martedì 17 aprile 2012

Il caso di Lucia, una ragazza che credeva nel merito

L'ondata di suicidi per ragioni economiche in Italia non si arresta più. 3.048 sono stati i suicidi accertati nel 2010. E le fasce di individui che si tolgono la vita perché strozzati dalla crisi sono trasversali: disoccupati, lavoratori autonomi, commercianti, imprenditori. Tutti accomunati dalla difficoltà a reggere condizioni di vita insostenibili. Ad essi si aggiunge Lucia, una giovane laureata della Calabria che ha scelto di compiere questo gesto estremo perchè si ostinava a credere di potercela fare con le sue forze. Si ostinava a voler vivere nel Paese della Demeritocrazia. Ecco alcune parti della lettera scritta dalla madre della giovane al direttore del Quotidiano della Calabria. Parole che raccontano una storia che ci riguarda tutti.
"E' sempre stata onesta, non ha mai cercato compromessi, si è sempre messa in discussione, troppo, e ci ha dato sempre il massimo...o forse no, perchè, ne sono certa, se non l'avessimo uccisa, tutti, ci avrebbe dato di più". Questa era Lucia, una ragazza di 28 anni, laureata in ingegneria gestionale, che si è tolta la vita il 4 aprile scorso lanciandosi dal balcone della sua abitazione a Cosenza.
"Non si può banalizzare - aggiunge - e liquidare il suo gesto come un suicidio dettato dalla depressione... Lei sì, lei sì che si è sempre impegnata fiduciosa nei nostri insegnamenti, sicura che il merito avrebbe pagato. Laureata in ingegneria gestionale, in condizioni molto difficili, con il massimo dei voti, 110/110, si è trovata a doversi accontentare di un lavoro che non era il suo, poco retribuito, si è trovata a doversi prendere cura della sua piccolina di appena due anni, affrontando tutte le difficoltà che già conosciamo noi donne...e noi donne del sud. Aveva un solo difetto: portare un cognome anonimo e credere nella meritocrazia".

6 commenti:

Madrat ha detto...

Ma glielo facciano leggere sto articolo a quelle merde che sono state e sono al governo e ci fanno sputare sangue per tappare i buchi che loro e le loro banche ci hanno lasciato in eredità. Maledetti!

libero di pensare a modo mio ha detto...

Madrat, cosa vuoi che gli possano fregare piu di tanto.
Tu, io, altri possiamo immaginare i momenti vissuti da questa donna. E poi la decisione di fare un salto per farla finita. Avesse avuto un aiuto
Ho letto che aveva un bimbo e se lo vogliamo sostenere io sono daccordo.
Tutti insieme

rico ha detto...

I suicidi in Italia non sono certo più degli altri paesi: http://www.who.int/mental_health/prevention/suicide_rates/en/index.html
Sono però alti i livelli di corruzione, e favoriscono i balordi a scapito dei meritevoli.
Metterli in relazione è solo demagogia.

Anonimo ha detto...

kandinc avenewsRico, vai a fare in culo tu e la demagogia: sei un ottimista, a quanto vedo. Bene, mettiti della dinamite nel culo e fatti scoppiare a Montecitorio... Ti ricorderemo con placido affetto.

libero di pensare a modo mio ha detto...

Sono però alti i livelli di corruzione, e favoriscono i balordi a scapito dei meritevoli.
Metterli in relazione è solo demagogia.


rico, ti esprimi come un michel martone. Sarai mica un fesso come il citato ? Hai letto bene l' articolo? rileggi: una ragazza decide di uccidersi. Un gesto tremendo ultima ratio non vede vie di uscita al suo stato. Una persona giovane con un bimbo è stata portata dalla sua mente a fare questa scelta. Uccidersi e farla finita non trovando nulla che possa essere meglio di questo.

fracatz ha detto...

riposa in pace, piccola