martedì 17 gennaio 2012

La Benzina è sempre più cara, ma in Basilicata la regaliamo alle multinazionali a costi stracciati!

Paghiamo la benzina a costi insostenibili, ma il petrolio estratto in Basilicata lo regaliamo! E' incredibile, ma è proprio così: in Basilicata ci sono i giacimenti di oro nero più grandi d'Europa sulla terraferma. Da alcuni di essi si estraggono fino a 80 mila barili di petrolio al giorno. Per un profitto di quasi 210 milioni di euro al mese!
La gran parte  del territorio regionale è interessato da trivellazioni, studi, coltivazioni e nuove richieste di scavi, con pesantissimi costi ambientali.

Eppure dei miliardi l'anno che garantirebbe il petrolio a prezzi di mercato, nelle tasche degli enti pubblici resta una miseria: appena il 7%. Sono queste infatti le royalties pagate dalle multinazionali petrolifere come "compensazione ambientale", le più basse al mondo! Tanto per fare un esempio, la Libia (almeno prima della guerra) tratteneva l'85%, la Russia e la Norvegia l'80%, il Canada il 45%, la Nigeria il 45%...
Ad ingrassarsi per questo clamoroso regalo la ENI e la Total, attuali concessionarie, ma in fila ci sono anche Shell, Mobile, Esso, che molto presto avranno il loro posto in tavola.
Multinazionali che molto spesso fanno parlare di se per traffici e corruzione con le varie caste della politica e della burocrazia, con inchieste (come il Totalgate) che hanno scoperchiato autentici verminai.
E, come beffa nella beffa, la carta risparmio per i miseri 90 euri annui che gli abitanti della Basilicata dovevano recuperare al momento del pieno non funziona!
Intanto l'economia di intere regioni come la Sicilia va in crisi per il costo ormai insostenibile del carburante. Fa molto pensare che il "governo dei professori" non riesca a fare due conti su questa clamorosa sperequazione rispetto a quel che succede nel resto del mondo. E piuttosto che grattare il fondo del barile dalle tasche dei lavoratori, non cerchi di farsi restituire un pò dei barili di cui si sono impadronite le Potenti Sorelle dell'oro nero.

14 commenti:

capicar ha detto...

A riguardo dell'articolo qui ci sono delle imprecisioni in quanto io vivo questo realtà.
Il disocrose delle royalties è diverso da paese a paese in quanto in altri stati come Libia e Norvegia le royalties sono maggiori perche sono paesi dove esiste una azienda nazionale come NOC e Statoil che poi partecipano sia a costi di esplorazione che di produzione ( production sharing).fare un pozzo in basilicata ci vuole un anno minimo di lavoro se va tutto bene e il costo e di circa 50 a 120 milioni di euro per non parlare dei lavori di prebonifica e tutto il resto.
Poi la popolazione locale non è vero che non riceve niente . dall anno scorso il buono benzina è stato dato a tutta la regione e non solo a chi viveva nei comuni interessati , hanno tutti sconti sulla bolleta gas e luce come giusto che sia , un ristorante della zona paga circa 120 euro l'anno di gas!!!! e in piu quando si possono fare dei pozzi questo genera lavoro per i paesi che sono coinvolti .
non facciamo di tutta un erba un fascio come si vuole dire piuttosto bisognerebbe domandar e come spendono i soldoni che ricevono dalle royalties dove li spendono?!?!? questa è la domanda da fare

Nicola Acinapura ha detto...

"la gran parte della regione è interessata dalle trivellazioni"... Sono lucano. Le trivellazioni avvengono in un solo punto, la val d'agri. I tuoi articoli sono sempre colmi di imprecisioni e supposizioni da teenegers. Ti rammento che noi lucani abbiamo avuto a disposizione il petrolio da secoli, ma son dovuti venire degli stranieri a prelevarlo: noi non siamo stati capaci.

Anonimo ha detto...

domanda ai due precedenti commentatori che da lucani dovrebbero saper rispondere :

-sapete quanti barili di petrolio sono stati estratti dai pozzi in Basilicata ?
-Sapete come viene trasportato ?
-Sapete quale raffineria trasforma il prodotto e la società proprietaria ?

Io lo so , e voi ?

Matrix ha detto...

Caro capicar 1)a me non risulta che abbiamo avuto ancora il buono caburanti da l'anno scorso forse partira' da febbraio 2012 giusto una miseria 2)il gas lo paghiamo bello e caro se vuoi ti faccio vedere qualche bolletta da 2-300euro per un appartamento di 100mq!Per cortesia non sparate stronzate se non sapete nulla ipocriti!!!!!!

Anonimo ha detto...

rispondo alla prima domanda

-sapete quanti barili di petrolio sono stati estratti dai pozzi in Basilicata ?

Nessuno lo sa.
Capicar e Acinapura, voi forse potreste saperlo da lucani che vivono sul posto.

Anonimo ha detto...

rispondo alla seconda domanda, visto che ne capicar ne Acinapura danno risposta.

-Sapete come viene trasportato ?

Il petrolio viene trasportato con tir alle raffinerie lungo la statale "basentana".
Questo tipo di trasporto lo faceva Saddam Ussein durante il primo embargo del petrolio irakeno del 2001 decretato da Bush senior, presidente degli stati uniti d' america. Aggirò ogni controllo.

Anonimo ha detto...

..e quindi rispondo alla terza, visto che i due precedenti lucani non lo sanno

Sapete quale raffineria trasforma il prodotto e la società proprietaria ?

Le raffinerie sono due : agip di taranto e tamoil di napoli. Agip(Eni) e Tamoil (ex gheddafi, pace all' anima sua).
Dunque, S.T. non ha torto.

Avrei domande da porre su Enrico Mattei a capicar e Acinapura, ma non mi pare il caso...

Astrolinux ha detto...

@liberodipensare
I tir non trasportano più il petrolio (non a caso tempo fa ci furono degli scioperi delle ditte di trasporto). C'è un oleodotto che dal "Centro olii di Viggiano" (dove viene pre-trattato il greggio), seguendo il percorso del fiume Agri fino al mare e poi lungo la costa, porta il greggio esclusivamente a Taranto...
I tir erano usati prima che venisse completato un oleodotto di oltre 150km...

Astrolinux ha detto...

@Nicola Acinapura
In passato (anni 80) di sicuro sono stati fatti sondaggi sul monte Li Foi... Sondaggi che l'Eni è intenzionato a ripetere avendo chiesto (con risposta negativa) l'autorizzazione ai comuni interessati.
Allo stesso modo hanno chiesto autorizzazione per la zona dell'alto Bradano.

Anonimo ha detto...

Hai ragione Astrolinux.
Ma conosciamo esattamente la capacità di questo oleodotto ?
Quanti barili di petrolio ?
Tu lo sai ? Qualcuno lo sa ?
I tir sono li che aspettano.

Astrolinux ha detto...

I dati sono pubblici e pubblicizzati. Sia della capacità dell'oleodotto sia dei barili estratti.
Se poi si parla della veridicità dei secondi se ne può discutere. Ma dei numeri ci sono...

Anonimo ha detto...

Ma in fondo penso all' Eni ed ai soldi che avanza dall' Iran per giustificare una linea in politica estera.
Penso ai soldi che deve l' Eni alla Basilicata.

ps: diceva Bossi quando gli dissero delle proteste dei vaccari del sud riguardo le quote latte " ma cosa producono al sud se non pomodori "

pomodori?

capicar ha detto...

@libero di pensare e a MAtrix,
Io lavoro in val d'agri da 17 anni e quindi ho visto come era la situazione li prima che l'eni e la total investissero dei soldi .
Io non sono lucano di nascita ma forse di adozione , è una regione bellissima ma condotta da politici poco scaltri. per il resto è sempre facile criminalizzare un settore . ENI e Total fanno investimenti e come altre ditte cercano dei ricavi. Olio viene trasportato nell'oleodotto da anni oramai quindi chi non è informato sei tu!!!.
Secondo domanda a chi vive al nordo o al centro quando pagano di gas per un appartamento di 100Mq2 , io pago 1200 euro , non ho nessun buono benzina e le strade le fanno con le tasse mentre in basilicata potrebbe fare parchi , strada e paiazze degne di tanti paesi ma chi sa perche non lo si fa, la maggiorparte di tramutola , grumento , viggiano e calvello alvorano nelle varie ditte come Saipem-eni-total-maresk-italfluid e pergemine da oltre 20 anni.
E' una risorsa che deve essere sfruttata e la regione dovrebbe sicuramente ridare di piu alla propria regione ma siccome siamo l'italia e siamo italiani , ci si lamenta e si predica perche l'importante e che l'altro stia peggio di noi.
arrivederci

Mr. Tambourine ha detto...

Del resto, altrimenti non ci sarebbe un cazzo di motivo per andare in Basilicata.

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