sabato 31 marzo 2012

La Camera approva la norma salva-yacht

Nel decreto liberalizzazioni è contenuta una norma a dir poco vergognaosa, già ribattezzata norma "salva-yacht". No, non è uno scherzo. Poiché il governo Monti è un governo che ci tiene all'equità, così come i nostri deputati, ecco saltare fuori il comma che salva i ricchissimi proprietari di mega barche. Dice il testo: "La legge 171 del luglio 2005 si applica ai paesi europei ed extraeuropei". Ecco fatto. Grazie a queste due paroline, sarà possibile intestare la barcona a società di noleggio fittizie, magari con sede alle isole Cayman, che poi affitteranno la barca al vero proprietario, senza pagare un centesimo di tasse: niente Iva, niente accise sulla benzina (e per uno yacht di grandi dimensioni si fanno pieni di 300.000 euro). Un trucchetto facile facile, un bel regalone agli evasori di lusso. Insieme a quest'altro: la tassa per lo stazionamento nei porti, che serviva a identificare i proprietari di barche, è stata modificata. Ora è una tassa di possesso. Quindi anche qui, basterà immatricolare la barca con un falso nome di una società fittizia, e il gioco è fatto. Così i mega ricchi potranno risparmiare qualche euro in più.

1 commento:

luigiiovine1 ha detto...

c'è una canzone che finché la barca va falla andare tanto va con la bandiera di Panama di Caterina caselli salvo errori ed omissioni