martedì 6 dicembre 2011

Il centro commerciale fantasma di Casal di Principe, mai finito, costruito solo per fare voti

Un centro commerciale fantasma che aveva l'unico scopo di procurare voti al candidato sindaco (poi eletto) Cipriano Cristiano. Un centro commerciale il cui cantiere fu effettivamente avviato, grazie all'assunzione di alcuni operai, ma che fu poi precipitosamente smantellato con la scusa che, durante gli scavi, erano stati trovati rifiuti velenosi. Questo, secondo gli inquirenti, era «Il principe», l'imponente struttura che si fece finta di realizzare nel 2007 a Casal di Principe grazie anche all'intervento su dirigenti Unicredit dei parlamentari del Pdl Nicola Cosentino e Luigi Cesaro. Che cosa ci fosse davvero dietro l'apertura del centro commerciale è invece così ricostruito dal gip: Cipriano Cristiano venne eletto grazie alla «poderosa leva rappresentata dalla promessa di posti di lavoro, apparsa maggiormente credibile agli occhi della popolazione casalese dal tempestivo quanto frettoloso avvio del cantiere per la realizzazione dell'insediamento commerciale, cantiere successivamente chiuso per mancanza di fondi necessari per continuare i lavori». Il finanziamento ottenuto grazie a Cosentino e Cesaro, infatti, era stato bloccato perchè basato su una fidejussione falsa. «La repentina chiusura del cantiere, peraltro - scrive ancora il giudice - era giustificata al Giangrande ed agli altri operai pseudo-assunti con il rinvenimento, nel corso dei lavori per lo scavo delle fondazioni, di presunti rifiuti tossici e/o radioattivi, la cui presenza su quel sito veniva esclusa, invece, da un accurato sopralluogo svolto dai vigili del fuoco».