domenica 29 luglio 2012

Dalla Romania lezioni di democrazia: oggi referendum popolare per la destituzione del Presidente


In Romania si vota oggi il referendum per la destituzione del presidente Traian Basescu. Per la validità del voto è necessario superare il quorum del 50 per cento degli aventi diritto al voto, che in totale sono 18,3 milioni di elettori. A tre ore dall'apertura dei seggi, alle 8 ora italiana, aveva votato circa il 9% degli elettori. La procedura di impeachment è stata avviata dal premier Victor Ponta, esponente della sinistra, che accusa Basescu di aver travalicato il confine legale dei poteri assegnati dalla Costituzione.

La mozione presentata da Ponta ha già sospeso Basescu dal suo incarico e un voto di maggioranza in Parlamento potrebbe definitivamente rimuoverlo dalla Presidenza. Basescu ha a sua volta accusato i suoi avversari di voler attuare un colpo di stato e ha chiesto ai suoi sostenitori di boicottare il voto. I sondaggi indicano che quasi due terzi dei rumeni sono favorevoli alla rimozione di Basescu, principalmente a causa delle dure politiche di austerità da lui supportate. Per aumentare l'affluenza alle urne, in considerazione della stagione estiva, le autorità hanno fatto installare seggi elettorali anche negli hotel, nei bar e nei ristoranti delle principali località di villeggiatura sul Mar Nero e hanno esteso fino alle 23 (ora locale) l'orario del voto

2 commenti:

fracatz ha detto...

e chi lo aveva eletto?
o meglio, collocato in quel posto?
Il bobbolo a volte ha delle reazioni affatto simpatiche
Il bobbolo è caldo, passionale, deve essere erudito
Il partito degli under 70.0000

Rita Escort Bww ha detto...

la romania sarà presto il nuovo rifugio della nostra economia.Gli imprenditori Italiani schiacciati dalla pressione fiscale e dalle calamità naturali stanno ricevendo serie proposte di investimento in questa terra dove la forza lavoro costa meno ,non per sfruttamento ma per una minore contribuzione statale.di conseguenza anche il costo delle materie prime e dei locali è dimezzato.l'italia e l'europa come sempre sta a guardare tartassando e perseguitando gli unici imprenditori rimasti.