giovedì 8 dicembre 2011

Il patto segreto Monti-Berlusconi: far soldi con le pensioni, non con le frequenze TV


E dire che valgono sul mercato ben 16 miliardi di euro.  Vale a dire? Più di metà della manovra. Si tratta delle cosiddette frequenze digitali televisive. Un bene indubbiamente pubblico e che, solo in Italia, non viene pagato, bensì concesso gratuitamente in nome di una regola di "beauty contest" a Rai ma, soprattutto, a Mediaset. 
Tanto per capire: in Germania l'asta per l'assegnazione delle frequenze ha determinato un introito netto per lo Stato di 4,4 miliardi di euro. Negli Stati Uniti l'assegnazione delle frequenze ha comportato introiti statali per ben 20 miliardi di dollari. In Italia? Non se ne parla. Si mette mano a pensioni e accise che, inevitabilmente, andranno ad incidere sul reddito dei tanti ma che non lederanno affatto i privilegi dei pochi. Eppure, basterebbe pochissimo. Basterebbe solo una piccola norma; forse il tutto si potrebbe tradurre anche in una semplice telefonata al presidente della Commissione apposita. Insomma, occorrerebbe solo che qualcuno dicesse: "Da oggi si cambia, le frequenze si pagano". 
Perché non si fa? L'ombra di 'un patto' Berlusconi-Monti non è del tutto da ignorare. In fondo: Rete 4 trasmette ancora, nonostante il divieto della Corte Costituzionale di farlo, dopo aver occupato abusivamente, sarebbe meglio dire "scippato", le frequenze che erano e restano di Europa 7. Mediaset continua ad avere incassi miliardari grazie alle norme del tutto favorevoli, in particolare sugli introiti pubblicitari, messe sù da Gasparri e scritte a tavolino ad Arcore. Il conflitto di interessi resta lì immutato, come il 'convitato di pietra' di ogni possibile soluzione legislativa; eppure, guarda caso, sembra non esistere. 
E se proprio non si vuole toccare il "tasto frequenze" - fanno notare in molti analisti ed un recente studio - come non si fa, almeno, a non andare a regolare le fatidiche spese per gli armamenti? Da qui al 2026 si sono messi in conto ben 50 miliardi di euro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri F35, di fatto totalmente inutili. Senza contare gli altri caccia Eurofighter Typhoon, altri 10 miliardi di euro. Ancora qualcuno  fa notare che l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, ora ministro della Difesa, è stato colui che ebbe un ruolo fondamentale nel firmare l'accordo tra Italia e Usa, e proprio per l'acquisto di quegli F35. 
Verrebbe da dire: non ha forse ragione chi pensa sostanzialmente che la trattativa tra Monti e il Cavaliere - di nuovo uno scambio di favori - sia indubbia? Tu, caro Monti, non tocchi la questione delle televisioni. Io ti darò l'appoggio in aula. Un ritornello che somiglia a un mantra. 
A pagare? Saranno sempre gli stessi.

Castalda Musacchio

8 commenti:

Mr. Tambourine ha detto...

In tutto questo, niente di nuovo, purtroppo.

www.ciclofrenia.it

benny1693 ha detto...

Hai ragione, le frequenze devono essere pagate dalle emittenti private, ma non dalla rai, in quanto è pubblica! per la storia degli aerei comprati, io sapevo che sono il risultato di un contratto e di un impegno preso già dal governo precedente.

Marco ha detto...

Riguardo il beauty contest vorrei far conoscere a più persone pssibili, questa petizione, ti prego di pubblicizzarla, abbiamo poco tempo.

http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=astatv

Tony ha detto...

Ciò che non è chiaro alla maggior parte, è che qui non siamo solo alla ricerca di soldi; ma stiamo cercando di rendere sostenibile un sistema che non lo è mai stato. E' questo il nodo importante, le pensioni andavano riformate! Punto non c'è nient'altro da dire. Per il resto sono stufo di leggere di accordi di palazzo. Rete 4 ora è libera di trasmettere in quanto il digitale terrestre permette, in linea con la nostra costituzione, di avere una multitudine di frequenze, diverso era il discorso con l'analogico ovvio. L'applicazione di un bando delle frequenze sarebbe la fine scritta della Rai che considerando anche la perdita di annozero & co aveva comunque centinaia di milioni di euro di debito. Sempre che non venisse privatizzata e allora qui il discorso cambia. Inoltre mettila come vuoi ma mediaset e Rai offrono decine di migliaia di posti di lavoro, e fininvest qualche mese fa era una delle aziende piu in salute ma sul mercato finanziario, fra multa complessiva di 700 mln e caduta del governo Berluscuni negli ultimi 3 mesi ha perso capitali per decine di mln di euro, dunque in un momento dove le imprese devono essere detassate per spingere di nuovo le assunzioni e abbassare la disoccupazione, non so quanto sia produttivo istituire una mega-tassa sulle frequenze televisive. convengo con te che comunque "regalarle" non è altrettanto giusto, ma ciò non vuol dire che non paghino altre tassi. Come saprai le nostre aziende pagano piu tasse sul lavoro in termini anche di contributi rispetto a quelle tedesche e USA, le nostre imprese pagano il 30% in piu di energia rispetto alle concorrenti in quanto non abbiamo il nucleare. Sono solo 2 esempi questi ma molto significativi. Io penso che tasse salate sulle frequenze digitali ora non siano il massimo; in un futuro aprire un bando in tal senso convengo con te che sia necessario. Bisogna trovare la quadra per raggiungere un equilibrio. saluti.

Tony ha detto...

Ma poi è fallace e ingannevole il titolo, fai anche cattiva informazione, sono tue illazioni e il titolo lascia presagire che ci sia un effettivo accorso. Stai attento perchè hai in mano un mezzo sconfinato come internet e tanti leggono, siamo chiari per cortesia in ciò che postiamo!

Emanuele ha detto...

il perché credo sia molto semplice da capire: se Monti osasse toccare Mediaset, il conflitto di interesse, le oscene prescrizioni brevi, la depenalizzazione del falso in bilancio e l'assegnazione delle frequenze televisive, il giorno seguente il PDL farebbe cadere il governo, i tassi di interesse sui bot schizzerebbero alle stelle e l'Italia fallirebbe entro tre mesi... dal cui la realpolitik del governo Monti

fritz91 ha detto...

fare pagare le frequenze significherebbe creare delle gare d'appalto dove in genere vince chi paga di più (dico in genere perchè in italia funziona sempre in modo diverso) oltre al fatto che se la rai va in malora liberiamo le frequenze comprese tra i 300 e gli 800 MHz, quelle che l'europa vuola destinare entro i prossimi 15 anni alla tecnologia m2m (machine to machine) che sembra l'investimento più proficuo e futuristico dei prossimi 2 decenni, solo che in italia quelle frequenze bisogna prima strapparle alle tv, che se non pagano che interesse avrebbero a lasciarle andare?

Gianni ha detto...

Ma se Passera ha esplicitamente dichiarato di star 'lavorando al tema' riguardo il beuty contest! Diamo tempo al tempo per piacere! Anche creare una gara d'appalto ha i suoi tempi e all'Italia serviva di presentarsi all'Unione Europea con in mano un piano per il risollevamento. Quella delle pensione purtroppo era la strada più veloce.