martedì 7 agosto 2012

Lezioni anticasta: subentra come deputata, ma rinuncia "Non vado a Montecitorio, resto a Londra"

«Devo essere onesta con me stessa: rischierei di fare male due cose, la deputata e la mamma. Preferisco dedicarmi a mia figlia, nascerà tra tre mesi. È più importante».
Il 7 giugno la democratica Marilena Parenti, 37 anni, lombarda di Brembio, ha ricevuto una telefonata inaspettata di Dario Franceschini: «Complimenti! Entri a Montecitorio, al posto di Antonello Soro, che va alla Privacy». «Sono onorata Dario, ma temo di non poter accettare. La vita mi ha portato da un' altra parte». «Sei proprio sicura?», ha provato a dissuaderla il capogruppo. «Prenditi un pò di tempo per pensarci», l' ha consigliata persino il segretario Pierluigi Bersani. «Ne abbiamo parlato più volte, erano un po' stupiti. Il mio compagno mi ha detto che mi avrebbe supportata qualsiasi decisione avessi preso, ma io sentivo che non lo volevo più fare. Ho detto no. Una scelta privata». M
arilena Parenti non ha mai messo piede a Montecitorio. Nei prossimi giorni l' aula accetterà le sue dimissioni. Quando si candidò nel 2008 aveva 32 anni ed era nello slancio di una promettente carriera politica: baby-consigliere comunale Ds, consigliere provinciale, presidente del Pd a Lodi a trent' anni. Fu ben inserita nella lista della circoscrizione Lombardia 3, risultando poi la prima dei non eletti. Ma quattro anni possono essere tanti nella vita di una persona. Con una laurea in lettere nell' agosto del 2008 è emigrataa Londra, trovando un lavoro da recruit manager in Expedia, con responsabilità per tutta l' Europa. A Londra lavorava già il suo compagno, italiano:a febbraio la scoperta di essere incinta. Dice: «La politica è una grande passione di famiglia, a livello locale lo puoi fare solo se ci credi davvero. Lì impari come concretamente possa cambiare la vita reale delle persone. Non pensi che un giorno, da un piccolo paese del Basso Lodigiano, tu possa essere eletta alla Camera». Eppure dice no alla serie A della politica. «Perché questa chiamata non coincide più con le mie aspirazioni di allora. Dovrei sconvolgere la mia esistenza. In azienda mi hanno appena promossa nonostante avessi il pancione. Ho trovato un equilibrio che sarebbe un errore spezzare, e poi le stagioni cambiano». Per venire a Roma si sarebbe dovuta licenziare, perché il suo contratto, come molti nel Regno Unito, non ammette l' aspettativa per le cariche pubbliche. «Ma dopo avrei probabilmente trovato un altro lavoro. Non è questo che mi ha fatto propendere per il no». Alla fine Bersani le ha scritto una mail nella quale diceva di rispettare la decisione; «una lettera piena di empatia», sintetizza la Parenti. Il 29 luglio le sue dimissioni sono arrivate sulla scrivania del presidente Fini. Al suo posto subentrerà Ezio Zani. Ha visto che stipendi alla Camera? «Non ho visto un euro dell' indennità, non so nemmeno se mi spetti, ma se mi arrivasse la girerei in beneficenza».

1 commento:

nik ha detto...

la più grande dimostrazione di "vita"
. . . non di sola Camera si vive!
A quanto pare esistono ... valori che sono al di sopra di ogni ... proposta e per quanto allettante non può competere con la . . . "vita".
Brava, Marilena Parenti a 37 anni è meglio pensare alla famiglia.