La
Procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale, per il momento
contro ignoti, sulla vicenda della lista di dieci politici indicati da
un blog come presunti gay, da un lato, ed integerrimi difensori del
rigore dei costumi, dall'altro. Illecito trattamento dei dati sensibili
attinenti la sfera sessuale è il reato ipotizzato.
L'inchiesta
è affidata al Procuratore aggiunto Nello Rossi, e al sostituto Eugenio
Albamonte, entrambi del pool reati informatici - violazione della
privacy. Gli inquirenti hanno incaricato la polizia postale di risalire
ai responsabili della divulgazione dei dati anche se è già noto che
l'immissione dei nominativi nel sito "listahouting" è avvenuta in
California e ciò comporta una serie di problemi in quanto, per
procedere, sono necessarie le rogatorie internazionali. Il fascicolo
processuale è stato aperto d'ufficio, ma non è escluso che nei prossimi
giorni possano arrivare sul tavolo dei magistrati denunce per
diffamazione da parte dei politici chiamati in causa.
Secondo
un sito straniero e anonimo, "Listaouting", almeno 10 tra i politici
italiani più "omofobi" sono gay. La denuncia arriva con tanto di nomi e
cognomi. Il Palazzo insorge. Le associazioni omosessuali anche. E c'è
chi, come Mauro Cutrufo (Pdl), prima coglie l'occasione per attaccare
internet definendolo "un'arma pericolosissima" e poi invoca l'intervento
del ministro dell'Interno per fermare "il massacro mediatico". Molti
dei diretti "interessati" reagiscono. Chi con ironia. Chi con
indignazione. Ci sono "centinaia di donne in apprensione" per me,
ribatte Mario Baccini (Misto-Pdl). A cominciare "da mia moglie". Meglio
nella lista dei gay che in quella degli "interisti occulti", dice da
buon juventino Massimo Corsaro (Pdl). Sono un "banale eterosessuale"
taglia corto il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
"Fantasie malate, tutte sciocchezze", reagisce più piccato il
governatore della Lombardia, Roberto Formigoni.
Ma
se gli altri politici 'tirati in ballo' scelgono il silenzio, quasi
tutte le associazioni omosessuali contestano l'iniziativa. Secondo il
presidente dell'Arcigay la 'lista di proscrizione' pubblicata sul sito è
solo "un'operazione spregevole che ridicolizza" le battaglie contro la
discriminazione di genere.
Nessun commento:
Posta un commento