giovedì 15 marzo 2012

Nei guai la cricca del Pd pugliese: vacanze e rinfreschi in cambio di appalti


Aveva fondato una lista civica e imposto al sindaco Michele Emiliano la nipote 26enne come assessore. Si era poi candidato consigliere regionale con il Pd, risultando poi eletto tra i più votati. Ma Gerardo Degennaro, secondo la procura di Bari, era un corruttore di uomini pubblici. «L´uomo che per conto della sua famiglia di imprenditori edili curava gli enti pubblici per interferire e individuare strumenti elusivi delle gare e interferire con la regolarità delle stesse corrompendo i pubblici ufficiali mediante corresponsione di utilità». Degennaro è stato arrestato all´alba di ieri insieme con altre sei persone dalla Guardia di Finanza di Bari: le accuse sono a vario titolo per reati che vanno dalla corruzione alla frode nelle pubbliche forniture, dal falso alla truffa e all´abuso d´ufficio, sino al subappalto non autorizzato e all´appropriazione indebita, mentre il giudice non ha riconosciuto l´associazione contestata dalla procura.
Degennaro è stato arrestato in qualità di amministratore della Dec, azienda di costruzioni leader a livello nazionale che negli ultimi anni ha lavorato in maniera importante in Puglia e a Bari. Tutte le opere pubbliche realizzate dalla società (due parcheggi interrati, un centro direzionale, alcuni alloggi convenzionati) sono stati costruiti però secondo i giudici sulla base di «pressioni politiche» e grazie alla corruzione di dirigenti del Comune e della Regione Puglia con promesse di promozioni e incarichi, soggiorni in hotel e con forti sconti per l´acquisto di un appartamento. Non a caso gli altri arrestati sono i dirigenti comunali Anna Maria Curcuruto e Vito Nitti, il dirigente regionale Gennaro Russo e i professionisti Michele Corona e Raffaele Contessa, oltre all´altro esponente della famiglia Degennaro, Daniele.
Nell´inchiesta sono indagate più di cinquanta persone. E nelle carte spuntano i nomi della maggior parte degli assessori della giunta Emiliano. Secondo il gip, Michele Parisi, per esempio, l´assessore all´Urbanisitica Elio Sannicandro era a conoscenza di «una serie di macroscopiche difformità fra le opere al progetto e quelle realmente realizzate», difformità che permettevano alla Dec di spendere meno o di incassare di più in variante rispetto al progetto iniziale. E ciò nonostante di non formalizzarsi troppo. «Io chiuderò un occhio, mezzo occhio, tanto sono abituata con i Degennaro a lavorare in questa maniera» spiegava invece una funzionaria del Comune all´ingegnere del gruppo che le chiedeva di accelerare una pratica per permettere a un parcheggio interrato di essere inaugurato nei tempi. Proprio durante quell´inaugurazione stava per accadere una tragedia: «Durante la festa per l´inaugurazione si sarebbe verificato un cedimento della zona sottostante un palco montato per l´occasione» scrive il giudice, citando un´intercettazione telefonica di un dirigente della Dec: «Meno male che ha ceduto un po´ alla volta ed i miei si sono accorti e hanno allungato il piede».
Secondo la pubblica accusa, il gruppo edile si è aggiudicato gli appalti in violazione dei principi di libera concorrenza, alterando e turbando le fasi di gara; apportando varianti in corso d´opera, in realtà predeterminate; realizzando le opere in maniera difforme (per qualità e quantità) da quanto previsto nei capitolati d´appalto a discapito delle misure di sicurezza. La Dec respinge tutte le accuse. Degennaro si è autosospeso del gruppo del Pd mentre Emiliano ha commentato: «Gli innocenti abbiano fiducia nella giustizia».

1 commento:

LUCI LUCIO ha detto...

ditelo a BERSANI, colui non va bene niente, fanno schifo questi comunisti di merda -------IN SIBERIA MANDATELI LI AL MASSIMO RUBERANNO QUALCHE COSA PER NON MORIRE DI FREDDO FANNO SCHIFO--------------QEESTE PERSONE CHE SI CHIAMANO ,COMPAGNI!!!!!!!!!!!!!!!