martedì 8 novembre 2011

A palazzo grazioli stamane riapre il mercato delle vacche: al via la processione dei deputati questuanti

"Voglio guardare in faccia i traditori" ripete da ieri il presidente del consiglio Berlusconi.
In verità ha deciso di giocare ancora una volta sul terreno a lui più congeniale, quello della compravendita e della prostituzione.
Dopo aver corrotto per quaranta anni una miriade infinita di imprenditori, ballerine, giudici e politici, non si vuol capacitare che è finita.
Combatterò fino alla fine, afferma oggi sui giornali. E le sue armi sono ormai a tutti note.
Chiama Isabella Bertolini, chiama Stracquadanio. Sul piatto incarichi, ricandidature e se vogliono anche soldi, tanti soldi.
Ma ormai è chiaro a tutti che l'imperatore che per venti anni ha guidato il nostro paese verso il baratro è un morto che cammina, si percepisce non tanto la puzza di rogna che si porta dietro ma dalla fuga dei tanti cagnolini che fino a ieri gli scondinzolavano intorno.
Prende tempo per studiare un exit-strategy che gli permetta di salvare non tanto la sua creatura politica - il PDL che esploderà in mille rivoli - ma i suoi affari: per questo la sua figlia factotum Marina ha chiesto tempo. Ma il tempo ormai volge al termine.
Ogni giorno che passa con Berlusconi in sella al governo, lo spread tedesco aumenta di 20 punti.
Senza calcolare il dato dell'8 maggio 2008 (quando al passaggio di consegne con Romano Prodi, Silvio Berlusconi ereditò uno spread Btp-Bund di 37 punti) ci possiamo attestare sui calcoli dell'ultimo mese, da quando lo spread ha superato la soglia psicologia dei 400 punti. 
Solo ieri c'è stato un aumento di 20 punti, confermato dall'andamento dei mercati di oggi. 
20 punti significano 3 miliardi di euro in più di interessi che bisogna pagare.
Non li paga Berlusconi o Mediaset, li paghiamo noi.
Calcolando un aumento giornaliero di 20 punti dello spread, ogni giorno di agonia del governo costa 50 euro per tutti i 60.000.000 di italiani.
Quindi l'eventuale sopravvivenza di un'altra settimana del governo Berlusconi, costerà in media 1000 euro a famiglia.
Solo attraverso queste cifre è possibile capire il perchè finanche i suoi superfedelissimi insistono affinchè Berlusconi faccia un passo indietro, al lato o dovunque egli voglia.
Eppure al premier non sembra interessare molto la vicenda.
L'importante per lui è salvare gli affari di famiglia.

3 commenti:

Mr. Tambourine ha detto...

Ieri sera ci sono passato davanti, a Palazzo Grazioli. Mi aspettavo di vederne ben altre, di vacche, in realtà.

www.ciclofrenia.it

Master ha detto...

Sinceramente credo che quello dello spread sia un argomento abbastanza strumentalizzato, sia dai giornali, che dalle classi politiche, che soprattutto dagli stessi operatori di borsa che in questo ci lucrano abbondantemente sopra. La Merkel e Sarkozy erano stati avvertiti dagli economisti, prima della dichiarazione di Deauville, che avrebbero distrutto lo spread italiano e quello spagnolo... Eppure l'hanno fatto counque...

matteo ha detto...

certo, se aumenta lo spread è colpa di Berlusconi. ma svegliatevi un po' e non dite cazzate!!! pensate veramente che se Berlusconi oggi si dimette da domani lo spread si ridurrà?!?!?! poveri illusi. Qui la dimostrazione di ciò che sto scrivendo: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=258