martedì 20 marzo 2012

All'estero basta un film porno per dimettersi

In Italia l’ipotesi di dimissioni per Michele Emiliano, e molti altri prima di lui, sembra fantascienza. Eppure, all’estero, ministri, deputati, banchieri hanno spesso lasciato l’incarico per “piccole sciocchezze”: un film porno comprato per errore a spese delle Stato, qualche riga copia-incollata nella tesi di laurea, una battuta poco spiritosa o troppi sms a una ballerina sexy.

Il deputato indonesiano Arifinto, dimessosi perché guardava una foto porno in Parlamento.
Il ministro degli esteri tedesco, Karl-Theodor Zu Guttenberg, dimissioni per non aver citato le fonti nella tesi di dottorato.
Horst Kohler si dimise per delle dichiarazioni avventate sull'intervento della Germania in Afghanistan.
Il vice ministro del Tesoro britannico, Davis Laws, dimissioni in seguito a una vicenda di rimborsi su proprietà immobiliari per "soli" 40.000 euro.
Il ministro della Giustizia giapponese Minoru Yamagida disse: "Lavoro facile, basta ricordarsi due o tre frasi da dire in Parlamento" e dovette dimettersi.
Il ministro degli Interni inglese, Jaqui Smith, lasciò l'incarico perché chiese per errore il rimborso per due film porno visti dal matrito, totale: 70 euro.
Leo Spitzer, governatore dello Stato di New York: dimissioni per un'eccessiva frequentazione con le prostitute, senza alcuna inchiesta formale.
Il ministro degli Esteri finlandese, Ilkka Kanerva: dimissioni per aver mandato 200 sms a una ragazza, una ballerina ventinovenne.
E da noi? Da non si dimette mai nessuno. Per nessun motivo.

1 commento:

KERT ha detto...

visto che siamo in tema...
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