domenica 19 febbraio 2012

Vincenzo Fortunato: l'eterno potere del "ministro ombra" dell'economia

Occupiamoci di uno di cui non si parla mai ma che c'è sempre: Vincenzo Fortunato, sottosegretario all'economia del governo Monti e di fatto "Ministro ombra", dal momento che il ministero se l'è tenuto il premier come incarico ad interim.
Ebbene Fortunato è forse l'emblema di quanto davvero cambino i veri poteri dell'alta burocrazia in Italia.
E' li da sempre e non lo schioda nessuno: sottosegretario di Di Pietro, sottosegretario di Tremonti, sottosegretario di Monti... ha lavorato praticamente con ministri di tutti i colori: da Augusto Fantozzi a Franco Gallo, da Vincenzo Visco a Ottaviano Del Turco e Domenico Siniscalco.
Un aneddoto racconta la forza del suo radicamento nel Palazzo: quando si insediò il Berlusconi IV, scortato da un finanziere, Fortunato si presenta all'ingresso del palazzo dei Monopoli di Stato, in piazza Mastai, e fa sbarrare l'intero secondo piano (quello nobile), consegnando le chiavi al piantone: l'assegnazione delle stanze, che a ogni cambio di governo è oggetto di blitz da parte dei nuovi inquilini, la deciderà lui con i più stretti collaboratori. Come dire: i sottosegretari possono attendere.

Collezionista di incarichi (che nel 2005 lo portarono a dichiarare un reddito di oltre 700mila euro) ha grande potere sul Consiglio di Stato e sul Tar. Anche perchè è stato consigliere del CSM dellla magistratura amministrativa, quando ha anche partecipato alla nomina di una commissione che ha dichiarato sua moglie vincitrice di un concorso al Tar.
Ora con Monti impegnato a palazzo Chigi o in giro per il mondo e l'altro sottosegretario di Tremonti, Milanese, fuori gioco per le note vicende, il suo potere reale nel ministero dell'Economia è quasi assoluto.

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