lunedì 19 marzo 2012

Guardie penitenziarie e calciatori, tutto a spese dello Stato

Altri tempi quelli in cui Francesco Guccini cantava che la mamma aveva ragione nel dire che “un laureato vale più di un cantante”. In un bando del ministero di Grazia e Giustizia per entrare a far parte del corpo di polizia penitenziaria, infatti, una presenza in serie B vale come titolo 24 volte in più di un master in criminologia alla Harvard Law School. Il concorso è stato creato per risollevare le sorti dell’Astrea, squadra di calcio di serie D di proprietà del Ministero di Grazia e Giustizia.
Niente calciomercato dunque: dopo risultati non proprio esaltanti ecco che arriva il concorso per reclutare nuove e valide risorse. Ai fini della graduatoria finale contano poco laurea (1 punto) o master (0,5 punti), rispetto alla partecipazione a un campionato di serie C (8 punti), di serie B (12 punti) per non parlare di una convocazione in nazionale che garantisce 25 punti.
I vincitori del bando, poi, vengono inquadrati come dipendenti della polizia penitenziaria. Lo stipendio fisso non è di quelli che fanno girare la testa nella categoria (in serie D un attaccante da 20 goal a campionato arriva a prendere anche oltre 3mila euro al mese): dai 1300 ai 1800 euro, per sole due ore al giorno di allenamento e con le trasferte considerate alla stregua di missioni. Quello che fa la differenza, però, è che alla fine della carriera sportiva per i giocatori dell’Astrea non ci sarà nessun patema d’animo su cosa fare da grandi: saranno assegnati a lavoro d’ufficio in istituti penitenziari o comunque nel corpo della polizia penitenziaria.
Una squadra, l’Astrea, diversa dalle altre in tutto e per tutto: anche la gestione finanziaria infatti non ha nulla in comune con le altre squadre di serie D, che, non potendo contare sui soldi delle tv, ed essendo comunque poca roba i ricavi provenienti dalla vendita dei biglietti, fanno ampio ricorso alle sponsorizzazioni e, soprattutto, ai presidenti che mettono mano al portafoglio.
L’Astra, invece, di sponsor non ne ha, né sulla maglia bianco blu né al campo di gioco, lo stadio Casal del Marmo di Roma. Lo statuto della squadra dice che i fondi si basano su “somme stanziate sui capitoli di bilancio passivo del Ministero della Giustizia che consentono l’imputazione della spesa” e poi “fondi erogati dall’Ente Assistenza per il personale dell’Amministrazione penitenziaria” oltre che a contributi di Figc e Coni e introiti derivanti da vendita di biglietti e cessione di diritti televisivi e radiofonici.
E’ chiaro dunque che, almeno una parte del bilancio dell’Astrea, è a spese dei contribuenti. Un’altra parte è composta da una sorta di contribuzione volontaria del personale della polizia penitenziaria. Non è dato sapere però a quanto ammonti una voce e a quanto l’altra: il ministero non fornisce il bilancio dell’Astrea Calcio, e in ogni caso per le squadre di calcio dilettantistico il bilancio d’esercizio non è vincolante, ed è esonerato da molteplici obblighi che hanno i professionisti (redazione bilancio CEE, deposito presso il Registro delle Imprese ecc).
Elementi che fanno storcere il naso a chi il calcio lo fa in maniera tradizionale. E in ultimo c’è da pensare ai detenuti: vincere la tradizionale partitella di pallone contro le guardie per chi è dietro le sbarre ha spesso motivazioni che vanno oltre il semplice lato sportivo. Chi glielo dice adesso che dovranno battere dei campioni?

7 commenti:

Unknown ha detto...

AVANTI UN'ALTRO.GLI SCANDALI NON VENGONO MAI SOLI

Carlo ha detto...

c'è anche un servizio delle Iene..che schifo!!!

Paolo Cuccu ha detto...

Complimenti, hai scoperto che i militari hanno dei gruppi sportivi. Ti do delle news clamorose : Valentina Vezzali viene pagata solo per fare scherma (drammaaaaaaa)....
Antonio Rossi solo per fare canottaggio (scandolooooo)... Antonietta di Martino solo per fare atletica (vergognaaaaaaa).... ahahahahahahahahah

Davide ha detto...

Ma che c'entra scemo..i militari di cui parli tu si allenano ore ed ore al giorno per arrivare a competizioni internazionali, per partecipare ad olimpiadi a mondiali e per rappresentare L'ITALIA e non l' astrea calcio squadra di serie D. Non so se ho reso l'idea..e pensa prima di scrivere!!!

Tony ha detto...

Grande Davide.... purtroppo nella ns Bella Italia per fare dello sport ad alti livelli, che nn sia il calcio, gli unici sbocchi sono i gruppi sportivi militari vergognamoci.... invece in altre nazioni, Lo sport è merito per entrare nelle grosse scuole ed università.

Indignato ha detto...

forza avanti ignoranza,che schifo!

Paolo Cuccu ha detto...

Caro Davide, non scendo al tuo livello di ignoranza e maleducazione, ma ritengo più opportuno argomentare. Che sia calcio o atletica leggera ha poca importanza, gli atleti in divisa percepiscono esclusivamente lo stipendio base per il ruolo in cui vengono immessi in servizio. Senza straordinari ne indennità. Anche i calciatori hanno diritto ad essere considerati sportivi, quindi continuo a non vedere dove sia questo scandalo. Ci sono degli sportivi che, a seguito di accordi presi tra il CONI ed i vari ministeri, percepiscono uno stipendio base per fare il loro sport.