martedì 24 luglio 2012

Morì schiacciato dal palco della Pausini. Dall'Inail alla madre 1936 euro


Un risarcimento di 1936.80 racapitato dall'Inail alla madre di Matteo Armellini, ucciso il 5 marzo scorso dal crollo del palco per il concerto di Laura Pausini. La cantante, che si esibisce stasera a Napoli non Pino Daniele ha preferito non  commentare la notizia.
Amarissimo la denuncia della madre dell'operaio morto. «Quei soldi - ha detto - sono stati dati come risarcimento per infortunio e malattia professionale: esigo spiegazioni, è un problema di rispetto e di dignità; Matteo non aveva ancora cominciato il suo turno, gli è crollato tutto addosso; va rivisto il modo in viene gestito il lavoro di questi ragazzi».
L'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) ha liquidato alla famiglia del ragazzo come risarcimento poco meno di 2 mila euro. Una cifra esigua a causa della bassa retribuzione di Armellini, ha spiegato l'istituto, che però garantisce che si tratta solo di un piccolo anticipo.
«Vorrei una spiegazione, non tanto per i 1936.80 euro, ma perchè mio figlio è morto sotto un palco e nell'oggetto del pagamento c'è scritto« risarcimento per infortunio e malattia professionale. È un problema di rispetto, di dignità, Matteo non aveva ancora cominciato a lavorare, gli è caduta in testa tutta la struttura. Non voglio, non ci sto che la morte di mio figlio venga liquidata così. Faccio affidamento nella giustizia ma sappiamo che un processo così può andare avanti moltissimi anni. Io, da quel 5 marzo, non ho saputo più niente».
«Bisogna rivedere il modo in cui viene gestito il lavoro dei ragazzi che collaborano all'allestimento dei palchi - ha detto ancora la madre di Matteo -, non hanno alcuna copertura assicurativa. Ai miei tempi, un sindacato non avrebbe mai permesso una cosa del genere. Vorrei che il nome di mio figlio venisse ricordato, chiedo ai sindacati e alle forze sociali di intervenire. Sono ragazzi che cercano di guadagnare dei soldi anche per aiutare le famiglie, ma devono essere tutelati».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sicuramente perche non era un eroe che andava in missione di pace a portare la guerra..era un semplice operaio precario eroe solo per la madre..

fracatz ha detto...

L'inail ci ha da pagare un mucchio di avvocati per gestire il carrozzon e stanno tutti ben oltre i 70.000
Il partito degli under 70.0000