mercoledì 22 febbraio 2012

"Berlusconi mi ha rubato l'inno": l'accusa di J.Ax, ma è solo un refrain di fine impero

"Domani denuncio il cavaliere per plagio" così ieri sera aveva chiosato su twitter J.Ax, ex leader degli articolo 31, che accusa di plagio il nuovo inno del PDL. Poi sembra essersi tranquillizzato ma comunque contesta: "Gente che spera" è lo slogan mio e dei miei fans delusi dalla politica e dai partiti". E evidentemente gli fa rabbia che ora venga strumentalizzato proprio dall'ex partito di governo.

Ma a ben pensarci forse la riflessione sul nuovo "inno della riscossa" è un altra: sembra piuttosto una patetica esibizione di fine impero, quasi una metafora di un'incredibile storia di potere giunta alla fine.
Il primo inno di Forza Italia ci colpì tutti nella sua banalità testuale, ma aveva dietro la forza e lo studio della pubblicità come ben analizzò Sanguinetti. Era la fotografia  di quell'Italia della metà degli anni novanta, l'Italia che guardava in massa "Non è la Rai"... La musica era composta da Renato Serio, uno che aveva firmato la colonna sonora di "Una giornata particolare" di Ettore Scola e di "Profumo di donna" di Dino Risi.
Questa volta le parole sono state composte da Berlusconi insieme a Maria Rosaria Rossi, la deputata laziale del PDL che i nemici definiscono la "Eva Braun del Cavaliere" fedelissima accompagnatrice del suo declino.
La musica e l'esecuzione affidate a due illustri sconosciuti come Danilo Mariani e la cantante Simonetta Losi (con grande scorno di Apicella, non pervenuto...).
Insomma un fai-da-te da ultimi giorni di Pompei, che magari il cavaliere ha anticipato da solo alla chitarra, in pigiama, a due basiti e attempati "compagni di ventura" come Denis Verdini e Marcello Dell'Utri... ma ve l'immaginate!?


1 commento:

Ipse ha detto...

Dicono che Apicella sia sull'isola dei morti di fama, per questo probabilmente non è pervenuto.