venerdì 18 maggio 2012

Quelle cenette con la Minetti che inguaiano il pm di Milano



Un uomo tutto d’un pezzo. Un magistrato intemerato. Uno che - ai cronisti che avevano bussato alla sua porta per chiedere informazioni su un processo - rispose con sussiego: «Io non parlo con i giornalisti, io parlo con gli atti».

Bum . Ma quando si dice il contrappasso. Perché c’è un atto, ora, che parla di lui. E mica tanto bene. Un esposto arrivato al Csm dal palazzo di giustizia di Milano, e che racconta la storia di Ferdinando Esposito, pm alla Procura del capoluogo lombardo, pizzicato più di una volta in dolce compagnia di Nicole Minetti, che gli stessi uffici hanno indagato per sfruttamento della prostituzione (anche minorile), e che ora è a processo assieme a Lele Mora e all’ex direttore del Tg4 Emilio Fede. È il Ruby-gate , per dirla in due parole. Tutto d’un pezzo e intemerato, Esposito. Però «un po’ allegro», dice di lui un alto magistrato milanese. Sarà per la Porsche su cui sfreccia, sarà che è di buona famiglia, sarà per l’abitudine a frequentare i locali in della città. Cattiverie, come quelle raccontate da qualche maligno di una carriera in discesa.
Perché Ferdinando è nipote di Vitaliano, e Vitaliano non è mica una tacca qualunque. No, Vitaliano Esposito è procuratore generale di Cassazione. E Vitaliano potrebbe dover rappresentare l’accusa contro Ferdinando. L’esposto del procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, contro il giovane pubblico ministero, infatti, è arrivato alla sezione disciplinare del Csm, che ha già chiuso la pratica aperta in Prima commissione (per incompatibilità ambientale), passando la mano ai titolari dell’azione disciplinare, ossia il Guardasigilli e il pg di Cassazione. Insomma, il ministro della Giustizia. E lo zio. Ma cos’ha mai fatto di male,il povero Ferdinando? Farsi vedere a cena con la Minetti. E più di una volta dal «Bolognese », uno dei ristoranti più vip di Milano, accanto all’hotel Principe di Savoia, ottima cucina e conto salato, con sicura presenza del jet set meneghino. Insomma, un bagno di folla in mezzo alla «bella gente». 
E così la notizia era finita quasi in tempo reale sul sito di Dagospia alla sezione «Scoop!»:  «Che ci faceva oggi la bombastica e rifatta Nicole Minetti- scriveva Dago a fine marzo- attovagliata al Bolognese meneghino con un giovane e baldanzoso magistrato della procura di Milano che ha il debole per le starlette e le famose per essere famose? Dicono che tra i due sia scoppiata una grande passione, nonostante lei sia sotto processo per il Rubygate a ritmo di Bunga Bunga...».

Luca Fazzo

1 commento:

fracatz ha detto...

Vabbè, ma che c'è de male se un tizio se vede con una tizia, d'altronde è tutta gente ben oltre i 70.000 euri annui generosamente concessi dal valoroso bobbolo tajano
Il partito degli under 70.0000