martedì 27 marzo 2012

L'Ikea dice no alle raccomandazioni dell'assessore

"Gentile assessore, per sua etica professionale Ikea non rilascia informazioni a terzi in merito a candidati a opportunità occupazionali, e ragioni di privacy ci portano a comunicare solo ai diretti interessati il risultato delle selezioni". Comincia così il testo di una lettera che l'Ikea di Chieti, dove si sta per aprire un nuovo punto vendita, ha inviato in risposta a un assessore regionale abruzzese, il quale, con la scusa di reperire informazioni sull'esito delle procedure di selezione, voleva in realtà raccomandare una bella lista di nomi "suoi", fregandosene bellamente degli oltre trentamila curricula spediti all'azienda per 250 posti di lavoro. La direzione dell'Ikea ha quindi respinto al mittente il tentativo di condizionare le procedure, dimostrandosi attenta al merito e alle competenze più di quanto non lo fosse il politico in questione, il cui nome per ora non è stato reso pubblico. Insomma, persino una multinazionale disprezza i metodi scorretti con cui la casta, alimentando a dismisura il clientelismo, ha fatto la sua fortuna in Italia: l'eterna raccomandazione.

2 commenti:

Mario De Roma ha detto...

Io lo vedo più che altro come un poblema di giurisdizione: una multinazionale non vuole ingerenze da parte di una qualsivoglia mezza calzetta di una qualsivoglia amministrazione locale.

...loro sono più importanti.

Kalsifer ha detto...

Quello che ha fatto IKEA è giusto e ha tutto il mio rispetto.
Ma è quello che ogni Azienda seria è tenuta a fare.
Eppure, non posso fare a meno di riflettere su come, in un paese tanto corrotto e depredato da certi Poteri, quello che dovrebbe essere la normalità diventa un gesto che fa notizia.