Possiamo dirlo, per fortuna: è ormai un istituto arcaico. Anche perchè al tempo di internet la censura cinematografica ha davvero poco senso. Ma come al solito la macchina burocratica e i suoi sprechi è molto lenta a reagire ai cambiamenti. E così noi sosteniamo i costi di ben otto commissioni ognuna composta di sei membri per vedere ed emettere il parere della censura su tutti i film che entrano in distribuzione. Con consulenze di ogni tipo: magistrati, psicologi, rappresentanti delle associazioni dei genitori, critici cinematografici... Ed è la classica montagna che partorisce il topolino, con effetti sempre più insignificanti per fortuna: in tutto il 2011 i film censurati al pubblico sotto i 18 anni sono stati appena sei e appena un pò di più (48) quelli vietati ai minori di quattordici anni. E allora la domanda sorge spontanea: perchè non fare come negli USA, dove i produttori si sono dati un codice di autoregolamentazione e vicino al film indicano se è una visione per soli adulti, se è consigliata a ragazzi accompagnati dai genitori ecc?
Ah certo, perchè quando si tratta di ridurre le spese inutili noi siamo davvero allergici...
Ah certo, perchè quando si tratta di ridurre le spese inutili noi siamo davvero allergici...
2 commenti:
un po' per validare il detto qui a roma che fà:
6 per 8 quarantotto
damme er culo che to abbotto
la censura ultimamente è applicata solo se un film fa vedere le porcate e si avvicina più a un film porno che ad un'opera d'arte.
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