
Il bello è che oltre alla liquidazione, dalla fine di questo mese Nicoli Cristiani riceverà dalla Regione anche il vitalizio. Probabilmente gli sarà consegnato direttamente nella sua cella di San Vittore, dove è stato trasferito dopo il passaggio degli atti dalla Procura di Brescia a Milano.
370.000 euro sono un bel regalo di natale per un criminale rinchiuso in carcere. Nel gergo del Pirellone si dice "trattamento di fine mandato". È la liquidazione, in pratica. Franco Nicoli Cristiani, arrestato il 30 novembre scorso per una tangente da 100 mila euro, riceverà il super bonifico entro sessanta giorni, insieme con un vitalizio (ha 68 anni e 4 legislature alle spalle) da quasi 5 mila euro al mese. Tfr e «pensione» dell'ex vicepresidente dell'aula sono finiti in tutta fretta nel bilancio del consiglio regionale approvato martedì.
«A meno che - spiegano i funzionari del Pirellone - la giunta non decida di costituirsi parte lesa al processo». In quel caso, i pagamenti sarebbero sospesi. «Congelati» in attesa di giudizio. "Noi ci siamo limitati a dar corso alla pratica, sollecitati dalla segreteria di Nicoli" commenta il presidente dell'aula, Davide Boni (Lega).
La lettera di dimissioni era arrivata sul tavolo della presidenza una settimana fa. Martedì il Consiglio regionale ha sostituito il consigliere dimissionario con Vanni Ligasacchi, pidiellino bresciano di area ex An.
[se questa vicenda vi indigna, potresti provare a chiedere al signor Formigoni di costituirsi parte lesa in modo da bloccare i pagamenti a questo criminale in galera: roberto_formigoni@regione.lombardia.it]