lunedì 5 marzo 2012

Il socio rivela: "col braccio destro di don Verzé andavamo a ragazzine in Brasile"

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Soggiorni in Brasile a base di «ragazzine». Rigorosamente minorenni.
A rivelare in un'intervista alla trasmissione televisiva Report il vizietto di Mario Cal è Luigi Garziera, l'imprenditore veneto da anni in affari con il San Raffaele di don Luigi Verzé. Alla domanda «Lei con Cal andava a ragazzine?», l'imprenditore ha ammesso senza titubanze: «Certo che andavo». Non senza prima precisare che le prostitute in questione avevano «14, 15 e 16 anni».
Garziera ha così confessato un reato, la prostituzione minorile, che è perseguibile in Italia anche se commesso all'estero. 
Mario Cal era il braccio destro di Don Verzé, che si è suicidato proprio in seguito al Crac del San raffaele e della sua fondazione.
Il San Raffaele aveva enormi interessi economici in Brasile, nella zona di Salvador de Bahia. Non solo ospedali, ma anche business alternativi come la produzione di uva senza semi con tanto di fazenda. E perfino una grande villa dove, secondo un altro testimone, venivano organizzate feste «con donne in topless».
IN BRASILE LE RADICI DEL FALLIMENTO. Per recarsi nella fazenda brasiliana assieme agli amici, Don Verzé fece acquistare un jet Challenger da 20 milioni di euro.
Anche le attività brasiliane hanno contribuito a creare l'enorme buco di bilancio per 1,5 miliardi di euro che ha causato il dissesto del gruppo ospedaliero


*Fonte: lettera43

1 commento:

Pisenti ha detto...

La religione per alcuni è soltanto una componente domenicale della vita, un formale ossequio alle tradizioni di famiglia, un comodo pretesto per non provare l’inquietudine e la fatica della personale conquista della verità, come se la fede costituisse una specie di garanzia, in base alla quale l’uomo si possa ritenere esentato dal dovere di sudare il proprio pane spirituale.