mercoledì 31 agosto 2011

domani entra in vigore la LEGGE LEVI. fino alle 23.59 potete acquistare libri scontati, poi mai più

20 luglio il parlamento ha promulgato la legge Levi.
Dal 1 settembre sarà  "consentita la vendita dei libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, compresa la vendita per corrispondenza anche nel caso in cui abbia luogo mediante attività di commercio elettronico, con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento sul prezzo fissato".
Le grande catene di distribuzione, abbattendo i costi e i passaggi dei mediatori, da qualche tempo offrivano sconti del 30-40% sul prezzo di copertina.
Dal 1 settembre tutto questo non sarà più possibile e i libri in lingua italiana si dovranno acquistare senza particolari sconti, a differenza di quelli stranieri che si potranno continuare a trovare scontati. Per salvaguardare la lobby dei librai, si colpiscono i piccoli editori, ma soprattutto i consumatori.
Le famiglie che con l'avvio dell'anno scolastico si trovano a dover combattere da soli contro il caro-libri non potranno più usufruire di sconti particolari e dovranno quindi sborsare ulteriori centinaia di euro per mandare i loro figli a scuola con il lusso di un libro vero e non fotocopiato.
VOGLIONO UN POPOLO DI IGNORANTI, CHE SPENDANO I LORO SOLDI IN "GRATTA E VINCI", NON CERTO IN LIBRI!

qui il messaggio di protesta di una piccola casa editrice contro la legge Levi

ringrazio L. R. che mi ha girato questo msg che rigiro e condivido
ECCO COME ACQUISTARE PER L'ULTIMA VOLTA I LIBRI SCONTATI DEL 50%
Il trucco consiste nel sommare gli sconti di 4 differenti campagne promozionali, cumulabili,  attualmente operative sul sito della Feltrinelli,  che però vende i libri di qualsiasi casa editrice.
Fino alle 23.59 del 31 agosto hanno messo lo sconto del 30% su tutti i libri, qualsiasi autore o editore.
Dopo aver selezionato i libri da acquistare, nella pagina riepilogativa inserisci prima di concludere l'acquisto un codice sconto:  promoagosto2011 (per acquisti di 39 euro) per avere un altro 12% di sconto.
Poi prendete lo "Sconto Più" previsto per l'acquisto online. non fate l'errore, come feci qualche mese fà, di rincorrere gli sconti incrementali, perchè poi ogni sei mesi li azzerano!
Infine vi prendete l'8% iscrivendovi al sito tradedoubler e linkandovi l'accesso.
In questo modo i libri che vi verrebbero a costare 70 euro, ve li trovate all'incirca a 35 euro!

34 commenti:

carlocuppini@gmail.com ha detto...

VOGLIO METTERE IN GUARDIA TUTTI: questa notizia sulla legge Levi è molto discutibile e populista: la legge-Levi serve a limitare il potere delle mega aziende che producono libri come se fossero salsicce (Mondadori etc) e a dare una chance di sopravvivenza alle molte case editrici medie e piccole che agonizzano da anni (molte, meritorie, sono già sparite, con enorme danno per la cultura di TUTTI) . inutile sottolineare che le suddette case editrici in via di estinzione sono quelle che si preoccupano più della cultura libera, della critica al sistema, di poesia, di alternative politiche etc. Se pensi che il low cost sia una conquista o un diritto della gente comune ti sbagli di grosso: gli sconti servono solo a fare trionfare le corporation nel ring del libero mercato, e tu dovresti saperlo bene. Non ci vogliono più sottocosti: ci vogliono prezzi sensati, e più equità sociale, perché tutti abbiano le stesse opportunità. oppure tu preferisci comprare i libri a 3 euro, ma con la conseguenza di trovare in libreria solo mondadori, feltrinelli, einaudi e rizzoli?

manig0ldo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
manig0ldo ha detto...

Per quelli di scienza fate particolare attenzione.. se non c'è il marchio CEI è peccato.

http://ilmanigoldo.blogspot.com/2011/08/prostituzione-intellettuale-cit.html


discinti saluti.

Gri ha detto...

non credo che le persone comprino i libri che costano poco anzicchè altri che costano di più, chi legge libri va in cerca di titoli..personalmente prendo i classici che possono essere editi da grandi case editrici in offertona, per cose specifiche o più particolari mi affido ad edizioni difficilmente scontate..certo se poi parliamo delle case editrici che vendono solo al rototom sunsplash o cose davvero di settore(e di discutibile attendibilità) la gara non c'è e non ci sarà mai..quindi non vedo il danno per le piccole case editrici..il danno sta nel rendere sempre più elitaria la cultura..si legge sempre meno ed è una cosa pessima ci stanno togliendo il linguaggio come nel grande fratello di orwell (edito da mondadori)

not_lenore ha detto...

Mi rendo conto della situazione in cui si possono trovare famiglie con 2-3 figli, tutti alle scuole medie o superiori: dai 150 ai 300-350 euro a testa, senza contare tutto il materiale che viene imposto dai professori. Lavoro in una cartoleria e lo vedo tutti gli anni;è una cartoleria piccola, a conduzione familiare, e con la crisi rischiamo di chiudere, perchè i supermercati e le grandi catene di librerie possono permettersi di fare sconti allucinanti, su libri e materiale. Ora: per le Librerie Mondadori, Feltrinelli eccetera passi, in fondo i libri li fanno loro e sono padroni di deciderne il prezzo. Ma un piccolo negozio, circondato da due supermercati e con 4 centri commerciali -con relativi carrefour, coop e quant'altro- a poca distanza, cosa dovrebbe fare?Ci troviamo a concorrere con supermercati che fanno sconti del 30% sui libri scolastici per utilizzarli come specchietto per le allodole (non certo per bontà di cuore!), e la campagna scolastica-che per negozi del nostro modesto calibro costituisce un buon 50% del guadagno annuo e che ci sostenta durante i mesi estivi in cui non si riescono a pagare nemmeno le spese- peggiora di anno in anno.
Forse il problema andrebbe risolto alla fonte: il tetto massimo di spesa viene costantemente superato (SEMPRE) e molti libri adottati non vengono mai usati, tanto che i genitori sono costretti a rivenderli usati pur non avendo mai aperto il cellophan!
Personalmente sin da bambina ho utilizzato solo libri usati (che mi passava la sorella maggiore) e mi sono sempre rifiutata di sottostare all'imposizione di acquistare un testo dell'edizione nuova, quando già avevo un ottimo sostituto-arrangiandomi con fotocopie per gli esercizi, internet e una buona dose di pazienza e forza di volontà. Quindi, se davvero i soldi mancano, non è impossibile studiare, certo è più difficile, ma credo che i ragazzi (anche della mia età) pretendano sempre di più e a meno "prezzo", in tutti i sensi.
Scusate per il commento lungo e forse fuori argomento, ma volevo dare un punto di vista-del piccolo commerciante-che spesso la gente dimentica e che forse vi spingerà a considerare in maniera diversa questa legge.

lo zio Baldo ha detto...

.. editoria elettronica senza pietà .. per i libri di ogni anno .. scuola in primo luogo .. (che fine ha fatto la rivoluzone Gelmini dell'anno scorso?!!)= .. con abbattimento dei costi .. aggiornabilità .. leggerezza .. con quello che si potrebbe risparmiare ci si comprano i lettori .. ma si sa .. siamo in mano ad un governo di un imprenditore per gli imprenditori .. non uno statista .. un governo che vuole ovini consumatori .. non cittadini .. vuole tutte le ragazze tette e culi .. e tutti i ragazzi al Fantacalcio .. senza un barlume di spirito critico .. in modo da non disturbare il manovratore ..

carlocuppini@gmail.com ha detto...

GRI, con il liberismo assoluto nell'editoria non avremmo una cultura meno elitaria: avremmo una cultura più vuota, asservita e omologata, fatta a immagine e somiglianza del mercato. cioè delle oligarchie economiche.
produzione-distribuzione-vendita in libreria-promozione
sono tutti canali blindati, perché appartengono agli stessi gruppi di potere.
l'einaudi appartiene alla mondadori, lo sai? ed entrambe appartengono a berlusconi, lo sai?
bene, questo è solo un piccolo esempio del libero mercato: vince il più forte, il più ricco, il più bastardo.
oggi ci sono centinaia di medie case editrici in Italia che stanno chiudendo, e verranno mangiate da case più grandi, più allineate al mercato. ti piace questo?
leggeremo solo quello che vogliono pochi miliardari (e le tematiche poco attendibili non scompariranno di certo: sono sempre loro che pubblicano la spazzatura pseudo-divulgativa alla "Focus").
E chi pubblica romanzi, per esempio, facendo vera ricerca tra i giovani talenti sommersi (scrittori, poeti) oppure dà voce a eminenti studiosi universitari (che però se non appaiono almeno una volta in tv non vengono pubblicati da mondadori o da feltrinelli), invece di creare casi editoriali grazie a editor e uffici stampa pagati milioni? pazienza possono scomparire?
come mai uno che ama Orwell diventa un paladino del liberismo sfrenato proprio quando si parla di una materia delicata come i libri?

Anonimo ha detto...

Compro molto via web, con risparmi anche del 90%, non solo sui libri, e ho due figli. Se la legge servirà a qualcosa sarà convincere i "renitenti" alla lettura a restarsene nel loro brodo e a gente come me a far ulteriori sforzi per trovare come spendere meglio i soldi. Non credo minimamente che i piccoli trarranno vantaggio dalla legge: tranne un paio di cose ogni tanto, quello che cerco ( e trovo) sul web non c'è nemmeno da Mondadori.
I piccoli si salvano con l'assistenza, la cura del cliente, la fidelizzazione ( brutta parola, ma è quella giusta). Ho un amico libraio che "sostengo" comprando da lui, magari roba usata, quando posso. Altrimenti via web.

bart27 ha detto...

la questione è ben più complessa di quanto scrivi.

La legge Levi serve a limitare lo strapotere della grande distribuzione e degli oligopoli che molti fanno finta di non vedere.

E oligopoli significa poca concorrenza e poco pluralismo.

ti prego di leggere più approfonditamente qui:

http://acutocomeunapalla.blogspot.com/2011/08/alain-prost-ma-con-lo-sconto.html

Sono un anticasta viscerale, e ti dico che quando scrivi che la legge Levi serve per avere un popolo di ignoranti sbagli proprio mira.

carlocuppini@gmail.com ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
muzzo ha detto...

cagate! se uno ha veramente quella di studiare e di acculturarsi, esistono internet o meglio ancora le biblioteche pubbliche (gratuite)

carlocuppini@gmail.com ha detto...

tra l'altro la legge è co-firmata ROMANO PRODI: è una legge di SINISTRA, è una legge che tutela la cultura, i piccoli-medi editori e la libertà di stampa, dagli sciacalli del neo-liberismo sfrenato.
ma perché non vi documentate prima di farvi istigare da un auto-eletto capo-popolo e sparare a casaccio il vostro livore!
state appoggiando Berlusconi, se non ve ne siete accorti, perché questa legge è soprattutto CONTRO Berlusconi e contro quelli come lui (compreso De Benedetti). oppure preferite risparmiare qualche euro l'anno e avere un'editoria completamente spartita da mega editori miliardari, senza alcuno spazio per la cultura e l'informazione libera, indipendente, senza mega capitali alle spalle??

Enrico ha detto...

finalmente una legge intelligente, invece...
salvaguardare i librai è una scelta di civiltà...
e non venitemi a dire che se un libro costa 2 euri in più, allora non lo compri...ma dai!

pepette ha detto...

giustissimo, ma perché solo per i libri? e tutti gli altri beni di consumo? e le robe cinesi a un decimo del made in italy?

tecnoconnessi ha detto...

Mah se la legge era contro Berlusconi non l'avrebbero votata anche quelli del pdl.
Inoltre come dice lo stesso Levi é stata scritta sentendo autori ed editori, quindi soprattutto i big del settore
Io personalmente quest'anno ho speso circa il doppio del solito e alcuni libri li ho acquistati apounto perché in offerta.
Da ora in poi prenderò solo quelli che proprio voglio e quindi la mia spesa per libri si ridurrà di sicuro. Non mi sembra un gran vantaggio per l'editoria.
Ma poi siamo un paese con il libero mercato e la concorrenza o siamo un Paese comunista e statalista con leggi che fissano i prezzi?
L'unico motivo di questa legge é far fuori chi vende via Internet punto e basta.
Internet é un nemico per questa gentaglia

Nino Lopez ha detto...

questo il mio parere
http://gooddesignsociety.blogspot.com/2011/08/la-legge-sul-libro-in-vigore-dal-1.html

vacanze kidds ha detto...

con i tagli all'istruzione che hanno fatto non c'era da aspettarsi di meglio siamo il paese dei contro sensi... tagliamo da una parte e sprechiamo dall' altra.... taglino i fondi alle fa e poi li buttano per far giocare i cittadini ai soldati per 3 settimane ridicolo ... intanto i soldati non hanno un cambio di divisa da anni .... sono riusciti a tassare l'uso della cravatta

Macs ha detto...

è una legge valida quella è una cagata. è l'unico modo per far sopravvivere le piccole librerie indipendenti. Il costo fisso del libro è l'unico modo per abbassare il prezzo di copertina. Sono gli sconti folli di supermercati e sitiweb che fanno aumentare i costi di copertina sui quali un normale libraio non può fare più del 15 per cento di sconto, visto il poco margine. Preoccupatevi del fatto che la cultura ha come suo nuovo tempio un cavolo di centro commerciale e non più le librerie, invece che inveire senza informarvi. Vogliono far fuori chi vende su internet? e perchè nessuno si preoccupa del fatto che ci vende su internet ha fatto chiudere centinaia e centinaia di piccole librerie in Italia? Il prezzo fisso esiste in diverse parti del mondo per quanto riguarda il mercato editoriale, ad esempio la francia, ed il trend ha dimostrato che i prezzi di copertina si sono via via abbassati e il mercato è più fiorente che mai.

J.L. Picard ha detto...

Perdonami, Carlo Cuppini, ma il tuo ragionamento IMHO non è valido. Personalmente, purtroppo da poco, ho scoperto Amazon (ma conoscevo già da tempo IBS e BOL) e ne sono rimasto estasiato. Mai come in questi pochi mesi ho acquistato e letto libri, riscoprendo il piacere della lettura. Dici che si trovano solo i grandi gruppi? Boh, a me pare che uno store online dia possibilità e visibilità maggiori anche alle piccole case editrici. Personalmente, le case editrici degli ultimi libri che ho acquistato sono Bradipolibri, Vallecchi, Piemme, TEA, Salani, Limina e ChiareLettere. Infine, penso che un abbassamento dei prezzi sia sempre una cosa positiva, soprattutto per i libri.

Unknown ha detto...

io vado all'università e col cavolo che pago i libri 50 euro a prezzo intero! o fotocopie o vado in biblioteca e scannerizzo le pagine sul kindle! e comunque amazon trasferisce i libri negli altri store esteri per poter vendere comunque con gli sconti!! AHAHA paese del cappero. non comprate mai in questo tombino tricolore, si risparmia con le importazioni e la roba è sempre la stessa!

Unknown ha detto...

Anzi Spider aggiungi anche che la Corea del Sud ha tolto nelle scuole i libri cartacei ed è passata al digitale!! La Corea!!!! Basta carta!!! Mi sto rompendo la schiena da 20 anni (perchè un normale percorso scolastico fino alla laurea senza intoppi sono 20 anni) W il kindle

Unknown ha detto...

Ma dai ma a chi vuoi che interessi piu'... In Europa i libri hanno sconti al massino del 10% eppure leggono 10 volte piu' degli italiani. Tutte balle. Eppoi adesso ci sono gli eBooks, io sara' un anno che non conpro piu' libri cartacei, tutti elettronici ( a parte 1 ma e' scritto da un amico). Hai finito gli argomenti della casta e non sai piu' dove attaccarti?

bart27 ha detto...

anche allo studente, nel breve periodo, gli sconti di Amazon fanno comodo, è evidente.

Ma io penso che abbia dimenticato di fare un confronto:

per studiare in Francia spendi 400 euro l'anno; per studiare in Italia, nel migliore dei casi, ne spendi 2500. Quanti libri si comprano con 2100 euro all'anno?

Allora, con chi è meglio prendersela, con lo Stato che regolamenta un pochino un mercato editoriale fuori dai gangheri (garantendo un po' di più pluralismo e concorrenza), o con lo Stato che per studiare ti fa spendere un mezzo occhio della testa?

Siamo talmente assuefatti a questo stato di cose, che a volte ce la prendiamo con la buccia immediatamente visibile, dimenticandoci del nocciolo, invisibile e bello marcio.

bart27 ha detto...

segnalo questo articolo, spiega tutto molto bene:

http://leggesulprezzodellibro.wordpress.com/2011/09/01/lettera-al-lettore-comprensibilmente-arrabbiato/

bart27 ha detto...

@ tecnoconnessi

Gli avversari di questa legge sul prezzo del libro si dichiarano liberisti.

In realtà sono liberisti all'amatriciana.

Nel senso che nascondono dietro le quinte gli oligopoli e le forti concentrazioni nella filiera (soprattutto quella verticale, cioè di quei gruppi che controllano sia produzione che distribuzione, Mondadori in primis).

Poi, di fronte a un intervento per regolare il mercato – la legge Levi – si stracciano le vesti e gridano mercato! mercato!

No signori. Volete il mercato? e allora che mercato sia!
Interveniamo su tutta la filiera e impediamo che, attraverso un complesso gioco di scatole cinesi, a controllare sia la produzione, sia la distribuzione, sia la visibilità siano poche mani.

gigi ha detto...

io la vedo così:
http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/la_scuola.php?c=23557&m=10&l=it
in più con i soldi risparmiati sui libri di testo si potrebbe far acquistare anche un lettore di libri digitale che andrebbe a soppiantare finalmente il famigerato zaino pieno che abbiamo portato sulle spalle per anni,

Aldus ha detto...

ma tanto l'Italia è diventato un paese dove i libri si considerano a peso, come le biblioteche. Si vendono a chili, o si usano per combustibile. Quasi tutti quelli della casta sono noti per non aprire un libro serio se non per cercarci la carta per pulirsi il buco del culo quando manca la carta igienica. La Casta è responsabile di tutto , sempre e solo lei. Anche di rendere ogni giorno sempre più ignoranti e cretini tanti italiani.

Unknown ha detto...

Io ho il Kindle di Amazon, contiene ben 3500 libri. Nella mia polverosa libreria ho contato quasi 1200 libri, raccolti in 30 anni di letture e molti non ci sono piu' perche' prestati e mai restituiti o restituiti alla biblioteca. Questa legge LEVI servira' ai piccoli editori per sopravvivere, alle piccole librerie. Non nuoce ai lettori perche' forse ridurranno il valore mensile dei propri acquisti ma continueranno ad acquistare libri perche' cosi' va il modo. Oggi e' l'era degli eBooks, a chi vuoi che importi piu' discutere di libri di carta????

bart27 ha detto...

@ Andrea D'altri 11:35

sei studente e hai difficoltà economiche, i libri sono cari, ti capisco benissimo.

Ti invito però a fare questa riflessione:

Anche te studente, nel breve periodo, gli sconti di Amazon fanno comodo, è innegabile.

Ma io penso che abbia dimenticato di fare un confronto: per studiare in Francia spendi 400 euro l'anno; per studiare in Italia, nel migliore dei casi, ne spendi 2500. Quanti libri si comprano con 2100 euro all'anno? Allora, con chi è meglio prendersela, con lo Stato che regolamenta un pochino un mercato editoriale fuori dai gangheri, o con lo Stato che per studiare ti fa spendere un mezzo occhio della testa?

Siamo talmente assuefatti a questo stato di cose, che a volte ce la prendiamo con la buccia immediatamente visibile, dimenticandoci del nocciolo, invisibile e bello marcio.

Macs ha detto...

ma quale era degli ebooks. Il mercato degli ebooks non soppianterà mai quello dei libri cartacei, sono totalmente diversi. Io leggo un disastro, di libri ne ho più di 2500, ho provato il lettore e l'ho venduto pochi mesi dopo. Fai un indagine globale e vedrai che i lettori di libri cartacei sono ancora una netta maggioranza. Ben venga l'ebook per la sua utilità (testi scolastici, articoli, saggi da consultare per lavoro ecc), ma il romanzo su carta resterà sempre un'esperienza diversa e per certi versi migliore.

Darel ha detto...

Siamo sicuri che i prezzi dei libri sono così alti? Se si osserva bene si scopre il libro è stato forse l'unico articolo che ha mantenuto il suo prezzo invariato con il passaggio all'euro; cioè un libro che costava 20.000 lire è stato rieditato a 10 euro o poco più, a seconda dell'editore.
Con le politiche delle offerte a ribasso, quindi con il far west degli sconti, abbiamo visto che il risultato non è stato che le persone hanno comprato più libri, o hanno investito su libri di qualità, ma che anzi, si comprano più libri per raggiungere gli sconti comulabili promuovendo solo il consumo e non l'effettiva cultura. E di conseguenza le librerie nelle città come nei piccoli centri hanno chiuso comunque una dopo l'altra. Le uniche che sono rimaste sono quelle in franchising (Mondadori, Feltrinelli, Melbook, ecc).
Quello che è avvenuto nel mondo dei libri in Italia con l'apertura di Amazon,it è l'equivalente di quello che è avvenuto negli Stati Uniti con la WallMart e i supermercati.
Vendere sottocosto (ed è quello che stava facendo Amazon prima della Legge Levi), serve solo a togliere di mezzo tutti i piccoli. Tolta la concorrenza i prezzi possono riprendere a salire.
La mia famiglia ha una piccola casa editrice, per cui mi permetto di scrivere perché vorrei provare a contribuire al dibattito con un punto di vista differente. Preciso che io come tutti ho comprato libri online, e che so quali sono i vantaggi di comprare con gli sconti. Però vorrei che si potesse riflettere sul fatto che ora che lo sconto fissato è del 15%, tutti si adegueranno a fare questo sconto.
Per cui immaginate un editore che prima pubblicava un libro dal costo di 20€. Egli sapeva che il distributore l'avrebbe preso al 50%, la libreria al 30%, e che oguno che appartente a questa filiale, (che serve a tutti noi per entrare a contatto dei libri più diversi) aveva un pezzetto di guadagno in quei 20€; a cui però ora si aggiunge lo sconto del 15% fisso o quasi...
ecco quel che accadrà: l'editore pubblicherà un libro a 24 euro che scontato del 15% verrà a costare 20euro. Ma noi tutti compratori di libri in cerca del risparmio a tutti i costi, ci sentiremo di aver risparmiato quattro euro quando leggeremo su una libreria online 24 "barrato", con sotto il prezzo scontato di 20.
Non so se ho dato un'idea di come si alimenta una bolla, una speculazione, o semplicemente si droga il mercato.
Naturalmente il discorso è più complesso ancora, ma è importante che proviamo a capire bene qual'è il nostro ruolo.
Per concludere vorrei aggiungere che la legge Levi non è una soluzione al problema delle piccole librerie e dei piccoli editori. Infatti stabilisce un tetto massimo a tutti, con la differenza che mantiene il divario tra i grandi gruppi editoriali (Rcs - Rizzoli Bopiani Bur)(Messaggerie Mondadori Einaudi), ecc e tutti i medi e piccoli editori italiani. Informatevi se esistono o quanto è lo sconto massimo sul libro in Francia (5%) o Germania (0%).
Abbiamo bisogno di creare una cultura disposta a pagare bene un libro e magari liberarsi di qualche vizio. Grazie per lo spazio di discussione.

faustpatrone ha detto...

ho lanciato - credo - il primo gruppo facebook in ordine di tempo per protestare contro la Legge Levi.

http://www.facebook.com/groups/140307052730141/?notif_t=group_r2j

faustpatrone ha detto...

grazie spidertruman per aver sottolineato il problema.

e il problema è che libri più cari = meno cultura, chi dice il contrario o non vuole capire le cose come stanno o ha il suo bravo interesse di figlio di papà e nipote di privilegiato/editore che i libri li riceve come omaggi a pioggia.

tipo i nostri della Casta.

ilmasnadiere ha detto...

l'ignoranza di certi post lascia basiti (mi riferisco all'articolo che stiamo commentando). talmente tanto siamo presi da teorie complottiste e perpetui lamenti, che non ci accorgiamo di misconoscere totalmente l'argomento di cui ci apprestiamo a scrivere... con l'aggravio ulteriore che vorremo passare anche da moralizzatori integerrimi. che pochezza intellettuale dimostra l'autore di questo post.
in verità questa legge è solo un piccolo compromesso che i "piccoli" sono riusciti a strappare alle grandi lobby editoriali e commerciali in genere. in verità
i libri dovrebbero avere prezzo imposto, senza nessuna scontistica (vedi francia)... e non essere utilizzati come specchietti per allodole in supermercati e autogrill, con l'unico effetto di levare quel po' di ossigeno alle vere librerie che insieme ai grandi best seller offrono però profondità di catalogo... ma sbaglio io, parlare di profondità di fronte a tanta pochezza è pura utopia.
parola di libraio.