mercoledì 25 luglio 2012

Il dramma dei dirigenti PD: "con le preferenze molti di noi a rischio"

Dopo mesi di trattative, incontri, proposte, la riforma del Porcellum è ancora bloccata dai veti incrociati dei partiti: a differenza degli altri paesi del mondo dove il sistema elettorale è qualcosa di inemendabile quasi come i trattati costituzionali (da qui le definizioni "modello tedesco", "modello francese", "modello spagnolo"), qui in Italia i signori della casta manomettono il sistema elettorale a distanza in media anche di meno di 10 anni. 
Lo squallore di questi personaggi è che il loro impegno riformistico-elettorale è volto non certo al bene del paese e al benessere dei cittadini, ma solo a pianificare il miglior modo per fregare la gente.
Eccoli dunque a studiare a tavolino quale è il miglior congegno elettoralistico in grado di garantiere più seggi con meno voti.
Quelli che rivestono ultimamente il ruolo più viscido e meschino sono i signori delle tessere del PD: rifiutano come la peste le preferenze perchè, da alcuni sondaggi commissionati dal loro ufficio elettorale, hanno verificato l'incapacità pur minima di ragrannellare qualche migliaio di cittadini disposti a mettere il loro nome sulla scheda elettorale.
Gli stessi sondaggi dimostrano che, con il sistema dei collegi, essendo all'elettore preclusa ogni scelta se non il nero e il bianco, ed essendo loro nella possibilità di scegliersi per loro stessi i collegi più garantiti e sicuri (come ad esempio quelli della Toscana e dell'Emilia rossa), i vari Walter Veltroni, Massimo D'Alema, Enrico Letta, Giuseppe Fioroni, verrebbero tranquillamente rieletti, senza nemmeno doversi scomodare più di tanto.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

non sono in grado di capire certe cose. Mi sembra, però, che vi sia una doppia sinistra. Quella formata dai professori universitari, politici, sindacalisti e persone varie che in qualche modo hanno una certa posizione sociale oltre che nel partito e circa otto milioni di italiani, nemmeno tutti di sinistra, ovviamente, che fanno fatica ad arrivare a fine mese.
Forse - forse - anche per questo alcuni votano per partiti che probabilmente non avranno alcun futuro, ma che in questo momento rappresentano per molti un ritrovare quella umanità, quella comunità, che nella sinistra sembra stia venendo sostituita dall'individualismo.
Qualcuno citerà il vecchio adagio "primum vivere, deinde filosofare". Ma non bisogna nemmeno esagerare, però. Ormai, grazie ai moderni mezzi di comunicazione possiamo dire che "il Paese è piccolo, la gente mormora".

fracatz ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fracatz ha detto...

commovente come ancora ci sia gente che crede alle ideologie, destra, sinistra, centro e non vede che un 10% di over, riesce con questo trucchetto a fottersi un buon 90% di under dando anche la sensazione di essere alle loro spalle
Il partito degli under 70.0000