venerdì 30 marzo 2012

Le spese folli della Camera dei deputati

Addio ai benefit degli ex presidenti della Camera: uffici, segretari, auto di servizio a disposizione. Sì ma dal 2023. E a Montecitorio il taglio "ad personam" diventa un caso. Anche perché il Senato poche settimane fa era stato più rigoroso: stop dopo dieci anni dalla cessazione dall'incarico, per tutti. Da quest'altra parte del Parlamento invece l'anno prossimo si chiuderanno le saracinesche solo per Ingrao (cessato nel '79) e la Pivetti ('96). Ma per Violante, Bertinotti, Casini (come per l'attuale presidente Fini) i dieci anni decorreranno dalla fine di questa legislatura, ovvero dal 2013. Dalle duemila pagine di carta intestata al mese per deputato al chilo di colla liquida all'anno, passando per le gomme. A discapito del carente aggiornamento  informatico del Palazzo. "Gli atti parlamentari anziché sul web viaggiano in quintali di carta su carrelli che i commessi trascinano in stile mensa ospedaliera" lamenta Fallica: e costano 7 milioni l'anno.
Lo stratagemma degli ex per mantenere i vantaggi
Benefici non più a vita anche per gli ex presidenti di Montecitorio, dunque. Fini impone anche lì lo stop dopo "dieci anni dalla data di cessazione dalla carica di presidente". Ma con una postilla. "Per quanto riguarda la situazione degli attuali ex presidenti, le predette attribuzioni sono riconosciute per un periodo di dieci anni a decorrere dall'inizio della prossima legislatura" ovvero dal 2013: "A condizione che gli stessi continuino ad esercitare il mandato nella presente legislatura o abbiano esercitato l'ultimo mandato parlamentare nella precedente". È l'escamotage che consente di mantenere fino al 2023 i benefit a Violante (dieci anni scaduti nel 2011), Casini (scadranno nel 2016) e Bertinotti (nel 2018). Per gli "ex" un ufficio con 4 addetti, auto quando occorre e plafond di ticket aerei.  
Duemila fogli al mese ma anche 10 dvd e 20 cd
La polemica esplosa ieri a Montecitorio svela consuetudini finora sconosciute ai più. Una volta al mese il commesso bussa alla porta di ogni deputato e consegna con ragionieristica puntualità duemila fogli di carta intestata "Camera" (con relativa busta). Dunque 24 mila in un anno. Ma vengono consegnate anche sei gomme ogni tre mesi (tre da biro, tre da matita), ovvero una ogni 15 giorni. E poi 10 dvd e 20 cd quali supporti per la trasmissione di materiale informatico. Ma la dotazione per agevolare l'attività parlamentare degli onorevoli comprende anche mille fogli di carta bianca l'anno ad uso fotocopie. Questa e tante altre voci fanno lievitare a un milione di euro tondo, per il 2012, la spesa annua per "Carta, cancelleria e materiali di consumo d'ufficio".   Un chilo di coccoina all'anno per ogni deputato
"Ma vi pare che ognuno di noi debba avere ancora in dotazione un chilo e mezzo di colla all'anno? Che ce ne facciamo della colla liquida?" È il pidiellino Gregorio Fontana ad aprire il dossier delle spese non tanto inutili quanto "anacronistiche" che ancora lievitano nel palazzo. E il chilo o litro di colla liquida l'anno che i commessi consegnano agli onorevoli è solo uno degli esempi più eclatanti, in pieno 2012 quando l'uso della carta - viene fatto notare in Ufficio di presidenza - dovrebbe essere ridotto al minimo a beneficio del web. "Io e la mia segreteria l'accatastiamo, mai utilizzata" rincara Pippo Fallica (Grande Sud). Di contro, denuncia Fontana, "Non ci sono postazioni wi-fi, che ormai esistono pure a Villa Borghese, e i telefonini spesso sono schermati".   Spesi 150mila euro per le opere d'arte
Nel 2012 la Camera spenderà 370 mila euro per "conferenze, manifestazioni e mostre". Una spesa alla quale va sommata quella da 150 mila euro l'anno per "opere d'arte" da mantenere o, meno che in passato, da acquistare. Tutte uscite che, denunciano Gregorio Fontana, Pippo Fallica e Antonio Leone in Ufficio di presidenza, "sono del tutto fuori dal core business della Camera dei deputati: se ormai tagli bisogna operare, allora lo si faccia cominciando da ciò che esula dall'attività parlamentare in senso stretto". Sebbene, fanno notare dalla Presidenza, spese per conferenze e mostre sono ridotte rispetto agli anni passati. Come pure quelle per l'acquisto (ormai quasi nullo) di opere d'arte, si tratta però di mantenere e conservare le tante di cui comunque il Palazzo dispone. 
Seicentomila euro per i francobolli
Nell'era del web 2.0 e dei social network, in cui tutto viaggia quanto meno via mail, adesso anche per posta elettronica certificata, succede che a Montecitorio anche per questo 2012 600 mila euro per le "spese postali". Ovvero, per inviare documenti da questo ramo del Parlamento ad altre amministrazioni dello Stato. Ma scorrendo le voci "anacronistiche" finite ieri sotto i riflettori dell'Ufficio di presidenza, ci si imbatte anche nei 50 mila euro per "spedizioni". Se è per questo, il questore Antonio Mazzocchi ha aperto il caso "defibrillatori". Ne sono stati piazzati a Montecitorio, a Palazzo Marini e a San Macuto. "Ma può utilizzarlo solo il personale medico che ha sede alla Camera: con rischio che quando serve altrove nessuno potrà mettere in funzione le macchine".    Per la stampa degli atti 7 milioni 150mila euro
Dai deputati che ieri hanno puntato l'indice contro le spese ormai da archiviare, viene additato come il vero "bubbone". Anche se ogni documento è ormai reperibile sul sito della Camera, qualsiasi atto parlamentare, ordine del giorno, emendamento, ddl, interrogazione o interpellanza viene stampato su carta. Risultato (sul piano finanziario): i 7 milioni 150 mila euro che verranno spesi quest'anno per i "servizi di stampa degli atti parlamentari". Da sommare al milione 210 mila euro l'anno per l'analogo capitolo dei "servizi vari di stampa". Il risultato sotto il profilo ambientale, in termini di spreco di carta, lo si può intuire - fa notare il deputato Fallica - "osservando gli enormi carrelli con i quali i commessi trasportano quintali di documenti". 

(Carmelo Lopapa)

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