domenica 3 giugno 2012

Smaschera la truffa miliardaria delle slot machines? Rimosso il Colonello della Finanza Rapetto


Parlare di lotta ai crimini e alle truffe informatiche, in Italia, significava parlare di lui: il colonnello Umberto Rapetto, capo del Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza, un gruppo di specialisti da lui fondato e sviluppato che può vantare un lungo elenco di successi a vantaggio non solo della legalità, ma anche delle casse dello Stato.

Tra queste ultime vengono ricordate l’operazione “Macchianera”, che ha permesso di scoprire centinaia di false posizioni Inps. L’operazione “Stamina RX” che ha coinvolto 10 Procure e ha sgominato un’organizzazione che vendeva via Internet farmaci pericolosi. E tante altre, impossibile ricordarle tutte.
Ma quella che probabilmente è stata fatale a Rapetto è forse la più importante, quella sulle slot machines del “gioco legale” installate negli esercizi pubblici, che ha portato al recupero di 2 miliardi per il bilancio dello Stato ma ha pestato molti piedi importanti, nei Monopoli, nelle società concessionarie e nella galassia di faccendieri che si muovono tra politica, alta burocrazia ed affari. E’ di questi giorni la notizia degli arresti domiciliari per Massimo Ponzellini , che quando era presidente della Bpm concesse un finanziamento da 148 milioni di euro, ritenuto irregolare, alla società Atlantis, vincitrice dell’appalto per i giochi, a sua volta controllata da una società offshore basata nelle Antille Olandesi e facente capo a Francesco Corallo, figlio di Gaetano, condannato per reati di criminalità organizzata, e legato al clan di Nitto SantaPaola. 
In molti avanzano l’ipotesi che proprio questo sia il motivo che ha generato l’”ordinario criterio di rotazione del personale” in base al quale Rapetto è stato rimosso.
Bene, si dirà, ma gli sarà stato affidato qualche altro compito dove possa mettere a frutto le sue indiscusse capacità. Invece no: è stato mandato al Centro alti studi della Difesa (Casd). A formare altri investigatori, come del resto, proprio tenendo una serie di corsi, fa già da 15 anni? No: a seguire un corso, da “studente”. 

L’intento “punitivo”, del resto, è reso evidente dalla destinazione assegnata al colonnello. Prorpio in questo periodo deve essere per esempio designato il responsabile dell’Ufficio per la protezione dagli attacchi informatici presso la Presidenza del Consiglio. Sembrerebbe uno dei possibili posti su misura per Rapetto, ma a candidarlo non ci ha pensato nessuno.
Rapetto, dinanzi a quest'atteggiamento, ha annunciato le sue dimissioni. Con la sua esperienza e la sua fama internazionale non avrà certo problemi a trovare un’occupazione sicuramente molto meglio retribuita di quella svolta finora. La perdita secca è per lo Stato e per noi tutti. A meno che il presidente del Consiglio e ministro dell’Economia del governo dei tecnici non decida che sarebbe davvero un peccato privarsi di uno dei tecnici più qualificati di cui l’amministrazione poteva disporre.

2 commenti:

enigma ha detto...

Terremoti artificiali? Sentite cosa dice un generale...

Luca ha detto...

Chiarissimo, tipico stile italiano!!!

Onori a chi fa niente, non muove un dito per pararsi il culo proprio e lecca quello degli altri.

Ripudio a chi lavora come dovrebbero tutti!

Forza Italia (senza riferimenti a Berlusconi), se vuoi fallire sei sulla strada buona (ormai da anni).

Ma che tutti sti stronzi se ne vadano a fare in culo va! Viva gli onesti e se l'Italia merita di andare a puttane che ci vada...