamar
facevo riferimento ad una rivoluzione della organizzazione bancaria. Il solo fatto di riprendere la lira sarebbe un grave colpo per le banche. E naturale che si dovrebbe rifondare la Banca d' Italia e mettere dei paletti alle attività bancarie.
Esiste un paese in Europa che ha una crescita superiore a quella tedesca, ed è la Polonia che guarda caso ha mantenuto lo zloto per il commercio interno e l' euro per l' estero. Seppure lo zloto venga svalutato periodicamente tutti lavorano e vivono dignitosamente.
Certo qualcuno dirà che la Fiat produce auto in Polonia per poi immetterle sul mercato italiano...ma questo c' entra con le politiche industriali italiane , e quindi la cassa integrazione ed il Marchionne, super-manager pagato profumatamente per il fallimento della Fiat in Italia.