venerdì 22 giugno 2012

Il neosindaco di Palermo Orlando: "mi dimetto da deputato". Da due mesi è ancora con doppia poltrona


“L’Italia dei Valori è il partito Anticasta”. 
Quante volte avete sentito dire queste parole dal buon Antonio Di Pietro?
Io molte volte. Forse troppe. E il piccolo tarlo che Idv predichi bene ma razzoli male, mi è spesso venuto.
Quindi, dopo aver invocato le dimissioni di Pietro Tidei , torniamo ad occuparci della questione dei doppi incarichi.
Questa volta ad andare contro la legge è Leoluca Orlando, neo sindaco di Palermo, che nonostante i ripetuti annunci, ancora non ha lasciato il suo scranno di Montecitorio. Ora, quello che valeva per Tidei e il Pd, vale ancor di più per l’Italia dei Valori che fa della sua battaglia anti-casta un’ arma politica.
Orlando, ha  usato una strategia comunicativa sopraffina. Mentre il nuovo sindaco di Civitavecchia Tidei annunciava che non si sarebbe dimesso per i motivi più disparati, (dal tribunale di Civitavecchia, al peso di Adinolfi), il sindaco di Palermo non ha fatto altro che “annunciare” le dimissioni. Badate bene, non si è mai dimesso. Ha ripetuto all’infinito che si dimetteva. Ha anche detto, con eloquio serio, che aveva comunicato il suo intento alla giunta per le elezioni con una raccomandata. Quindi? E quindi nella raccomandata non faceva altro che dire che si sarebe dimesso. Cosa che la legge gli impone, ma che – ad oggi – ancora non ha fatto.
Intanto, la giunta ha votato la sua incompatibilità, certificandola.
Ma per ora Orlando si è ben guardato dal dimettersi. Orlando ha circa trenta giorni per dimettersi dopo il  voto, della giunta. Il problema, però, è anche “etico”. Può un partito che attacca sempre tutti gli altri partiti, iniziando dal suo principale alleato ( o supposto tale), sulla trasparenza, l’ essere “casta” permettersi un atteggiamento dilatorio in questo caso?
Lo stesso Di Pietro e l’IDV stessa si scagliarono contro Antonio verro, membro del Cda della Rai che – nel rispetto dei 30 giorni che la legge gli dava per scegliere tra il ruolo di Parlamentare e quello di consigliere di Viale Mazzini – ha mantenuto il doppio incarico per 13 giorni.
Leoluca Orlando ha vinto il ballottaggio il 21 maggio, e il 25 si è riunita la giunta. Il 5 giugno annunciava a Radio 24 che si sarebbe dimesso la “settimana successiva”.
Insomma, Leoluca Orlando, esponente di punta del partito anticasta, non starà mica usando le pieghe del regolamento, e vari bizantinismi, per allungare il periodo del suo incarico a Montecitorio? Come è possibile fare bene due lavori così difficili (il deputato e il sindaco di Palermo) e così geograficamente lontani?
Insomma, ma L’Italia dei Valori: predica bene e razzola male?

Marco Esposito

2 commenti:

fracatz ha detto...

c'è pure chi ne fa 10 de lavori
il fatto è che son personcine importanti
dei veri geni senza i quali non ci sarebbe crescita per il valoroso bobbolo tajano
Il partito degli under 70.0000

paolo ha detto...

Leoluca Orlando è sempre stato un furbastro e si vede che si mantiene a galla nel corso degli anni e dei decenni grazie ad un corposo indotto clientelare di cui dispone e sul quale può sempre contare al bisogno. Mica gli danno i voti perchè sta simpatico o magari per il fatto che 'sparla' bene. Un motivo o magari tanti motivi ci saranno se continuano ad eleggerlo...