domenica 5 febbraio 2012

"Intorno agli aerei che voleva Di Paola c'era un enorme giro di mazzette": Buttiglione e Martino accusano

"L'affare F35", i cacciabombardieri acquistati dal governo italiano per 16 miliardi di euro (!!) non sono la prima grande commessa militare sponsorizzata dal generale Nato Giampaolo Di Paola, il nuovo ministro della difesa italiano. C'è un precedente che saltò per pochissimo tanto da spaccare a metà l'allora governo Berlusconi.
Ne parlano oggi Buttiglione, all'epoca ministro per le politiche comunitarie e Martino, per breve tempo ministro della difesa.
Era il 2001 e si trattava dell'acquisto di 400 Airbus A400M per il trasporto militare. La quota di spesa per l'Italia sarebbe stata per niente da ridere: 8 miliardi di euro!
A caldeggiare l'acquisto c'era, ieri come oggi con gli F35, Di Paola allora segretario generale al ministero e generale NATO.
Ma l'Italia si tirò fuori all'ultimo e fece bene: oggi Francia e Germania ancora aspettano la consegna del primo esemplare, previsto per l 2007 e rinviato al 2013...
Antonio Martino la ricostruisce così: "Mi proposero di siglare l'acquisto il giorno dopo che avevo assunto l'incarico. Ma le spiegazioni di Rolando Moschini e Giampaolo Di Paola non mi convincevano. Così chiamai il capo di Stato maggiore dell'aeronautica Ferraguti, che mi disse che non avrebbe saputo che farsene di quegli aerei...".
L'Italia del resto aveva appena siglato dei contratti per noleggiare dei velivoli sostanzialmente identici seppur di vecchia generazione.
E Rocco Buttiglione rincara: "Una persona molto vicina al governo francese mi fece capire che erano pronte cospicue offerte di denaro se avessimo sostenuto l'acquisto dell'Airbus. Ho avuto l'impressione che intorno a quella storia ci fosse un enorme giro di tangenti e lo dissi in consiglio dei ministri".
La vicenda provocò una spaccatura di interessi nel governo Berlusconi con il ministro degli esteri Ruggiero che sosteneva invece l'operazione. Ruggiero del resto era stato direttore per le relazioni internazionali della Fiat che aveva un interesse da mezzo milardo di euro nella vicenda.
Alla fine tutto saltò, ma l'attuale neo-ministro Di Paola ancora il 20 giugno 2001 dichiara all'ANSA: "non c'è nessun mistero dietro la mancata firma del governo italiano... spero che la firma arrivi il prima possibile, settimane e non mesi"...


8 commenti:

Madoner ha detto...

Nulla da replicare se non che il più bastardo ha la rogna!!!!!!
Le mazzette, spero, verranno usate in medicine pesanti per la loro salute.

Kingsun ha detto...

E ti pareva,avevo un sospetto, tutta questa insistenza in un momento di crisi dopo che si taglia 8 miliardi nella scuola che è il futuro.

anna maria quercia ha detto...

schifoso

Anonimo ha detto...

Invece si potrebbe dubitare di tutte le persone del governo Monti, compreso lo stesso presidente del consiglio a questo punto.
Tutti cercano un tornaconto privato (forse)

Vorrei far notare una cosa: tutti nella bce parlavano di maggior rigore nel bilancio dell' Italia, ma nessuno ha mai accennato all' acquisto degli aerei. Volete che Monti non sapesse di questa commessa ?

La penso come Kingsum

Mr. Tambourine ha detto...

Capitani coraggiosi.

www.ciclofrenia.it

Anonimo ha detto...

Vorrei far notare che l'acquisto dei velivoli è poca cosa in confronto alle spese che ne conseguiranno. Specializzazioni del personale all'estero, pezzi di ricambio, adeguamento delle infrastutture e del materiale e mezzi per l'assistenza ai velivoli.

erminia ha detto...

... ed io pago, coi soldi e con le rinunce!

Giulio Paris ha detto...

Buttiglione non é il solo a denunciare: fu Cossiga a far saltare l'affare da membro della commissione Difesa e provocò le dimissioni del Ministro Ruggiero, uomo FIAT e sponsor del business (papà del Ruggiero ex Telecom) e pagando di tasca sua, rompendo una pluridecennale amicizia con l'Avv. Gianni Agnelli