domenica 12 febbraio 2012

Berlusconi come Schettino: salta giù dalla nave in panne del Berlusconismo mentre i suoi amici sono ancora a svuotare le stive

Ormai la tentazione è sempre più grossa per Silvio Berlusconi. Il grande inciucio, la bicamerale bis, per sopravvivere a se stesso nei panni di nuovo "padre costituente". Per dare prestigio a quest'ultima fase della sua vita politica, e naturalmente per mettere anche il suo prezzo sull'etichetta del futuro.
Lo si vede da mille segnali, dalle aperture di Cicchitto alla "fase costituente col Pd", dalle sviolinate della sua favorita Daniela Santanché sulle "cazzutissime ministre del governo Monti" e via discorrendo. Come se disperassero che l'Italia possa più digerire il Berlusconismo aggressivo e arrogante a cui sono rimasti ancora attaccati in molti nel PDL e puntassero invece al soft-power del berlusconismo "dialogante" a cui il centrosinistra ha sempre abboccato.
Naturalmente non senza mettere i suoi prezzi: la conservazione sostanziale del monopolio televisivo, la difesa delle posizioni di preminenza delle sue aziende, una legge elettorale che consenta la conservazione della casta che gli è più fedele. E intanto assumere un linguaggio suadente, quello della moderazione e della trattativa, dimenticando i "comunisti" che prima vedeva dappertutto.
Per Berlusconi il problema sarà tenere a bada (per quanto!?) l'istinto famelico di chi è abituato a divorare tutto: amici e nemici.
Per noi il problema è un altro: siamo sicuri di accontentarci dell'ennesima transizione gattopardesca, che tutto cambi per non cambiare niente!!?

Fonte: lettera del Fatto Quotidiano


2 commenti:

areo ha detto...

ancora con berlusconi ai e' dimesso basta

Mr. Tambourine ha detto...

Infatti erano proprio i sorci ad abbandonare per primi la nave.

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