sabato 26 maggio 2012

Multe, bollette e benzina: per Rutelli & c. pagava tutto Lusi


Multe e bollette telefoniche, onorari di avvocati e macchine da ufficio. E poi spese per giornali, fotocopie, carburante. Sono decine e decine le fatture consegnate dalla segretaria di Luigi Lusi ai magistrati romani.
I documenti contabili che Francesca Fiore ha portato in Procura quattro giorni fa, quando è stata convocata per essere interrogata, ricostruiscono le «uscite» in favore dei leader della Margherita anche dopo lo scioglimento e il passaggio degli esponenti in altre formazioni. Ma non tutte le «voci» appaiono giustificate come costi della politica, almeno ad una prima lettura.
I fogli sono divisi per nome e per anno. La spesa più frequente riguarda le bollette telefoniche. Sono decine di migliaia gli euro rimborsati a Francesco Rutelli e ai parlamentari che facevano parte del suo entourage. Le annotazioni di Lusi riguardano gli ultimi tre anni, ma le «uscite» anomale relative a questo tipo di pagamenti si riferiscono soprattutto al 2012 quando a gennaio vengono infatti annotate spese per un totale di 27mila euro soltanto per gli esponenti politici di questa corrente: quasi ottomila per Gianni Vernetti, parlamentare passato all'Api insieme all'ex presidente della Margherita e nella lista relativa alla stessa voce è inserito anche Luciano Nobili, altro fedelissimo di Rutelli. Ben 3.154 euro vengono annotati relativamente a Paolo Gentiloni per la stessa causale. A Rutelli è invece attribuita una spesa «rimborsi edicola», decine di migliaia di euro nel 2010 e 4.000 per l'acquisto di una fotocopiatrice, oltre a 63mila euro alla voce «informatica».
Nella scheda relativa a Giuseppe Fioroni ci sono 11mila euro erogati per il pagamento di multe. Lui però nega che possa trattarsi di contravvenzioni prese con la propria autovettura, «anche perché - precisa - io faccio oltre 150mila chilometri ogni anno per attività politiche e la Margherita, mettendomi a disposizione l'auto, ha contribuito a questa attività fatta per conto del Pd. Tant'è che gli ausiliari di pubblica sicurezza che mi accompagnano sono dipendenti del Partito Democratico».
Verifiche dovranno essere fatte anche su alcuni rimborsi erogati a Dario Franceschini nel 2010 e relativi al pagamento di due avvocati. Gli investigatori dovranno stabilire se si sia trattato di una controversia privata o se invece i legali siano stati ingaggiati per conto del partito.

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