Chi ha incontrato Mario Monti, a New York, quindici
giorni fa, di talmente importante, da fare in modo che nessun
giornalista, curioso, (e tantomeno bloggers indipendenti) potessero
sostenere di averli visti insieme?
In teoria, la persona più importante che lui ha visto
in Usa è stato Barack Obama. Dopotutto si tratta del comandante in capo
del più potente esercito mai esistito. Macché.
Se Monti è un semplice ragioniere, Obama è, diciamo così, un solidissimo direttore generale. Poi ci sono altri, nei piani alti.
Il nostro baldo premier sembra che abbia incontrato
un piccoletto anonimo, un signore di Singapore, totalmente sconosciuto
ai più. Il suo lavoro ufficiale consiste nell’insegnare all’università
di Toronto “pianificazione dei sistemi di telecomunicazione avanzata”
nella facoltà di ingegneria elettronica. E’ un grande esperto
(considerato tra i primi cinque esperti al mondo) in “gestione delle
risorse energetiche europee e sue applicazioni economiche”. Vabbè che è
un professore pure lui, e tra professori si capiscono. Ma non basta per
incontrarlo.
L’anonimo piccoletto di Singapore ha anche un’altra curiosa particolarità. Che a noi interessa.
Dai primi di quest’anno 2012, infatti, questo
professore ha trovato un nuovo lavoro. Glielo hanno dato gli arabi. Per
essere precisi gli emiri. Per essere ancora più precisi: gli sceicchi
che rappresentano gli interessi petroliferi e finanziari dell’Emirato
Arabi Uniti a Dubai. Costoro, quatti quatti, zitti zitti hanno di
recente fatto un acquisto in apparenza disastroso: la più alta quota di
maggioranza in Unicredit, la cosiddetta “banca del made in Italy” in
teoria simile alla nave Concordia, dato che ha soltanto debiti, ma
rappresenta la Repubblica Italiana (così recitava la pubblicità mandata
in televisione per sedurre i gonzi italioti con patriottico cuore,
pronti a versare i propri risparmi per acquistarne le azioni).
Possiedono, infatti, gli emiri, dal 28 gennaio 2012 il 6.5% del capitale
finanziario della banca –sufficiente per imporre ogni decisione-
attraverso un fondo reale del Dubai che si chiama “Abaar Investment
Fund”.
Gli emiri hanno convocato a Dubai il nostro
piccoletto anonimo e gli hanno delegato la rappresentanza. E così,
l’ometto, alias “the professor”, alias “controllore della pianificazione
investimenti in Europa di Unicredit” si è messo al lavoro.
Alias Lim Teng Joon: un genio della finanza al servizio dei cinesi.
Un genio delle telecomunicazioni strategiche.
E’ stato immediatamente cooptato come unico….forse è
meglio ripeterlo….UNICO…rappresentante italiano (non è folle che noi
italiani siamo rappresentati da un piccoletto di Singapore che in Italia
non c’è mai neppure stato?) all’interno della più potente
organizzazione finanziaria planetaria, che attualmente gestisce un
capitale complessivo di 47.000 miliardi di euro. Questa è la cifra che
la cupola tratta.
L’organizzazione ha sede a Londra. Si chiama I.S.D.A. In Usa è considerata la cupola finanziaria sovranazionale planetaria. E’ un acronimo. E’ il datore di lavoro di Mario Draghi.
Praticamente è ufficiale, questo è il bello. Anzi, il triste. Per non dire, il tragico.
Chi lo dice, questo? Il sottoscritto: macché. Il furioso Paolo Barnard?: proprio no. Il Wall Street Journal, allora? No no no.
Ce lo rivela, con parole semplici, dirette e un solo
condizionale, il premio nobel per l’economia Joseph Stieglitz, ormai
reo-confesso (“sì sono io la Gola Profonda di “occupy wall street” e
allora?” confessione fatta a Bloomberg television in data 12 febbraio
2012) in un articolo pubblicato in data 6 febbraio 2012 da un modesto
giornale studentesco della Columbia University dove lui insegna
Economia, dato che la rivelazione è stata fatta, così, volutamente en passant,
nel corso di una lezione registrata dagli studenti. In tale articolo,
Stieglitz ci spiega che la Bce non decide un bel nulla. Bensì, esegue
gli ordini dell’I.S.D.A.
L’acronimo sta per “International Swaps and Derivatives Association”.
Secondo Stieglitz, sono loro a decidere il destino
della Grecia; sono loro che hanno deciso e stanno decidendo su come la
Bce deve o non deve occuparsi della gestione della finanza in Europa. Il
tutto non è stato presentato come uno scandalo, né come una notizia da
scoop, né come un allarme clamoroso. Non è nella tradizione di
Stieglitz. L’esimio professore non è in cerca nè di visibilità (non ne
ha bisogno, dato che è il numero 1 al mondo) nè tantomeno di pubblicità
(ne ha fin troppa). Lo ha fatto commentando con i suoi studenti la
situazione finanziaria dell’Europa, delle richieste fatte a Italia e
Spagna e dell’imposizione dei tagli alla Grecia.
Stieglitz ci annuncia che la
Bce è sottoposta a ordini esterni di privati, i quali porteranno
l’economia europea al disastro. Intendiamoci, a naso e istinto lo
sapevamo già. Ma è utile sapere nomi e cognomi, date e dati, quando
l’informazione la dà un premio nobel dell’economia stimato in tutto il
mondo.
E perché lo fa?
Perché la lezione che stava tenendo era di
“democrazia e politica”, con il sottotitolo: “quale governance
nell’interesse dei cittadini delle nazioni democratiche?”.
E poi, perché ci teneva a fare il mago.
Alla fine della sua lezione, infatti, ha predetto
(davvero uno stregone) che “l’Isda annuncerà formalmente sul suo sito di
qui a qualche giorno che posizione l’Europa deve assumere rispetto alla
Grecia. Sono un’associazione di industriali, non sono mica clandestini.
Loro sono orgogliosi di essere al comando delle operazioni e da un mese
a questa parte ci deliziano nel loro sito con il racconto addirittura
sfacciato relativo a ciò che stanno facendo. Quando loro parlano e
scrivono sul sito, al massimo dopo 48 ore parlano la Merkel, Sarkozy,
Monti”.
Agghiacciante.
Immancabilmente la profezia di Stieglitz è diventata realtà.
E così, sul sito dell’Isda, in data 27 febbraio è comparsa la seguente notizia, che sembra un comunicato
stampa dal fronte di guerra. Il che ci chiarisce la posizione dei
tedeschi, da efferati padroni integerrimi ridotti, povere stelle, a
efficienti quanto efficaci ragionieri sottoposti.
Il comunicato, infatti, specifica che si riserva il
diritto di stabilire se tutta la manovra finanziaria relativa alla
Grecia può funzionare o meno (naturalmente per i loro interessi). Il che
vuol dire che se loro decidono che non funziona, andiamo tutti a picco.
Ecco l’elenco dei nomi dei funzionari preposti alla gestione di quello che loro chiamano “il pacchetto Europa”.
Lista dei direttori:
Stephen O’Connor….. Morgan Stanley
Michele Faissola….Managing Director…… Deutsche Bank
Gay Huey Evans…..Consultant Executive….. ISDA
Diane Genova…….Treasurer…………….. JPMorgan Chase & Co.
Guillaume Amblard………Global Head Fixed Income Trading…… BNP Paribas
Brian Archer…….Managing Director Global Head Trading…….. Citi
Martin Chavez…….Managing director…….. Goldman Sachs & co.
Bill De Leon…….Global head of Portfolio risk management……… PIMCO
Thibaut De Roux………Global head of structured derivatives…… HSBC bank
Nitin Gulabani……Global head of Rates……………………. Standard Chartered Bank
George Handjinicolauou……..Deputy Chief Executive Officer………ISDA
Harry Harrison…………………Head Rates trading………… Barclays Capital
Alan Haywood……Head Commercial Development…….. BP p.l.c.
Peter Healey………Fixed Income, Currency, Gold & Silver………….. UBS AG
Jonathan Hunter…………Managing Director Fixed Income…… RBC Capital Markets
Jeroen Krens……………Managing director risk trading…… RBC market & Capital
T.J.LIM…………………..Global Co-Head of Markets…………….. Unicredit
Eric Litvack…………………Chief Operating Global Equity Flow…… Societè Generale
Ted MacDonald…………Managing Director of Shaw……………… The D.E. Shaw Group
Yutaka Nakajima……Senior Managing Director…………………. Nomura Securities
Robert Pickel………..Chief Eexecutive Officer…………… .ISDA
Gerard Sheebacher……Head Global
Rates, Foreign Exchange and Structured Credit
Trading…………
Bank of America Merryl Lynch
Yasushiro Shibata……Joint Head Fixed Income Group…….. Mizuho Securities
Eraj Shirvani…..managing director Head Fixed income …. Credit Suisse
Stuart Spodek………..managing director…………………… Black Rock Investment
Emmanuel Vercoustre……..Head of AXA Bank Europe…….. AXA Bank of Europe
Lili Wang….executive director and senior e vice-president… ICBC Ltd
Come noterete non c’è nessun italiano. Il che è una notizia.
Non piacevole per i mitòmani, ma mi auguro lo sia per
tutti gli altri cittadini che ragionano. Così quando sentono il
ragionier Monti che ci spiega come adesso contiamo in Europa, ecc., gli
si può sempre dire “come mai visto che contiamo tanto non c’è nessun
italiano seduto nel consiglio direttivo dell’I.S.D.A.?”.
La risposta, molto probabilmente sarà “Non so che cosa sia questa sigla”.
Avrete notato che c’è Unicredit.
Siamo rappresentati dal piccoletto di Singapore: il nostro Lim Teng Joon.
In teoria, e in pratica, con la totale complicità del
primo ministro in carica Mario Monti, e del PDL, PD, UDC, FLI, API che
lo appoggiano, il nostro unico rappresentante è un anonimo quanto
geniale ingegnere di Singapore che lavora per gli emiri del Dubai e ha
rappresentato per quindici anni gli interessi finanziari dei cinesi.
Vogliamo che la gentile e squisita generosità di Joseph Stieglitz non trovi da noi una sponda?
Vogliamo far credere al premio nobel per l’economia
che siamo insipienti? Ingrati? O peggio ancora: indifferenti alle
notizie che lui divulga?
In Germania e Francia hanno cominciato la diffusione,
analisi, dibattito e discussione sull’.I.S.D.A., sulle sue funzioni,
sulle sue modalità, sulla sua natura. Sono 862 membri.
Per quanto riguarda il nostro prode ometto di
Singapore, il geniale professor Lim Teng Joon, va ricordato che è il più
grande esperto al mondo in “Energy harvest” (ovverossia “raccolta e
sfruttamento energetico” oltre ad essere il riconosciuto inventore della
“cognitive radio system”, nonché direttore generale del “Sistema
Informatico Europeo Operativo nel campo delle Transazioni Elettroniche”.
A Bruxelles è il duce.
Certo, con tanti cervelloni europei, a me sembra
quanto meno strano che un anonimo signore di Singapore sia riuscito ad
avere un potere così forte, così vasto, al punto tale da poter andare in
giro per il mondo e con il suo inglese -.peraltro declinato in maniera
non certo decorosa- presentarsi a chiunque sostenendo, a ragione “Salve
io rappresento Unicredit”.
Buona fortuna a tutti noi.
5 commenti:
Si scrive Stigliz espertoni.
Veramente si scrive Stiglitz, espertone :)
Perchè l'autore di questo blog copia l'intero trattato da un altro sito???? sito che ha postato con ben 1 settimana di anticipo lo stesso editoriale...copia copia e ricopia da questo sito http://www.stavrogin2.com/2012/03/isda-la-cupola-sovranazionale.html
NIENTE DI SORPRENTENTE..I POLITICI HANNO VENDUTO L`iTALIA.
Caro Alex, buona l'osservazione, però anche il link che hai messo a sua volta a copiato dall'articolo originale!!
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