domenica 18 marzo 2012

Imperia: la grande truffa del porto turistico

La costruzione del porto turistico di Imperia, dicono i magistrati, si è tradotta in una «truffa di proporzioni gigantesche» a scapito della parte pubblica e l'imprenditore Francesco Caltagirone Bellavista è finito in carcere. Nume tutelare dell'operazione (al quale non è contestato in questa inchiesta alcun reato) l'ex ministro Claudio Scajola. Ma i magistrati annotano nella loro ordinanza l'acquisto da parte della moglie di Scajola, Maria Teresa Verda, e della sorella, di tre posti barca, mentre per un quarto posto il parlamentare avrebbe versato una «mera caparra». L'ipotesi è che ci sia stato un scambio: appalti contro concessione dei posti barca. L'ex ministro prova a difendersi, sostenendo che non lui non ha nulla a che vedere con la costruzione del porto turistico. Eppure, si vocifera che a Imperia, senza l'intervento di Scajola, non si muove una foglia. Il Comune, peraltro, non ha proceduto a indire nessuna gara pubblica. Il progetto non è stato ancora completato, ma già sono sorti i primi guai. E ora questa pesante inchiesta dei magistrati. Che va ad aggiugersi al caso clamoroso dell'appartamento al Colosseo comprato "a sua insaputa". Il povero Scajola non si sente più tranquillo nemmeno a casa. 

1 commento:

francesca ha detto...

Roma ladrona! Parlamento Padano. Non esiste. E tu Bossi dovresti vergognarti. Chi ruba si sente rubato. Lascia che i tuoi legisti pagino alle prossime elezioni. Vedrai che le corna e le bandiere verdi non svenloleranno piu`. Tu e la tua casta fate propaganda di recessione Con i sudori degli Italiani. Volete la recessione? eleviamo un muro come il muro di Adriano tra l`Inghilterra e la Sozia cosi possiamo sgregarvi e assicurarci che non mettete mi piu` piede nella nostra terra. Nella nostra Itaia. Va a romperti il collo assieme a Calderoli e l`unico modo di chiudervi la bocca. Come si permette di parlare del popolo siciliano? Sai come diciamo noi tempu e maluttempu un po durare a tuttu tempu. Andate al diavolo.