lunedì 5 dicembre 2011

INPS in attivo di 27,6 miliardi: i dati truccati giustificare la patrimoniale all'incontrario

Siamo sommersi da dati truccati, utilizzati per giustificare un «prelievo» ai danni dei lavoratori dipendenti di ieri, oggi e domani

Qualche conto sulla «spesa pensionistica» ci rivela che - a parità di regole statistiche - la spesa italiana è del tutto in linea con la media europea. Di più: è in attivo. Anche l'età pensionabile effettiva è da noi quasi «tedesca» Difficile, per un profano, far fronte alla marea montante degli opinionisti che ripetono tutti la stessa frase: «bisogna intervenire sulle pensioni, spendiamo troppo e usciamo dal lavoro troppo presto».
Intanto: cosa alimenta l'Inps? I soldi cui tutti noi, mensilmente, rinunciamo per avere un assegno quando smetteremo di lavorare. Sono «contributi previdenziali», una voce riconoscibile della busta paga di ciascuno di noi (se non siamo così sfortunati da lavorare «in nero»). Detta altrimenti, ma molto seriamente: i soldi dell'Inps sono i nostri. E nessuno dovrebbe poterci mettere le mani sopra.
Ma è vero che «i conti della spesa previdenziale sono insostenibili»? Dipende da come si fanno i conti. Se «all'italiana», sembra di sì. Infatti qui si calcola la spesa al lordo, senza conteggiare le «ritenute fiscali» sull'assegno pensionistico. Ovvero la percentuale che lo Stato trattiene per sé. Negli altri paesi europei questi calcoli li fanno sul netto; quindi sembra che Francia, Germania, ecc, spendano meno. Di fatto: secondo i conti del 2009, il «saldo» tra entrate contributive (le «trattenute») e le prestazioni pensionistiche (gli assegni effettivamente erogati, al netto) risulta dare un avanzo di 27,6 miliardi di euro. Traduciamo per i colleghi della stampa mainstream: i lavoratori versano più di quel che lo Stato distribuisce ai vecchietti. L'1,8% del Pil, non spiccioli. Se si calcola il lordo come «spesa pensionistica in rapporto al Pil», invece, c'è un passivo del 2,5%. È questo - guarda un po' - il calcolo preferito dai fustigatori di pensionati.
Cos'altro impedisce, dunque, di avere conti dell'Inps almeno in pareggio? Beh, per esempio è l'Inps che deve erogare il Tfr del pubblico
impiego e anche coprire quello dei lavoratori delle aziende private che falliscono senza poterlo pagare. Ma il tfr è un «prestito forzoso» dei lavoratori verso l'azienda (privata o pubblica che sia), soldi che restano lì fin quando non andiamo in pensione e ci vengono restituiti come «liquidazione». Soldi nostri anche questi, che normalmente non andrebbero conteggiati dall'Inps, ma da qualche altro ente. Comunque sia, è l'1% di Pil che gonfia in modo improprio le perdite di conti altrimenti in utile. E, soprattutto, in linea o migliori con quelli di altri paesi europei.
Ma ci sono anche altre voci a squilibrare i conti: i prepensionamenti, per esempio. Aziende in crisi che si liberano di lavoratori «maturi» e li mettono in conto allo Stato. Ma si prefigura sempre «l'aumento dell'età pensionabile». Non vi sembra una contraddizione palese, oltre che un costo «improprio» per l'Inps? Per non parlare di tutta l'assistenza (handicap, non autosufficienti, ecc). E sorvoliamo sulla «cassa di previdenza dei dirigenti di azienda», così ben gestita dai dirigenti stessi da fallire e dover essere caricata sulle spalle dei dipendenti...
Infine. È vero che «andiamo in pensione troppo presto»? Dipende, anche qui. Se guardiamo l'attuale età di pensionamento teorica (60 anni per le donne, 65 per gli uomini; 61 e 66 con le «finestre mobili» inventate da Tremonti), no. In Germania hanno i 65 anni, in Francia i 62. Ci viene detto a questo punto: «sì, ma solo qui c'è la possibilità di andare in pensione con 40 anni di anzianità, quindi prima dei 65».
Falso. Per gli uomini, almeno, in Italia l'età media di pensionamento è di 61,1 anni. In Francia è 59,1 anni; nella «supercompetitiva» Germania... 61,8. Siamo lì, nevvero? E se età pensionabile teorica ed età effettiva non corrispondono, evidentemente ci deve essere qualche forma di «anzianità» anche lì. La toglieranno? Vedremo, forse. Ma al momento la situazione è questa, quindi perché diffondere dati falsi?Per convincerci che «spendiamo troppo in pensioni»? Qui dobbiamo dividere il ragionamento in due parti. Sul piano economico, la produttività di un lavoratore anziano (tranne che nei ruoli decisionali o «professionalmente elevati») è più bassa di quella di un giovane. E i giovani sono molto disoccupati (diceva il Censis proprio ieri). Muoiono sul lavoro - magari «in nero» - più spesso (il 20% sono ultra-65enni). Soprattutto, le aziende non li vogliono tenere e li pre-pensionano (tranne che in determinati, pochi, ruoli). Logica economica vorrebbe che venisse quanto meno mantenuta, non aumentata, l'età pensionabile. Perché facendo il contrario si abbassa la produttività, si deprimono i consumi e - alla fin fine - si estende una dinamica di crisi.
In secondo luogo, però c'è la questione principale. Se i conti dell'Inps sono in attivo (una volta eliminate le «anomalie statistiche» e le uscite improprie), lo Stato non spende nulla di più di quanto non incassi con i «contributi previdenziali». Anzi, ha già programmato di dare sempre meno alle future generazioni (un assegno che coprirà il 50% circa dell'ultimo stipendio, invece dell'attuale 80%). Una nuova riforma delle pensioni, insomma, aumenterebbe l'attivo. Per farne cosa? Non è nemmeno interessante. L'unica cosa certa, dal punto di vista «proprietario» (ma guarda...), è che così facendo si metterebbero le mani su soldi nostri. Di lavoratori. Insomma di poveri. Una «patrimoniale» all'incontrario.

Francesco Piccioni

27 commenti:

Mr. Tambourine ha detto...

Che cagata!

www.ciclofrenia.it

delta ha detto...

si prevedevano gia queste cose i governi sono tutti ladri compreso l'inps che ai tempi a nascosto nel sito il sistema per conteggiare on line il sistema pensioniatico di ciascun operaio ,LADRIIIIIIII!!!!!!!!!!!

delta ha detto...

mr .tambourine sei solo un imbecille!!!!!!!
cresci che è meglio.

Sandro kensan ha detto...

Sì, ho letto pure io che l'INPS è sostanzialmente in equilibrio però questo non è giusto. Non trovo giusto che i precari debbano pagare la pensione dei nostri vecchi mentre i precari non avranno una pensione degna di questo nome.

Secondo me è giusto pagare meno le pensioni e dare le risorse ai giovani precari, per esempio soldi per i giovani che saltano di lavoro in lavoro (se lo trovano) ogni 6 mesi. Non è giusto che tutti i soldi vadano a finire nelle pensioni e quindi agli anziani mentre i giovani sono sulla strada: si tratta di giustizia tra le generazioni.

Se io perdo il lavoro o se sto male o se ho un figlio non ho nessuna assistenza dallo Stato: perché devo svenarmi per pagare la pensione a mio padre quando lo Stato non fa nulla per me e non mi darà neppure la pensione che io mi sto pagando?

delta ha detto...

possibile che voi italiani non capite che l'inps a soldi a palate e voi pensate l'opposto,vi spiego il perche,quando un operaio versa i contributi per tutto il sistema lavorativo, e poi termina i suoi anni di lavoro viene erogata la pensione ,fin qui ci siamo tutto normale ,ma ecco l'inghippo,se un pensionato dopo circa 2 anniche percepisce la pensione muore ,sempre che abbi familia viene percepita dalla mogle ma non in maniera equa ma al 30 0 40% è giusto secondo voi , non sono soldi della familia? ecco che l'inps si gonfia le tasche questo non è rubare al cittadino che a versato i suoi soldi lavorando duramente? quindi io dico che se fosse versata la pensione effettiva alla famiglia superstite ovvero alla moglie ci sarebbe piu possibilita anche a pagare le tass, e quindi ci sarebbe un ricircolo di denaro contante equamente.

delta ha detto...

Il segreto e’ la redistribuzione del lavoro….
By Bright Being on dicembre 2nd, 2011 at 11:55
Posted In: La Conoscenza
Il vero valore per la nostra umanità e’ la redistribuzione del lavoro. La vera ricchezza e’ il lavoro quotidiano, svolto con vera coscienza altruistica. Come l’acqua, vista come miliardi di molecole che si ridistribuiscono continuamente ed e’ sempre in movimento, creando continuamente vita, così il denaro deve essere investito in cose reali e verso le persone che lavorano nel loro intorno fisico. L’accumulazione di denaro o cose, fine a se stessa, e’ ferma per sua natura. Ed e’ morte, non e’ vita. Solo con una sola impresa per ogni uomo si può raggiungere l’armonia, generando a cascata solo dei virtuosismi. La politica deve prendere il controllo sulla finanza, sulle banche e sulla speculazione in campo economico. Limitando a pochi, certi e rintracciabili passaggi. La conoscenza in genere deve essere libera e distribuita. Da non confondersi con il nozionismo o l’accanimento delle informazioni imparate a memoria che vige nelle scuole attuali come servilismo all’industria e all’economia a servizio dei pochi. Come l’esempio nel campo dei brevetti, si, deve essere riconosciuta la paternità dell’inventore, ma la conoscenza e la usufruibilita’ deve essere messa a disposizione di tutti quelli che vogliono creare valore economico. Ma allora i detrattori di questa idea o possibilità diranno che non e’ possibile in quanto l’investimento di uomini e risorse deve ritornare per cui il brevetto deve essere tutelato con tutti i mezzi legali possibili. Il punto di vista del progetto 1m1b e’ innovativo anche da questo punto di vista. Se il progetto “un uomo una sola impresa” dovesse concretizzare, la protezione del proprio investimento e’ già realizzata per sua natura. Infatti se un’impresa e’ “obbligata” ad operare solo nel suo intorno fisico, non può dupplicare o accumulare o speculare nel resto del mondo al di fuori,appunto, del proprio intorno fisico. L’arricchimento o la speculazione sia delle piccole imprese come delle multinazionali, con questa ottica dei “mercati liberi” verrebbe, in questo modo, limitata.
Limitata a favore di un’altro imprenditore, vicino a 100 metri o come in un’altro continente, che anche se dovesse “appropriarsi” di questa idea brevettata, in ogni caso il prodotto non sarebbe comunque uguale a quello del detentore del brevetto e limitata, appunto, sul proprio intorno fisico. E’ vero che l’imprenditore e’ comunque libero di vendere e commercializzare in tutto il mondo questo prodotto. Limitando e vincolando l’imprenditore sul proprio intorno fisico, dove egli stesso opera e vive, lasciamo libero di intraprendere un’altro essere, vicino o lontano, senza che quest’ultimo sia depauperato nel proprio intorno fisico dal primo essere che vive a 100 metri o a miglia di km di distanza. Nulla viene tolto a questo tipo di “limitazione” di 1m1b, anzi, proprio perché si “toglie” ad un’altro essere la possibilità di controllare un’altro essere lontano dalla propria presenza fisica che quest’ultimo dovrebbe sentirsi più creativo operando il vero libero arbitrio. Continua.

delta ha detto...

http://www.1m1b.org/

Alex-G ha detto...

X Sandro Kensan

Ma secondo te con questo nuovo sistema pensionistico invece i precari ci guadagneranno? Guarda che i tagli saranno LINEARI per tutti e non rdistribuiranno un BEL NIENTE perchè quello che verrà risparmiato dovrà servire a ripagare il debito!

Spiegami come fara un precario ad andare in pensione prima di crepare con il sistema contributivo con minimo 40anni di versamenti!

per fare quello che dici tu invece dovrebbero mettere un tetto massimo alle pensioni pubbliche: più di un tot non si prende e il resto viene REDISTRIBUITO.

Ma i soldi ai precari NON SI PRENDONO DALLA PREVIDENZA! Altrimenti i precari prnderanno un po' di soldi durante la giovinezza e POI? Chi glieli da nella vecchiaia? Sono proprio i prelievi per l' assistenza che ammazzano l' INPS, se ancora non l' aveste capito.

Alex-G ha detto...

ATTENZIONE: le cose cambiano per tutti in europa.

In Francia a 62 anni, in Germania a 65: ecco le regole per il pensionamento in Europa e negli Stati Uniti
http://notizie.tiscali.it/articoli/economia/11/12/01/pensioni-europa-scheda.html

Anonimo ha detto...

Anni fa esistevano i 'Consorzi Agrari', la prima azienda di stato in Italia. Per fatturato surclassava la fiat di molto. Poi cominciarono i politici a prendere (leggi rubare) a favore delle banche e per loro stesso tornaconto, e poi , una volta lasciati al lastrico dai sanguisuga, fu lasciato il sistema in commissariamento all' I.R.I. (pres. Prodi). Peggio che peggio.

Stessa sorte sarà per l' INPS

A parte questo facciamo un pò di conti ?
Prendiamo un 66enne che oggi va in pensione avendo 'maturato' (parola volgare) 42 anni di contributi. Facciamo un calcolo 2011 meno 42 = 1969. Poniamo avesse cominciato il lavoro a 18 anni fa 1951.Nato nel 1951.Ma immaginiamo che invece di lasciare in trattenuta questi soldi gli siano stati dati e che questi li abbia messi da parte fino ad oggi, assicurandogli una copertura per l' inflazione.
Sapete quanto questo lavoratore (fin dal 1951) avrebbe oggi per se ?

Antonio Colucci ha detto...

ma perché il bilancio delle pensioni entra in quello dello Stato? Non dovrebbe essere a parte? dell'INPS appunto. Le pensioni vengono erogate sulla base dei contributi previdenziali non delle tasse e quindi che centrano con il bilancio dello Stato? Semmai è vero che molte delle erogazioni degli enti previdenziali riguardano - vedi pensioni sociali o di invalidità - persone che andrebbero sostenute con la solidarietà collettiva e quindi con la fiscalità generale e non con i contributi versati per la pensione.

Anonimo ha detto...

Anni fa c'era il C.I.A.P.I. ed un giovane di 18 anni, magari tornitore, era subito assunto.
A 19 anni poteva essere autosufficente.
Oggi a 35 si fa il precario/disoccupato/ecc..

Ma per cortesia ci vuole dire la Fornero che minchia sta dicendo ?..senza piangere. Ah, lei piange per dire "sacrifici" e chi veramente i sacrifici li fa ogni giorno che dovrebbe fare.
A ciascuno il proprio ruolo!

davide ha detto...

Se vabbeh qui si tralascia il piccolissimo dettaglio che l'inps non eroga solo pensioni ma anche indennita' di malattia , cassa integrazione, invalidita'.
Ogni nostro euro versato non solo deve andare a coprire la nostra futura pensione ma deve pagare la malattia di chi sta piu' a casa che a lavoro, la cassa integrazione di decine di migliaia di lavoratori (che giustamente devono conserare il posto), l'invalidita' di migliaia di italiani.E di falsi invalidi.......Se i conti si fanno che si porti sul piatto della bilancia tutto non solo quello che fa comodo..

Aldus ha detto...

Anche tutti i dati reali sull'Italia sono truccati. Lo faNNO PER PAURA CHE SI SCAPPI DA QUESTA EUROPA UNITA NEL NOME DELL' USURA E DELLA FACCIA DI PALTA DELLA MERKEL.

Anonimo ha detto...

Davide, credi che un lavoratore dia solo per le trattenute ?
Si alza e fa colazione..ha pagato l' iva; accende la luce...ha pagato l' iva; acqua calda..ha pagato l' iva; prende il treno ..ha pagato l' iva; va in macchina..paga il 60% in accise sul carburante; distratto fuma una sigaretta..paga l' 80% in tasse (oltre che in salute)...e via cosi tutto il giorno. Questo solo per il quotidiano. Tralasciamo spese (iva su tutto) ordinarie.
Dici che paga anche per la cassa integrazione di altri sfortunati. E va bene anche questo!
Ma non si può sopportare che un Minchionne dica che la fiat è la loro, che possono portare tutto all' estero e darsi i dividendi sulle azioni prima di ridare ai lavoratori quel che questi hanno dato alla fiat.(i contributi all' azienda fiat sono stati dati dagli stessi, e non dallo stato, che ha solo gestito i soldi dei lavoratori; la cassa integrazione è stata pagata dagli stessi lavoratori e non dallo stato, che ha in gestione i soldi di lavoratori). Questo è solo come esempio.

Danx ha detto...

Che ognuno si becchi tutti i soldi che merita e che poi decida se metterli da parte per malattia e pensioni!
Anarchia unica via, basta con le gerarchie oppressive che generano solo dolore e ruberie!

davide ha detto...

In questo paese ognuno si tira fuori, e' sempre colpa degli "altri".Invece nn e' cosi, che ognuno si assuma le proprie responsabilita'.E' mai possibile che l'indice di assenteismo nelle fabbriche italiane sia doppio delle pari fabbriche tedesche?E' mai possibile che a Pomigliano per esempio, fino al fermo produttivo per riaddestrare le maestranze fosse in funzione un reparto ad hoc incaricato di controllare e sistemare ad una ad una le vetture che uscivano dalla catena di montaggio perche' il 40% di queste non era conforme?
Guardatevi intorno, quanto menefreghismo, inefficenza, polemica inutile ci circonda?L'italia e' una societa' permeata da queste 3 qualita',fin quando non si fara ' un passo verso una piena collaborazione e lealta' verso il prossimo non si risolvera' mai niente.

Anonimo ha detto...

ma dove sono tutti i soldi che ci spillano???
servizi zero
strade dissestate
enti locali tutti a piangere
pensioni guai a voi se ci fate un pensierino

dove sono tutti i soldi?????

liupino ha detto...

questo e riclaggio alle spalle della povera gente.
spero che durante un consiglio dei ministri dove si voterà l'aumento di stipendio (solo cosi potete essere tutti presenti), vi cada una bomba in testa in modo che andiate tutti all'inferno
MALEDETTI MANGIATORI DI CARNE UMANA

Peppe ha detto...

Non voglio affrontare nessuno dei mille modi in cui è stata mangiata l'Italia negli ultimi 50 anni, ma resto in tema pensioni.
Quando 25 anni fa ero pronto ad entrare nel mondo del lavoro, cosa che ho fatto dal punto di vista dei contributi solo da 11 anni, vedevo gente andare in pensione anche prima dei 40 anni di età con meno di 20 di lavoro. Questa gente è ancora viva e vegeta ed ha almeno altri vent'anni di aspettativa di vita durante i quali percepirà una pensione calcolata allora e non la miseria di oggi.
Da quando è sorto il sistema pensionistico in Italia ci sono stati milioni di pensionamenti di inabili al lavoro totalmente inventati (a costo zero per il pensionato), di ricamatrici che non sanno nemmeno che forma ha un ago (bastava versare un minimo annuo di contributi) o di tanti altri "lavoratori" ai quali è bastato versare contributi volontari, ridicoli se rapportati a quelli odierni intermini di durata e consistenza, per maturare una pensione migliore di quella che non percepirò mai! E ora noi paghiamo il conto e dobbiamo pure sentirci dire che le generazioni precedenti hanno costruito ciò che adesso noi siamo obbligati a grattare... sul fango avevate costruito!!!

vito ha detto...

Mi scusi, signor Piccioni, ma nel parlare di previdenza si continua a fare un errore di base. Ammesso che sia vero che i soldi che i lavoratori versano all'INPS siano superiori a quelli che L'INPS versa ai vecchietti, c'è il problema che i soldi che l'INPS versa ai vecchietti non sono nè dell'INPS, nè dei vecchietti, ma dei lavoratori che li versano. Quindi i lavoratori versano i soldi all'INPS come in un salvadanaio, perchè l'INPS li conservi ed investa per garantire a chi li ha versati una vecchaia serena. In realtà l'INPS non li conserva, e nemmeno li investe, ma li versa, appunto, ai vecchietti. Quando toccherà a noi andare a prendere i soldi che avremo versato, non troveremo un centesimo, e l'unica speranza che avremo sarà quella di ribaltare la fregatura che subita sui lavoratori in attività, con la speranza che loro continuino versare soldi pensando di stare accantonando una pensione, soldi che invece incasseremo noi... chiamasi catena di Sant'Antonio, schema di Ponzi, sistema Madoff... checche lei ne dica, non funziona.

Roberto A ha detto...

Ma costui è il Piccioni giornalista del Manifesto?Spero non sia anche l'ex brigatista rosso,almeno.
Comunque,al di la di questo...ha scritto diverse castronerie.
Certo che la spesa pensionistica comprende anche la prate fiscale che poi viene girata dall'INPS allo stato,visto che i contributi che vengono versati sono al loro dei tributi fiscali,in quanto vengono dedotti dall'imponibile fiscale delle retribuzioni,al momento del versamento.E dunque,incorporando i contributi tasse non versate,nell'elargire le pensioni si devono conteggiare anche quelle.Se si volesse fare il cacolo come di tal Piccioni,allora si dovrebbero versare i contributi dopo aver pagate le imposte sulle retribuzioni e allora ci starebbe il suo calcolo.Troppo facile giocare con i numeri per prendere in giro le persone.La cassa nettamente in attivo è quella della gestione separata,con un attivo di circa 8 miliardi nel 2010 ma ci sono diverse casse che grazie all'opera di sindacati e partiti che hanno concesso trattamenti privilegiati per alcune categorie,sono in passivo.Nel 2010 è passata anche in passivo quella FPLD,se non fosse stato per gli 8 miliardi dei parasubordinati di attivo...raccontiamole giuste le cose,non giochiamo con i numeri,non c'è nessun attivo di 27 miliardi e lo stato gira 84 miliardi all'INPS per coprire le spese assistenziali e quelle per sgravi contributivi e pensioni di invalidità...finiamola di raccontare frottole.

Roberto A ha detto...

e l'attivo dei parasubordinati è dovuto al fatto che è da pochi anni che è aumentata l'entrata di lavoratori in quel fondo per cui i pensionati sono ancora pochi,ci vorranno decenni prima che quel fondo arrivi ad una situazione di regime.

Anonimo ha detto...

@Roberto A

Certo che la spesa pensionistica comprende anche la prate fiscale che poi viene girata dall'INPS allo stato,visto che i contributi che vengono versati sono al lordo dei tributi fiscali,in quanto vengono dedotti dall'imponibile fiscale delle retribuzioni,al momento del versamento.E dunque,incorporando i contributi tasse non versate,nell'elargire le pensioni si devono conteggiare anche quelle.

(ho aggiustato 'lordo' per non essere fraintesi)

Scusami, e a quanto ammontano le tasse dall' imponibile fiscale ?
Non dimentichiamo che l' INPS è un ente di contabilizzazione e ridistribuzione e non erogatore: "elargire pensioni" non è corretto (ricorda un ente del tipo "cassa depositi e prestiti")

sissi71 ha detto...

devono inculare solo noi??!!??

maurizio ha detto...

Il governo Monti si è inventato la TASSA PROLETARIALE! Come dicevano nel film "Non ci resta che piangere": GRAZIE MARIO!

Francesco ha detto...

In realtà credo sia tutto in mano ai signori del gruppo bilderberg... Altrimenti non si riescono a spiegare in modo logico tante delle manovre che il sig.monti ha fatto fino ad oggi.
Quando la gente si renderà conto?