martedì 27 marzo 2012

Il conflitto di interessi di Elsa Fornero

Come paladina dell'equità, il ministro Fornero non è proprio il massimo. Soprattutto se si scoprono strani intrecci tra la sua attività di docente universitario e una fondazione bancaria. Di cui vicepresidente è il marito, Mario Deaglio (professione? banchiere). La storia risale al 2010. In quell'anno, il ministro delle "riforme epocali" firma un progetto dal titolo: "Le conseguenze economiche dell'analfabetismo finanziario" (il tema, manco a dirlo, sono le pensioni). Il progetto viene finanziato per un totale di 1.500.000 euro dal Collegio Carlo Alberto, un istituto di ricerca che in pratica è una specie di fondazione, visto che gran parte dei fondi di ricerca (circa 8 milioni di euro, nell'anno 2011) con cui si gestisce derivano dalla Compagnia San Paolo, una delle più grosse fondazioni bancarie del paese e di cui presidente è stata proprio Elsa Fornero, tra il 2008 e il 2010. Vi basta? Ricapitolando: il ministro, in qualità di docente, propone un progetto triennale avallato dal marito, in qualità di vicepresidente, e finanziato con i soldi di una fondazione di cui è stata presidente. Un intreccio affaristico niente male. Un conflitto di interessi degno dell'era berlusconiana. E questa qui vorrebbe farci digerire sacrifici lacrime e sangue per anni? E sulla base di cosa?    

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