giovedì 25 agosto 2011

Quei superdirigenti pagati con un doppio stipendio

Il governatore Formigoni dice che i cittadini chiedono un segnale: vendere le Poste, la Rai, il patrimonio immobiliare. L'esperienza ha purtroppo insegnato che finora vendere significa svendere, o meglio, profitti privati e perdite pubbliche. Il ministro è sempre lo stesso, quello della cartolarizzazione più grande del mondo, ovvero la vendita degli immobili degli enti previdenziali, attraverso società di diritto lussemburghese, Scip 1, 2 e 3. Un fallimento pagato da noi e che qualcuno ha definito «romanzo criminale». Forse il cittadino avrebbe maggiore fiducia se a vendere fosse una nuova generazione politica. Certo è che il primo segnale che il cittadino, quello che deve continuare a tirarsi il collo, oggi chiede, è di farla finita almeno con privilegi che gridano vendetta e che si continua ad escludere dalla cura dimagrante.
Era l'inizio di dicembre 2010, era appena stata varata una manovra di correzione dei conti pubblici con i soliti tagli lineari, quando invitammo, senza essere degnati di cortese risposta, la presidenza del Consiglio e il ministro Tremonti a provvedere all'eliminazione di una norma che non ci risulta applicata in nessun altro paese civile: l'incasso di uno stipendio per un mestiere che non fai. Quando un dipendente pubblico viene chiamato a svolgere un incarico presso un ministero, una commissione parlamentare, un'authority o un organismo internazionale, va in «fuori ruolo». Trattandosi di incarico temporaneo, conserva ovviamente il posto, l'anomalia è che conserva anche lo stipendio, a cui si aggiunge l'indennità per il nuovo incarico. In sostanza due stipendi per un periodo di tempo spesso illimitato. Nel 1994 il Csm lanciava l'allarme, segnalando «il numero crescente dei magistrati collocati fuori ruolo, la durata inaccettabile di alcune situazioni, alcune superano il ventennio, quando non il trentennio... la reiterazione degli incarichi... con la creazione di vere e proprie carriere parallele».

Domanda: è ammissibile che un soggetto che non lavora per un'amministrazione, ma lavora per un'altra, venga pagato anche dall'amministrazione per la quale non lavora? Sono bravi dirigenti dello Stato, sicuramente i migliori, visto che sono sempre gli stessi a passare cronicamente da un fuori ruolo ad un altro, lasciando sguarnito il posto d'origine perché non possono essere sostituiti, e i loro colleghi che restano in servizio si devono far carico anche del loro lavoro. E poi c'è il danno, il magistrato fuori ruolo percepisce anche l'indennità di malattia, mentre quelli in servizio la perdono. Per arrivare alla beffa, e cioè possono essere promossi, ovvero avanzare di carriera mentre sono fuori ruolo. Ad esempio Antonio Catricalà è fuori ruolo dal Consiglio di Stato da sempre, è stato capo gabinetto di vari ministri di schieramenti opposti, poi all'Agcom, fino al 2005 segretario della presidenza del Consiglio con Berlusconi, quindi nominato presidente dell'Antitrust. Non ricopre la carica in Consiglio di Stato, ma ciononostante nel 2006 da consigliere diventa presidente di sezione, e senza ricoprire quel ruolo incassa uno stipendio di 9.000 euro netti al mese che si aggiungono ai 528.492,67 annui dell'Antitrust.

A fare carriera senza ricoprire la carica è anche Salvatore Sechi, distaccato alla presidenza del Consiglio con un'indennità di 232.413,18, e Franco Frattini, nominato presidente di sezione del Consiglio di Stato il 7 ottobre del 2009 mentre è ministro della Repubblica (che però risulta in aspettativa per mandato parlamentare). Consigliere di Stato è anche Donato Marra: percepisce 189.926,38, più un'indennità di funzione di 352.513,23 perché è alla presidenza della Repubblica. Il dottor Paolo Maria Napolitano oltre allo stipendio di consigliere di Stato in fuori ruolo, prende 440.410,49 come giudice della Corte costituzionale. Anche Lamberto Cardia, magistrato della Corte dei conti fuori ruolo, è stato 13 anni alla Consob, ma il 16 ottobre del 2002 è stato nominato presidente di sezione, «durante il periodo in cui è stato collocato fuori ruolo», specifica l'ufficio stampa della Corte dei conti, «ha percepito il trattamento economico di magistrato, avendo l'emolumento di 430.000 euro corrisposto dalla Consob, natura di indennità».

Tra Consiglio di Stato, Tar, Corte dei conti, Avvocatura dello Stato e magistratura ordinaria, sono fuori ruolo circa 300 magistrati che mantengono il loro trattamento economico percependo un'indennità di funzione che a volte supera lo stipendio. Il commissario dell'Agcom Nicola D'Angelo ha sentito la necessità di rinunciare all'assegno e mettersi in aspettativa. Dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni riceve un'indennità di 440.410,49 annui, dall'agosto del 2010, dopo la manovra che tagliava gli insegnanti di sostegno nelle scuole per i disabili e gli stipendi dei dirigenti pubblici del 10%, ha rinunciato ai 7.000 euro al mese che prendeva da consigliere del Tar fuori ruolo. Una scelta personale, visto che non ci ha pensato Tremonti. D'Angelo dice di essere l'unico a porsi un problema etico, in effetti gli altri, ad esempio Alessandro Botto, consigliere di Stato fuori ruolo e componente dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, con doppio stipendio, ha dichiarato di non sapere che si potesse rinunciare al doppio assegno. La giustificazione è che lo stipendio da magistrato serve ad integrare quello per la carica da dirigente perché non abbastanza remunerata.

È proprio vero che all'ingordigia non c'è fine: il presidente della Consob spagnola prende 162.000 euro l'anno, quello delle telecomunicazioni 146.000, non un euro in più, e nessun magistrato prestato ad altre funzioni mantiene il posto e tantomeno lo stipendio. Le nostre associazioni dei magistrati hanno chiesto più volte di limitare l'uso dei magistrati fuori ruolo ai casi strettamente necessari, perché si può creare una pericolosa commistione tra ordine giudiziario e potere politico, oltre a quello di sottrarre centinaia di magistrati al lavoro di giudici per svolgere il quale sono stati selezionati e vengono pagati. Ma sicuramente alla politica che sceglie, dai capi gabinetto ai membri delle Authority, fa sempre comodo «valorizzare» i magistrati, sia penali che amministrativi, perché in atti dove si deve forzare un po' la mano, possono dare utili consigli. Allora, visto che in questi giorni ai cittadini verranno imposte lacrime e sangue, cominciamo ad eliminare elargizioni e benefici il cui accumulo rende impossibile perfino la quantificazione. Non sono questi i numeri che porteranno al pareggio di bilancio, ma certamente hanno contribuito a far sballare i conti e alla formazione di una cultura arraffona e irresponsabile. Una classe politica che non sa essere «giusta» incattivisce i suoi cittadini, e alla fine verrà condannata dalla storia.

Milena Gabanelli e Bernardo Iovene

(pubblicato parzialmente sul corriere della sera di oggi).

20 commenti:

triana ha detto...

ma le tue rivelazioni "scottanti" sono finite?
sono stata una delle poche a dire che non mi frega niente di chi sei, purchè tu ci dica ciò ke non sappiamo....
.... ma i tuoi ultimi post sono o articoli di altra gente, o considerazioni personali...

xyz ha detto...

Cioè... ad esempio Antonio Catricalà "guadagna" davvero piu' di 50.000 euro al mese?? E cosa farebbe di così speciale per avere uno stipendio del genere?? Sono sconcertato...

L'intruso ha detto...

Non ci vedo niente di super... tranne se si penasa alle

Notizie del futuro

solo su http://notiziedelfuturo.blogspot.com

Anonimo ha detto...

cosa dovremmo commentare?
Io credo che alcune decisioni dovrebbero essere prese in maniera autonoma da organismi superpartes.
La diminuizione degli stipendi dei parlamaentari non può essere decisa dai parlamentari stessi:è una contraddizione!! Dovrebbe essere ad esempio il Presidente della Repubblica che con un decreto o ordinanza o chiamatela come vi pare decide il taglio. Lo stesso per le cose descritte in questo articolo. Ma si sa...una casta è una casta....

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

Com'è che il mio commento è scomparso??

Lo ripeto qui: a leggere il Corriere son capace anche da solo.

tThe Rebel Ekonomist

Bellerofonte ha detto...

ORMAI E' TRITO E RITRITO CIO' CHE SCRIVI, SAPUTO E RISAPUTO. MA LE PERSONE VOGLIONO PROVVEDIMENTI SOLUZIONI A QUESTA DISFATTA A CUI STIAMO ASSISTENDO GIORNO DOPO GIORNO. PENSO LA SOLUZIONE SI POSSA TROVARE NELL'ESTREMO, RIVOLUZIONE, SOMMOSSA POPOLARE, CACCIA AL POLITICO. MA VERO E' CHE NOI ITALIANI SIAMO UN POPOLO DI CODARDI, SIAMO QUI A PARLARE E FARE PETTEGOLEZZI STILE "NOVELLA 2000", MANTRE IL NOSTRO PAESE A PERSO IDENTITA', CULTURA E DIGNITA' A CAUSA DELLE INVASIONI BARBARICHE DALL'AFRICA E DAI PAESI DELL'EST E GRAZIE ALLA CASTA DGLI INFAMI I POLITICI. MEDITATE......

Sergio ha detto...

Questo è "buio" Medio Evo.La classe politica e il suo seguito continua a far man bassa di denaro pubblico senza alcun ritegno,mentre i cittadini derubati e vessati da balzi e balzelli non arrivano a fine mese.Per guadagnare quello che percepisce un super dirigente un normale cittadino impiegherebbe mesi se non anni.
Abbiamo diritto di essere indignati è ora che ci si organizzi e si portino in piazza queste oscenità vergognose e nauseanti.Ormai la schifezza è diventata insopportabile.

Kalsifer ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Kalsifer ha detto...

In realtà le soluzioni ci sono e c'è già parecchia gente che sta provando a fare qualcosa di concreto. Solo che la maggior parte dei TG e dei Giornali sembra occuparsi di altro.

Ad esempio, quanti sanno della protesta pacifica che va avanti da oltre 2 mesi davanti al Parlamento Italiano per ottenere che tutti questi privilegi e ingiustizie scompaiano ?

Quanti sono a conoscenza della petizione on line che è stata creata
?
Presto nuove iniziative verranno intraprese, ma è importante che siano pacifiche. Si, perchè attuando rivolte e proteste violente, non soltanto si finirebbe per coinvolgere anche gli onesti, ma si finirebbe con il dare una valida scusa ai Governanti per giustificare ulteriori "giri di vite" alla Libertà Personale dei Cittadini e istituire Leggi ancora più restrittive. E alla fine, il tutto si rivelerebbe controproducente se non addirittura dannoso.
E' giusto farsi sentire perchè ormai la situazione è insostenibile ed intollerabile, ma occorre sempre muoversi in modo pacifico, con serenità e soprattutto usando il buon senso.

Ben ha detto...

Un altro copia incolla insomma...

Bellerofonte ha detto...

Kalsifer hai ragione in tutto, ma ti faccio notare che ormai la situazione è al tracollo e la casta lo sa bene. La verità è che i cambiamenti si ottengono col popolo incazzato, vedi Tunisia, Egitto e per ultima la Libia. Bisogna pensare che se il popolo non fà la voce grossa nulla cambierà anzi è destinato a peggiorare nel breve/medio periodo, e i segnali sono chiari.
Nascondono tutto dietro la crisi finanziaria, ma onestamente la classe politica cosa sta facendo come esempio? Vogliamo scommettere che alla fine tutto sarà a ridosso del cittadino? Vogliamo scommettere che nessun politico (comuni sotto i 1000 abitanti e provincie) perderà il famoso SCRANNO? Leggi l'ultima Gazzetta Ufficiale e osserva attentamente gli sviluppi nei prossimi giorni durante le varie proposte a modifica del provveidmento Finanziario strordinario e poi mi dirai se ho torto.

Ben ha detto...

Art. 65. della Legge sul diritto d'autore.

1. Gli articoli di attualità di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure radiodiffusi o messi a disposizione del pubblico, e gli altri materiali dello stesso carattere possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l'utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell'autore, se riportato.

Anonimo ha detto...

Praticamente ladri legalizzati. Alla faccia di chi deve inventarsi la giornata con mille euro al mese quando va bene. Vergogna

Anonimo ha detto...

Quindi, oltre alla cosiddetta casta (presidenti, parlamentari ecc..), che rappresentano la punta dell'iceberg, c'è un sottobosco...di altri parassiti.
S.t. ha fatto bene porre in evidenza l' articolo del corriere della sera. A qualcuno potrebbe essere sfuggito, come a me, ad esempio.

Anonimo ha detto...

A me che non sono nessuno, ma davvero nessuno, qualcuno mi chiedesse :"decidi tu come fare questa legge : un tizio, che lavora con un incarico in un ente statale ed è chiamato a ricoprire un altro incarico, sempre statale, gli vuoi lasciare il precedente stipendio e che riceva anche il nuovo ?".
Io che non sono nessuno, nè costituzionalista, nè a conoscenza di alcun codice civile ed altro, risponderei :"ma che cazzo dite ? Perchè dovrebbe prendere uno stipendio per un lavoro che non svolge!"
Cosi risponderei, io che non sono nessuno, ma solo un semlice cittadino italiano.

Anonimo ha detto...

Ho dimenticato di dare un senso al "io che non sono nessuno" :
il detto popolare è :
tre sono i potenti. Il papa, il re, e chi non ha niente...6 settembre, 10 settembre uniamoci!

Sergio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
seesicily.com ha detto...

Non riesco a capire come ancora oggi ci sia gente che pensa ad un cambiamento mandando a casa solo Berlusconi (NON SONO UN BERLUSCONIANO MA LO SONO STATO) quello che gli ITALIANI devono capire ma che in gran parte ormai lo sanno il problema in Italia è la politica italiana ormai malata da tempo il suo male rappresentato dal cancro e parassitismo della classe politica o casta, ancora oggi nonostante le precarie condizioni economiche in cui ci ritroviamo sempre grazie a questi ultimi si ostinano ad attaccare le classi deboli che alla fine reggono veramente l'economia italiana operai e piccoli commercianti dipendenti e pensionati, mettendoli gli uno contro l'altro cosi cercano di distoglie lo sguardo dal vero problema i Politici con i loro mega stipendi ed i loro mega privilegi , poi gli errori di tutti quei lavori pubblici abbandonati soldi dei poveri italiani che si sono spaccati la schiena per guadagnarseli e poi vedere i propri sacrifici scialacquati da questi quattro politici sciampagnoni .... Dobbiamo carpire che al parlamento non abbiamo uomini o donne di sinistra o di destra ma solo un cumulo di parassiti che vive alle spalle del povero italiano che tutte le mattine se ha la fortuna di avere un lavoro sia regolare che in nero va a rompersi la schiena e quei soldi anche se in nero fanno in modo di far girare l'economia perché rimangono e vengono spesi in Italia ...... non come quelli dei politici con imperi economici all'estero e quelli si che non entreranno più in circolo nell'economia italiana.....

Unknown ha detto...

Informatevi bene sui mille soprusi, corruzioni, privilegi, sprechi, corruzioni, clientelarismi, truffe, ritardi ed inefficenze de "La Casta" leggendo il libro omonimo e il suo seguito "La deriva", che trovate gratis su http://giannigirotto.wordpress.com/indispensabili/libri/

francesco ha detto...

PENSO CHE TUTTI COMENTI FATTI FINO ADESO, SONO DI GENTE CONFORMISTa, vi prenden per dietro suoi gobernanti e loro..dormono, como il lavoro che faceva BORSSELINO E FALCONE...GLI STESISI COMENTI....POVERINI..NON CI PENSA PIU...LA COCA ...LASCIA SENZA PENSIERO..