martedì 24 luglio 2012

6 autisti, 2 bmw, 19 consulenti: i segreti della casta del ministro dell'Agricoltura



Domani sarà una giornata pesante per il ministro dell'Agricoltura Mario Catania, un uomo apparentemente mite e dall'aria modesta che il 7 luglio ha avuto però il coraggio di cacciare dall'Agea, l'Agenzia che distribuisce i fondi europei agli agricoltori, il professore leghista Dario Fruscio.
Il ministro tecnico ha nominato per la direzione generale Guido Tampieri, un bolognese ex-assessore alla Regione Emilia per il quale ha speso parole di grande elogio.
La nomina non è piaciuta in Parlamento e in particolare al Pdl che domani mattina lo aspetta al varco per chiedergli ragione di alcune questioni personali e sulla gestione dell'Agenzia che aveva già acceso la curiosità di Milena Gabanelli nella trasmissione "Porca vacca".
È probabile che qualche deputato incazzato gli chieda se è vero che dispone di ben sei autisti (quattro della Forestale oltre a due civili) e di due auto Bmw, proprio lui che ha sempre girato per Roma con una vecchia Volkswagen.
Poi gli chiederanno se è vero che al ministero utilizza 9 consiglieri a titolo gratuito e altri 10 a pagamento.
Ma la questione più delicata riguarderà ancora una volta l'Agea e in particolare la società controllata Sin, il braccio informatico che serve per mappare (brutta parola) e monitorare i finanziamenti agli agricoltori. Qui è in ballo la nomina del nuovo direttore generale che dovrebbe sostituire Paolo Gulinelli, l'ex-braccio destro di Fruscio che da gennaio 2009 a ottobre 2011 ha guidato la società mista pubblico-privata in maniera più che disinvolta.
Gulinelli è salito alla ribalta non solo per la sua appartenenza storica all'estrema destra che gli ha consentito attraverso Alemanno di scalare l'Agea, ma anche per l'incredibile contratto che come direttore generale della società informatica Sin gli garantiva 144 mensilità in caso di licenziamento. A questi benefits bisogna aggiungere un'infinità di altri rilievi che gli sono stati mossi per trattative private con multinazionali, sperimentazioni inutili per milioni di euro, spese telefoniche pazze e uso allegro di carte aziendali.
Dopo la liquidazione di Dario Fruscio sembrava che la stella del pupillo Gulinelli calasse definitivamente, ma ecco spuntare all'orizzonte il suo gemello di carriera, un certo Riccardo Diofebi che adesso il ministro Catania vorrebbe portare alla direzione generale della società informatica.
Se Plutarco fosse vivo potrebbe aggiungere un capitolo alle sue "Vite parallele" perché il tandem Gulinelli-Diofebi si è mosso dal 1980 fino ad oggi in una sintonia impressionante. Entrambi hanno iniziato a muovere i primi passi in una società di informatica che si chiamava Auselda da cui si sono dimessi nel giugno 2000, poi insieme hanno partecipato alla "gara agricoltura" in un raggruppamento guidato dal colosso Eds, e hanno proseguito a marciare in simbiosi perfetta dentro l'Agea e dentro la Sin, la società informatica che adesso aspetta dal ministro Catania il nuovo direttore generale.
È inutile sottolineare che la loro storia "gemellare" è benedetta dalla politica, prima da quella di Alemanno, poi dall'ex-ministro Paolo Di Castro che conserva ancora una notevole influenza sul ministero. A quanto pare il ministro Catania non è insensibile a questa curiosa commistione di interessi e intende nominare Riccardo Diofebi, laureato classe 1953, anche perché lo conosce benissimo in 

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