mercoledì 27 giugno 2012

Fornero: "il lavoro non è un diritto". Ministro,ha mai letto la Costituzione?


Se mai ci fosse bisogno di precisare l’impronta ideologica che ispira la riforma del lavoro che oggi, con il voto alla Camera, diventerà legge dello Stato, con l’ultima intervista del Wall Street Journal al ministro del lavoro Elsa Fornero quest’impronta emerge con estrema e inquivocabile chiarezza. Guarda foto:
“We’re trying to protect individuals not their jobs,” said Ms. Fornero, 63 years old. “People’s attitudes have to change. Work isn’t a right; it has to be earned, including through sacrifice.”. Che, tradotto, significa:L’atteggiamento delle persone  deve cambiare: il lavoro non è un diritto ma va guadagnato, anche con il sacrificio”. Queste le parole della Fornero sul Wall Street Journal.
Evviva la sincerità. Peccato, però, che l’articolo 4 della Costituzione italiana dica tutt’altro e che definisca il lavoro un diritto. Rileggiamolo assieme: ”La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. E dunque le cose sono due: o la Fornero non conosce la Costituzione su cui ha giurato o, peggio, non la riconosce. Chissà se anche il Pd, che si appresta a votare la riforma alla Camera dopo averla approvata al Senato, condivida quest’impostazione.
Travolta dalle polemiche, il ministro Fornero precisa: "il lavoro è un diritto, ma non il posto di lavoro": in tanti ancora si chiedono cosa significhi questa pseudo smentita

2 commenti:

fracatz ha detto...

eeeehhhhh, ma allora ce ne sarebbero de cose scritte dai santi padri
Ad esempio c'è anche un articolo che recita che ognuno deve contribuire in tasse in base al proprio reddito

loro sono appena il 10% ma ben spalmati e continueranno democraticamente a fottersi l'altro 90% cui appartiene tutto il generoso bobbolo tajano
bobbolo di santi, navigatori, poeti, trasmigratori,
Il partito degli under 70.0000

Kalsifer ha detto...

Ricordo un servizio fatto da "Le Iene" di Italia 1 di qualche anno fa, in cui davanti al Parlamento fermavano i vari Parlamentari e ponevano loro semplici domande sulla Costituzione Italiana. Domande del tipo:" quanti articoli ha la Costituzione".
Il risultato è stato a dir poco allarmante poichè la maggior parte delle persone fermate ha dimostrato di non sapere nulla di nulla.

E' come recarsi da un meccanico cheperò non ha neppure idea di quante ruote ha un' automobile...
Anche questa è la Casta.

Ebbene, io ora mi domando: se non hanno neppure idea di quanti articoli ha la Costituzione Italiana i Politici che dovrebbero essere stati democraticamente eletti, cosa mai ne possono sapere questi qua che sono stati messi sù da Enti Sovranazionali che difendono l'interesse delle Banche?

Ma ancora, non è un Governo Tecnico questo qua? Ma allora perchè il loro tempo sembra lo trascorrano tra Salotti Internazionali e Interviste, mentre il declino del Paese prosegue implacabile?
Dicessero almeno cose giuste...