Il Senato decide di ignorare la legge in una vicenda che lo riguarda. Ed anche le sentenze della Consulta che quelle possono abrogare le leggi. Così è successo a Palazzo Madama dove la Giunta per le elezioni del Senato ha votato contro l'incompatibilità tra la carica di senatore e quella di sindaco, decisa invece dalla Corte costituzionale. Il caso specifico riguardava Antonio Azzollini e Vincenzo Nespoli che conservano la doppia poltrona grazie al voto del loro partito, il PDL, e della Lega Nord, quest'ultimo partito nell'insolita veste di strenuo difensore dei doppi e tripli incarichi dei sindaci di Molfetta (Bari) e Afragola (Napoli).
4 commenti:
Aggiungo anche il senatore filippo piccone. Anche lui ricopre (indegnamente secondo me) entrambi i ruoli di senatore e sindaco di Celano (AQ), oltre ad essere coordinatore regionale pdl in Abruzzo e proprietario di un'azienda.
chi ricopre anche la carica di sindaco dovrebbe ricevere un compenso minore cumulando innanzitutto i 2 redditi se per caso ancora non lo facessero, e poi ricevere ovviamente un compenso minore equiparato alla produttività , chi indebita il propio comune dovrebbe vedere decurtato il suo stipendio.
Niente di male se un uomo politico ha voglia di lavorare , ma il compenso deve essere collegato alla produttività anche per i politici !!!!!!!!!!
filippo piccone, chi è costui ?
Un controllo della guardia di finanza sarebbe doverosa e necessaria.
E meno male che si parlava di un nuovo inizio.
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