domenica 19 febbraio 2012

Bondi difende l'acquisto del falso crocifisso di Michelangelo: ci è costato tre milioni!

In questa storia che somiglia tanto alla famosa vendita della fontana di Trevi in TotoTruffa, ci mancava effettivamente l'imprimatur dell'ex-ministro dei beni culturali Sandro Bondi. 
E Sandro Bondi non ci ha pensato due volte a scendere in campo e denunciare "l'assurdo accanimento" contro il suo ex-sottosegretario Roberto Cecchi, che ai tempi del suo illuminato dicastero sostenne l'acquisto per tre milioni di euro di uno straordinario "crocifisso ligneo" niente meno che di Michelangelo: prezzo dell'operazione tre milioni di euro!
Pacco, paccotto e contropaccotto: il crocifisso non è di Michelangelo, ma al ministero dei beni culturali non se ne era accorto nessuno. Solo ora l'arcano è stato svelato e il valore dell'opera stimato in poche decine di migliaia di euro, con il crocefisso che giace nei depositi del polo museale fiorentino.
La Corte dei Conti ha appena rinviato a giudizio lo stesso Cecchi per danno all'erario. Ma ci pensa Bondi a difendere il suo ex-sottoposto!
Certo sono lontani i tempi dell'esposizione in pompa magna nientemeno che con la presenza del Presidente Napolitano! 
Roba da sbellicarsi dalle risate se non fossero soldi di tutti i cittadini. E se quei tempi non rischiassero di essere ancora presenti: il ministro attuale dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ha confermato Cecchi e pur lasciandolo senza deleghe, ha deciso di fargli individuare il nuovo direttore generale delle Belle Arti e del Paesaggio. La scelta è così caduta su Maddalena Ragni, che le cronache ricordano per aver ordinato lo spostamento di un'area archeologica "colpevole" di intralciare un capannone industriale della Leika. Il Belpaese...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pompei crolla e Forcella gode.

mara ha detto...

sul tema segnalo il libro di tomaso montanari "A cosa serve Michelangelo?"
tristemente istruttivo.