sabato 17 marzo 2012

Alemanno: il sindaco dell'insuccesso

Lo scandalo che resterà indelebilmente legato alla Roma di Alemanno esplode alla fine del 2010. A sollevare il velo sulla “parentopoli” del Campidoglio sono alcune inchieste dei principali quotidiani romani. Lo scenario che emerge fin dai primi giorni è il seguente: centinaia di assunzioni nelle principali municipalizzate della città legate a favori personali e simpatie politiche. Uno spoil system all’amatriciana. I giornali raccontano di duemila nuovi assunti all’Atac e all’Ama (le aziende che si occupano di mobilità pubblica e raccolta e smaltimento rifiuti). Tutti reclutati per chiamata diretta. Tutti dopo il 2008, anno di insediamento della giunta di centrodestra. Amici, parenti, colleghi: curiosamente le vicende personali di molti di loro portano sempre a qualche esponente del centrodestra capitolino. Al centro delle polemiche finisce persino il caposcorta del sindaco (accusato di aver sistemato un figlio all’Atac e una figlia all’Ama). Uno scandalo dagli inquietanti risvolti neri. Già, perché tra i nuovi assunti delle società cittadine spuntano con frequenza alcuni nomi legati alla destra extraparlamentare romana di qualche tempo fa. È il caso di Stefano Andrini, in passato vicino ad alcune sigle di estrema destra, nominato amministratore delegato di Ama Servizi Ambientali. Oppure dell’ex Nar Francesco Bianco, finito a lavorare nell’azienda degli autobus capitolini. Nel polverone finisce persino il diplomatico Mario Vattani. L’ex console italiano in Giappone che la Farnesina ha recentemente richiamato in Italia dopo le polemiche nate dalla sua partecipazione a un concerto “fasciorock”. All’inizio del suo mandato in Campidoglio il sindaco lo aveva voluto accanto a sé come consigliere per gli affari internazionali. I quattro anni di governo Alemanno sono caratterizzati da un’ossessione. Quella del grande evento sportivo. Ma anche su questo fronte Gianni Alemanno rischia di presentarsi alla prossima campagna elettorale senza troppi successi da sbandierare. Prima il sogno della Formula Uno, poi le Olimpiadi. E ogni volta una bocciatura, con il sindaco costretto a rinunciare a pochi passi dal traguardo. A questo va sommata la gestione sconsiderata delle emergenza alluvione e neve. Un'altra bella dimostrazione di fallimento.  
Davvero, l'unico successo del sindaco resta quello legato alla Parentopoli. Un successo che nessuno voleva.

1 commento:

marco ha detto...

Alemanno e' un demente che facendo risse da giovane si e' inserito negli ambienti politico-criminali della destra estremista della capitale. Un degno rappresentante del clima di ignoranza e violenza che vige a Roma da 30 anni – cosi' facendo, puoi ritrovarti sindaco di Roma senza sapere neanche di storia, economia, architettura, e men che meno di come si amministra una citta' con 3 milioni di abitanti. Non ha fatto peggio di nessun altro - semplicemente, non ha fatto niente, dove invece fare "tutto" era necessario. Roma non e' una capitale europea d'avanguardia, per dire, al pari di Parigi Londra Amsterdam Berlino e Madrid. Roma e' una citta' dove solo chi ci e' nato riesce a muoversi e a sopravvivere, seppur tra mille difficolta'. Il traffico, l'inquinamento, i parcheggi selvaggi in doppia fila, la carenza di mezzi pubblici - 2 linee metro contro 15 di Londra e Parigi, la mancanza di tutela dei disabili, dei turisti e dei monumenti, la mancanza di spazi verdi e ciclabili, la mancanza delle forze dell'ordine se non nel centro storico, il degrado delle periferie, la sporcizia delle strade, le risse nelle piazze e nei locali e le nuove generazioni che vengono su piu' violente delle vecchie: Roma, una citta' dal passato da fiaba, e dal futuro da incubo. Un amore quello dei romani (come me) per la loro citta' che ti acceca anche davanti a tutto questo, nonostante la qualita' della vita nella capitale diminuisce a vista d'occhio di giorno in giorno. Qualcuno salvi la citta' eterna!