giovedì 12 gennaio 2012

Respinti i quesiti referendari? La casta già lo sapeva, per questo li ha promossi

La corte costituzionale oggi rigetterà i due quesiti referendari per l'abrogazione della legge elettorale "porcellum". Vedrete quanti strenui difensori della democrazia grideranno allo scandalo.
Teatro puro.
Oltre un milione di persone hanno firmato per una proposta referendaria-truffa ideata da Veltroni, Vendola e Di Pietro, nata con l'unico scopo di  disinnescare un'altra proposta referendaria, lanciata pochi giorni prima da alcuni costituzionalisti (proposta ritirata dai promotori per le polemiche e le pressioni politiche, ma i cui materiali è ancora possibile consultarli qui: http://www.referendumleggeelettorale.it/ ).
Su questo blog già il 20 agosto avevamo descritto e smascherato questa squallida operazione politica, il cui naturale esito sarebbe stato inevitabilmente la bocciatura della corte costituzionale.
L'unica speranza a cui aggrapparsi è una semplice raccomandazione della Corte Costituzionale, perchè più di questo non è possibile strappare, sulla base della giurisprudenza e la normativa attuale.
E i promotori questo lo sapevano fin dal primo momento.
Intanto però i paladini della democrazia hanno potuto inscenare la loro commedia, con tanto di firme, banchetti, dure prese di posizione in difesa dei principi democratici, e contemporaneamente resta immutato il privilegio per i colonnelli della casta e della presunta "anticasta" di scegliere loro (e non gli elettori) chi mandare in parlamento, cioè chi sarà il rappresentante del popolo italiano.
Tutto cambi affinchè nulla cambi.
La farsa del teatrino della politica ha ormai raggiunto livelli inimmaginabili.


QUESTO IL POST DEL 19 AGOSTO CHE SPIEGAVA GIA' ALLORA COME SAREBBERO ANDATE A FINIRE LE COSE:
http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/08/veltroni-vendola-di-pietro-e.html

Veltroni, Vendola, Di Pietro e quell'aborto di referendum per la democrazia

1) ai primi di luglio un gruppo di intellettuali ed esponenti della società civile lanciano una campagna referendaria "Riprendiamoci il voto" con l'obiettivo di raccogliere 500.000 firme per l'indizione di un referendum abrogativo dell'attuale legge elettorale Porcellum: ripristinare il sistema proporzionale di "una testa, un voto" e ridare la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, attualmente non eletti ma sostanzialmente nominati dalle segreterie dei partiti (info e materiali sulla campagna sono qui:http://www.referendumleggeelettorale.it/)
2) Il comitato promotore è composto da personalità vicine idealmente e politicamente al centro-sinistra, ma i segretari di partito e i capicorrente si inalberano, confabulano, si riuniscono. Esortano i promotori a bloccare la raccolta firme e a ridiscutere con loro i termini della proposta referendaria.
Dal comitato arriva la disponibilità a discutere ma senza fermare la raccolta firme.
Dinanzi allo straordinario successo nei primi giorni della campagna, con comitati spontanei di cittadini che spuntano come funghi in tutt'Italia, i segretari decidono di passare al contrattacco:Veltroni, Vendola, Di Pietro riuniscono i giornalisti e annunciano il lancio di una loro campagna referendaria contro il Porcellum.
3) Mentre la campagna referendiaria "riprendiamoci il voto" contiene una proposta articolata di abrogazione (che si può leggere qui: http://www.referendumleggeelettorale.it/i_quesiti.htm), la proposta dei leader di partito consiste nell'abrogazione totale dell'attuale legge elettorale in vigore e conseguentemente - a loro dire - il ripristino della legge precedentemente in vigore.
Tuttavia la giurisprudenza costituzionale - nel 1992 la Corte Costituzionale cassò altre proposte referendarie simili - spiega chiaramente l'inammissibilità della "vacatio legis" in materia elettorale: in parole povere, l'abrogazione non determina il ripristino della legislazione precedente.
4) si tratta quindi di un controreferendum puramente strumentale che non ha alcuna pretesa di cambiare la legge elettorale, ma piuttosto di bloccare la campagna referendaria nata dal basso e probabilmente non molto gradita a leader di partito e capicorrente in quanto determina l'azzeramento totale della loro possibilità di controllare chi eleggere in parlamento.
5) Il comitato promotore, per non dividere il fronte dell'opposizione antiberlusconiana, interrompe la campagna referendaria "Riprendiamoci il voto", scrive un comunicato per i comitati locali sorti in giro per l'Italia e si ritira di buon grado (http://www.referendumleggeelettorale.it/letterafinereferendum.pdf)
6) Di tutto questo, non troverete traccia nei giornali, che siano orientati a destra o a sinistra. Chissà come mai....


1 commento:

Mr. Tambourine ha detto...

I parlamentari sono l'equivalente di Morpheus di Matrix.

www.ciclofrenia.it