martedì 6 marzo 2012

Nasce "forza Lecco", prima scissione del PDL. Sta scoppiando l'alleanza tra forzisti e AN!

Francesco Bei*


L'argine si è rotto, la scissione strisciante del Pdl è di fatto iniziata. Gli ex An sono sempre più inquieti per quella che considerano una "deriva al centro" di Berlusconi, con il suo sostegno incondizionato a Monti e la tentazione di proseguire con la formula della grande coalizione anche dopo il 2013. E iniziano a coltivare il sogno di un partito di destra-destra. Del resto basta leggere le dichiarazioni di simpatia e di malcelata ammirazione nei confronti di Storace - da La Russa alla Meloni fino a Renata Polverini - per capire da che parte tira il cuore degli ex missini.
Ma anche la componente forzista è sul punto di esplodere, pronta a ribellarsi al controllo che gli ex An esercitano sul partito a livello locale e nazionale. Un controllo accresciuto dall'esito dei congressi provinciali. L'avvisaglia è la nascita di "Forza Lecco", che sancisce la prima scissione ufficiale dei due partiti che fondarono il Pdl. Non è un caso se il logo di quella che, per il momento, è solo un'associazione, richiami nei caratteri e nei colori quello di Forza Italia. Come non è un caso se questa iniziativa - Forza Lecco - veda la luce proprio nella provincia dell'ex ministro Michela Vittoria Brambilla, da sempre complice e apripista dei nuovi progetti del Cavaliere. L'esperimento verrà presentato ufficialmente domenica 11 marzo ma in una sede diversa da quella in cui si terrà il congresso provinciale del Pdl di Lecco, a dominanza An, convocato nella stessa giornata. Un congresso che sarà disertato quindi dai forzisti locali. E c'è chi giura che se "Forza Lecco" dovesse rivelarsi un successo, nasceranno anche "Forza Roma", "Forza Milano" e "Forza Napoli".




*fonte: la repubblica

 

1 commento:

Pisenti ha detto...

IN SARDEGNA BASTA E AVANZA "FORZA PARIS"
SARDOS CUSTA EST S’ORA
17 marzo 1861: il giorno del grande inganno! L´atteso passaggio del Regno di Sardegna in Regno d´Italia non avviene nonostante il disegno di legge fosse pronto. Centocinquant´anni dopo, tra le celebrazioni e le contestazioni contro lo Stato unitario, gli storici negano che un siffatto passaggio legislativo fosse mai stato predisposto. Sarà un giovane studioso a scoprire che il mancato mutamento fu dovuto all´interferenza dello Stato Pontificio...Nell´anno 2011 a Firenze - capitale della Repubblica di Sardegna - il giovane studioso Austinu Moro scopre come nel lontano 17 marzo 1861 le trame dello Stato della Chiesa fanno fallire il sogno di politici e di élites intellettuali di cancellare il Regno sardo e far nascere quello italiano. A guidarlo nella ricerca è non solo il relatore della sua tesi ma soprattutto il diario del suo trisavolo e omonimo, sbarcato a Torino, allora capitale del Regno, come insegnante. Nel marzo del 1861, quando il parlamento subalpino stava per trasformare lo Stato sardo in Stato italiano, il Regno di Sardegna in Regno d´Italia, Vittorio Emanuele II re di Sardegna in re d´Italia, lo Stato Pontificio intervenne per cambiare il corso della Storia. La grave ingerenza di uno Stato estero negli affari interni della Sardegna influenzò le scelte dei suoi rappresentanti politici. Lo Stato continuò a essere sardo e non italiano non per libera scelta, ma per l´irresistibile ricatto di una potenza straniera. Un romanzo di fantapolitica che ci fa riflettere sugli avvenimenti storici che hanno determinato l´Unità d´Italia
Savvreschida de sa vida