sabato 31 marzo 2012

Marchionne shock: "Di diritti si può morire"

Sergio Marchionne ha deciso di cambiare mestiere. E darsi alla filosofia politica. Inutile dire che il risultato è disastroso. Perché ne viene fuori una vera e propria "teoria del privilegio", perfettamente in linea con i provvedimenti del governo, l'ideologia neoliberista e lo stile della casta. Parlando - guarda caso - agli studenti della Bocconi, tra tutti gli studenti universitari senza dubbio i più privilegiati, l'uomo che guadagna 1000 volte più di un operaio ha esposto audacemente il suo pensiero. Ascoltiamolo: "Oggi viviamo nell'epoca dei diritti: al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa. Il diritto a urlare, a sfilare e a pretendere", tutti elementi che secondo il Marchionne-pensiero ci rendono deboli e inetti come paese, senza considerare che i diritti sono invece l'ossatura di una civiltà democratica, e ci impediscono di costruire il futuro. Conclusione: "Se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo". Corollario: "Fa bene Monti ad andare avanti sull'articolo 18". Corallario 2: "Il welfare state si è rivelato inefficace". Impressionante.
Cosa ne dovremmo dedurre, Mr Marchionne? Che se rinunciamo a tutti i nostri diritti sul lavoro, l'Italia crescerà di più? E noi come dovremmo vivere nel frattempo, senza salari e senza sussidi? Elemosinando un posto di lavoro in cambio di un pacchetto di voti presso qualche notabile della casta?
Come è possibile credere e affermare che "di diritti si muore", e poi farsi la residenza in Svizzera per non pagare le tasse?
Marchionne è l'esemplare peggiore di quella classe imprenditoriale parassitaria che, con la complicità della casta, negli anni ha distrutto la vita di milioni di lavoratori e costruito un sistema basato sull'iniquità. Prosciugando le casse dello Stato. E, alla fine, delocalizzando le imprese. Sì, perché tra un aforisma e l'altro, Marchionne ha anche fatto un bell'annuncio: ad aprile aprirà il nuovo stabilimento Fiat, a Kragujevac. In Serbia. Con tanti saluti agli operai "mangia-diritti" italiani.   

3 commenti:

Bonfire88 ha detto...

Senza parole... tutto ciò per cui i nostri genitori hanno combattuto, preso botte e anche peggio questo lo vuole buttare nel cesso e tirare la catena con un bel sorriso! Facile fare l'imprenditore di successo con i soldi delle tasse degli italiani...

White ha detto...

L'ho detto spesso, e lo ripeterò ancora: fossi io al Governo obbligherei tutte le multinazionali che intendono vendere i loro prodotti in Italia ad aprire tot stabilimenti nel Belpaese, pena l'embargo totale dei loro prodotti...Altrimenti FIAT & co. continueranno a chiudere stabilimenti qua in Italia, per aprirli all'estero, finchè qui non ci saranno più fabbriche!

rin ha detto...

vuole andarsene allora deve ridare allo stato tutti i soldi che ha preso per salvare il culo alla fiat e credo che siano svariati miliardi di euro e poi vuole vendere il prodotto in italia bene una bella gabella che dovrebbe superare il costo del prodotto stesso anzi dirò di più appena varcherebbe il confine italiano gli fare pagare tutte le tasse che non ha pagato fino ad adesso viene a darci lezioni di diritto quando lui non sa neanche che sono