giovedì 29 marzo 2012

Contestano il viceministro del Lavoro. Ma lui non si presenta

Doveva partecipare a un convegno alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'università di Roma Tre. Ma quando ha saputo che un gruppo di studenti e precari lo avrebbe contestato, il viceministro del Lavoro Michel Martone ha pensato bene di darsela a gambe. Eh sì, non se la sentiva, il neonominato della Casta, di confrontarsi con persone autentiche, che diversamente da lui non hanno avuto la strada spianata verso agio e ricchezza. Il viceministro, figlio di un potente avvocato generale in Cassazione, ultraraccomandato che a meno di 30 anni era già professore universitario e consulente di Sacconi e Brunetta, salì alla ribalta delle cronache per aver dato degli "sfigati" ai giovani che si laureavano dopo i 28 anni. Privilegiato per nascita, e ora inserito chissà come nella squadra di governo dei professori, il viceministro ha dimostrato di essere poco incline al confronto. Ma è facile immaginare che abbia dato forfait per una ragione molto semplice: non avrebbe saputo cosa rispondere. Gli studenti hanno comunque inscenato la protesta, leggendo un intervento che, tra l'altro, diceva: "Non siamo tutti Martone e non siamo tutti raccomandati, anzi spesso fatichiamo per riuscire a studiare e per pagare l'università, gli affitti, e vivere ogni giorno in una grande metropoli come Roma dobbiamo lavorare in nero e mal pagati". Cosa avrebbe mai potuto replicare, un "fighetto" come Michel Martone, a queste parole?     

1 commento:

rico ha detto...

Avrebbe potuto replicare che non serve studiare, non serve arrangiare, non serve lavorare, ma solo leccare, leccare, leccare.
Che ti pigli tanta voglia di cagare, dopo il tuo leccare !