giovedì 15 dicembre 2011

L´onorevole scarcerato torna a fare il presidente

Vengono arrestati, tornano liberi e poi, come se nulla fosse, si risiedono sulla loro poltrona d´oro. Succede all´Assemblea regionale, dove gli onorevoli finiti agli arresti non lasciano mai i loro incarichi aggiuntivi. L´ultimo caso in ordine di tempo è stato quello del deputato dell´Mpa Riccardo Minardo: finito ai domiciliari lo scorso marzo per una presunta truffa con fondi europei, non ha mai abbandonato la poltrona di presidente della commissione Affari istituzionali e, una volta tornato in libertà, ha ripreso questo incarico che vale un´indennità aggiuntiva di 3.316 euro lordi al mese.
Se infatti il deputato non si dimette, o non viene sospeso e quindi sostituito con decreto del governo nazionale, non può essere obbligato a lasciare l´incarico aggiuntivo anche se impossibilitato a partecipare ai lavori della commissione.
Adesso il problema si ripresenta con i due deputati appena arrestati, Roberto Corona e Fabio Mancuso: il primo è segretario dell´Antimafia, il secondo guida la commissione Territorio e Ambiente. Ma tra gli inquilini di Sala d´Ercole c´è chi dice basta, come Filippo Panarello del Pd che chiede di cambiare il regolamento: «Chi viene arrestato - dice - deve decadere dall´incarico, per evitare non solo la paralisi delle commissioni, ma anche per tutelare l´immagine dell´Ars».
Antonio Fraschilla

1 commento:

Mr. Tambourine ha detto...

A 'sto punto istituzionalizziamo il carcere obbligatorio per chiunque voglia fare il ministro.

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